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Angelo Colagrossi – Dei Segni del Tempo in Fuga
Venerdì 1 dicembre 2023 alle ore 18:00 verrà inaugurata, presso la Galleria Tiber Art, e alla presenza dell’artista, la mostra di Angelo Colagrossi dal titolo “Dei Segni del Tempo in Fuga”. Testo critico di Guglielmo Gigliotti.
Comunicato stampa
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Venerdì 1 dicembre 2023 alle ore 18:00 verrà inaugurata, presso la Galleria Tiber Art, e alla presenza dell’artista, la mostra di Angelo Colagrossi dal titolo “Dei Segni del Tempo in Fuga”.
La pittura di Angelo Colagrossi enfatizza i concetti di instabilità, di cambiamento e di continua trasformazione: poiché il nucleo essenziale delle cose è intrinsecamente legato alla loro incessante evoluzione, siamo chiamati a rispondere rapidamente alle improvvise sollecitazioni derivanti da questa dinamica esistenziale.
L'artista cerca di cogliere l'essenza più profonda della realtà e di esprimerla in modo intenso e dinamico sulla tela. Attraverso la stesura del colore, basata su una scelta estetica che privilegia toni bruni e caldi, l'artista sviluppa un complesso processo di sintesi che trasforma i soggetti in strati pittorici densi e tangibili e crea - quale potenza espressiva della sua pittura - un effetto struggente di lotta con la materia pittorica.
Come scrive Guglielmo Gigliotti nel testo critico, ciascun elemento nell'arte di Colagrossi costituisce l'apice di un processo creativo che mira all'essenza: porte, alberi, numeri, pioggia, sagome, rappresentano l'esito di un lungo viaggio, una ricerca incessante di un simbolo assoluto che trova collocazione al di là del tempo, nel cuore palpitante di una pittura viva, verticale e aperta. Scrive Gigliotti: “in Colagrossi la componente verticalizzante è caratteristica di molti suoi cicli, dalla Pioggia alle Porte, agli Alberi e a taluni flussi numerici. C’è una forza che trascina in basso, come una cascata, come una caduta verso il fondo, oltre il quadro. (...) Ogni opera-pensiero è un affondo nelle densità della materia-vita. Nasce da incertezze esistenziali, ma si traduce in certezza pittorica, perché incerto, precario e provvisorio è l’esistere, ma il dirlo e il dipingerlo (e l’accettarlo) ci rende forti come rocce. Oltre ad essere verticale, la pittura di Colagrossi è pittura aperta. Lui non chiude mai, neanche quando serra porte assolute. Colagrossi apre sempre, offrendo intuizioni verticali allo sguardo altrui, nel segno di una comunità ideale che partecipa coralmente al miracolo dell’immagine trovata.”
Angelo Colagrossi è nato nel 1960, vive e lavora a Roma. La prima partecipazione di rilievo è la mostra “Dodicimenotrentacinquesecondo, giovani artisti a Roma”, presso l’Ex Mattatoio di Testaccio nel 1988. Oltre ad aver esposto in numerose mostre collettive e personali (per citarne una sola nel 2019 ha partecipato al Macro, Museo d’Arte Contemporanea Roma all’esperienza del Macro Asilo) le sue opere si trovano in collezioni permanenti presso: MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, Roma; DIF Museo Diffuso, Formello (RM); BoCs Museum – Complesso monumentale di S. Domenico, Cosenza; Biblioteca Vallicelliana, Roma; MAON Museo dell’Ottocento e del Novecento, Rende (CS), Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Opera collettiva artisti MAAM, Biella; MOMA Hostel, Roma; Museo Civico di Ripacandida (PZ).
La pittura di Angelo Colagrossi enfatizza i concetti di instabilità, di cambiamento e di continua trasformazione: poiché il nucleo essenziale delle cose è intrinsecamente legato alla loro incessante evoluzione, siamo chiamati a rispondere rapidamente alle improvvise sollecitazioni derivanti da questa dinamica esistenziale.
L'artista cerca di cogliere l'essenza più profonda della realtà e di esprimerla in modo intenso e dinamico sulla tela. Attraverso la stesura del colore, basata su una scelta estetica che privilegia toni bruni e caldi, l'artista sviluppa un complesso processo di sintesi che trasforma i soggetti in strati pittorici densi e tangibili e crea - quale potenza espressiva della sua pittura - un effetto struggente di lotta con la materia pittorica.
Come scrive Guglielmo Gigliotti nel testo critico, ciascun elemento nell'arte di Colagrossi costituisce l'apice di un processo creativo che mira all'essenza: porte, alberi, numeri, pioggia, sagome, rappresentano l'esito di un lungo viaggio, una ricerca incessante di un simbolo assoluto che trova collocazione al di là del tempo, nel cuore palpitante di una pittura viva, verticale e aperta. Scrive Gigliotti: “in Colagrossi la componente verticalizzante è caratteristica di molti suoi cicli, dalla Pioggia alle Porte, agli Alberi e a taluni flussi numerici. C’è una forza che trascina in basso, come una cascata, come una caduta verso il fondo, oltre il quadro. (...) Ogni opera-pensiero è un affondo nelle densità della materia-vita. Nasce da incertezze esistenziali, ma si traduce in certezza pittorica, perché incerto, precario e provvisorio è l’esistere, ma il dirlo e il dipingerlo (e l’accettarlo) ci rende forti come rocce. Oltre ad essere verticale, la pittura di Colagrossi è pittura aperta. Lui non chiude mai, neanche quando serra porte assolute. Colagrossi apre sempre, offrendo intuizioni verticali allo sguardo altrui, nel segno di una comunità ideale che partecipa coralmente al miracolo dell’immagine trovata.”
Angelo Colagrossi è nato nel 1960, vive e lavora a Roma. La prima partecipazione di rilievo è la mostra “Dodicimenotrentacinquesecondo, giovani artisti a Roma”, presso l’Ex Mattatoio di Testaccio nel 1988. Oltre ad aver esposto in numerose mostre collettive e personali (per citarne una sola nel 2019 ha partecipato al Macro, Museo d’Arte Contemporanea Roma all’esperienza del Macro Asilo) le sue opere si trovano in collezioni permanenti presso: MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, Roma; DIF Museo Diffuso, Formello (RM); BoCs Museum – Complesso monumentale di S. Domenico, Cosenza; Biblioteca Vallicelliana, Roma; MAON Museo dell’Ottocento e del Novecento, Rende (CS), Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Opera collettiva artisti MAAM, Biella; MOMA Hostel, Roma; Museo Civico di Ripacandida (PZ).
01
dicembre 2023
Angelo Colagrossi – Dei Segni del Tempo in Fuga
Dal primo al 21 dicembre 2023
arte contemporanea
Location
TIBER ART & DESIGN
Roma, Via dei Cappellari, 96, (RM)
Roma, Via dei Cappellari, 96, (RM)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11:00 -19:001
Vernissage
1 Dicembre 2023, 18:00
Autore
Curatore
Autore testo critico