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Angelo Dionigi Fornaciari – Le architetture del colore
La mostra riunisce trenta opere dell’artista italiano, una pittura che bruciata dall’immediatezza della passione, sorvola come pelle il paesaggio rappresentato nei suoi stati reali e irreali, il quale si presenta anche irrorato da una luce che si fa polvere ma anche quieto messaggio.
Comunicato stampa
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Ha preso il via, all’interno dell’Anfiteatro della Cultura del “CENTRALE” di Roma il nuovo progetto, annate 2008/2009/2010, dal titolo “BALCONATA ROMANA”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre storico dell’arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza, che segue i precedenti progetti “Strade d‘Europa” (2004), “Belvedere” (2005) e “Icone Contemporanee” (2006-2007). Questa mostra dal titolo “Le architetture del colore” è la quindicesima del nuovo percorso, ed è già una novità in quanto si veicolano a Roma nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, ma essi evidenziano e mettono in luce gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Le architetture del colore”, riunisce trenta opere dell'artista Angelo Dionigi Fornaciari, apparso agli occhi della critica italiana come uno dei più interessanti e propositivi dell’arte contemporanea, per una pittura che bruciata dall'immediatezza della passione, sorvola come pelle il paesaggio rappresentato nei suoi stati reali e irreali, il quale si presenta anche irrorato da una luce che si fa polvere ma anche quieto messaggio.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“Sorprende non poco la maturazione pittorica di Angelo Dionigi Fornaciari, che insiste da sempre e con una passione poetica di ascendenza informale intorno al paesaggio italiano, toscano, fra mare e terra, scavato non nei dettagli ma nella costruzione emozionale dell’insieme scenografico e della materia che si fa interprete del mondo e dell’esistenza che varia col tempo e le stagioni. La sua è stata una vocazione generosa per la pittura, un variare di forme, dimensioni, relazioni, composizioni, tra la ripresa di slanci di un’infinita gamma di variazioni entro il luogo dato dalla tela e la vera unicità dell’impasto dei colori che si impregnano di mille stesure. La materia è come ritmata da un pensiero naturale, da una visione robusta di luoghi segreti, da albe, brine e tramonti che setacciano colori come coriandoli festosi. La sua visione del paesaggio non è ancora una variante astratta ma la similitudine di una bellezza tutta interiore e tutta sentita che diventa lo scheletro dell’opera, irrorato da grumi di materie e di colori che si sfibrano sotto le luci del giorno e della sera”.
Biografia dell'artista
Angelo Dionigi Fornaciari nasce a Viareggio il 13 ottobre 1948. La pittura ed i colori li ha nel sangue fin da piccolo, vedendo dipingere il padre che, nonostante il lavoro, ha questa passione. Mario Marcucci vede un suo quadretto che è in una bottega di barbiere; vuole conoscere il giovane e lo sollecita a continuare perché - gli dice - questa sua opera ha i colori di Raffaello Sernesi.
A ventidue anni gli viene affidata la cura delle scenografie teatrali di un famoso spettacolo nel tempo di Carnevale e ciò gli permette di avere a che fare almeno una volta l’anno con i colori ed i pennelli, perché è impegnato negli studi per il conseguimento della Laurea in Architettura che ottiene a Firenze nel 1974. Continuerà a cimentarsi in lavori teatrali per altri venti anni. Una volta architetto insieme alla professione torna all’amore per la Pittura. Espone per la prima volta nel 1992 nel Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta presentato dal suo primo critico Giuseppe Cordoni. Ama dire che viaggia su una lama di rasoio, un momento più di qua è astratto, un attimo più di là è figurativo. I soggetti sono pretesti di colore; quello che conta sempre è un insieme che si sostiene, si integra e si complementa. Ha tenuto mostre personali e collettive in più parti d’Italia (Gioia del Colle, Firenze, Massarosa, Ruffano, Serravezza, San Giovanni in Persiceto, Bologna, ecc.) e all’estero (San Pietroburgo). Nel 2009 ha vinto il Premio delle Arti - Premio della Cultura al Circolo della Stampa di Milano; ed ancora altri numerosi premi, ed è presente in cataloghi ufficiali. Del suo lavoro hanno scritto Carlo Franza, Giuseppe Cordoni, Adolfo Lippi, Angelo Mistrangelo, e altri.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Le architetture del colore”, riunisce trenta opere dell'artista Angelo Dionigi Fornaciari, apparso agli occhi della critica italiana come uno dei più interessanti e propositivi dell’arte contemporanea, per una pittura che bruciata dall'immediatezza della passione, sorvola come pelle il paesaggio rappresentato nei suoi stati reali e irreali, il quale si presenta anche irrorato da una luce che si fa polvere ma anche quieto messaggio.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“Sorprende non poco la maturazione pittorica di Angelo Dionigi Fornaciari, che insiste da sempre e con una passione poetica di ascendenza informale intorno al paesaggio italiano, toscano, fra mare e terra, scavato non nei dettagli ma nella costruzione emozionale dell’insieme scenografico e della materia che si fa interprete del mondo e dell’esistenza che varia col tempo e le stagioni. La sua è stata una vocazione generosa per la pittura, un variare di forme, dimensioni, relazioni, composizioni, tra la ripresa di slanci di un’infinita gamma di variazioni entro il luogo dato dalla tela e la vera unicità dell’impasto dei colori che si impregnano di mille stesure. La materia è come ritmata da un pensiero naturale, da una visione robusta di luoghi segreti, da albe, brine e tramonti che setacciano colori come coriandoli festosi. La sua visione del paesaggio non è ancora una variante astratta ma la similitudine di una bellezza tutta interiore e tutta sentita che diventa lo scheletro dell’opera, irrorato da grumi di materie e di colori che si sfibrano sotto le luci del giorno e della sera”.
Biografia dell'artista
Angelo Dionigi Fornaciari nasce a Viareggio il 13 ottobre 1948. La pittura ed i colori li ha nel sangue fin da piccolo, vedendo dipingere il padre che, nonostante il lavoro, ha questa passione. Mario Marcucci vede un suo quadretto che è in una bottega di barbiere; vuole conoscere il giovane e lo sollecita a continuare perché - gli dice - questa sua opera ha i colori di Raffaello Sernesi.
A ventidue anni gli viene affidata la cura delle scenografie teatrali di un famoso spettacolo nel tempo di Carnevale e ciò gli permette di avere a che fare almeno una volta l’anno con i colori ed i pennelli, perché è impegnato negli studi per il conseguimento della Laurea in Architettura che ottiene a Firenze nel 1974. Continuerà a cimentarsi in lavori teatrali per altri venti anni. Una volta architetto insieme alla professione torna all’amore per la Pittura. Espone per la prima volta nel 1992 nel Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta presentato dal suo primo critico Giuseppe Cordoni. Ama dire che viaggia su una lama di rasoio, un momento più di qua è astratto, un attimo più di là è figurativo. I soggetti sono pretesti di colore; quello che conta sempre è un insieme che si sostiene, si integra e si complementa. Ha tenuto mostre personali e collettive in più parti d’Italia (Gioia del Colle, Firenze, Massarosa, Ruffano, Serravezza, San Giovanni in Persiceto, Bologna, ecc.) e all’estero (San Pietroburgo). Nel 2009 ha vinto il Premio delle Arti - Premio della Cultura al Circolo della Stampa di Milano; ed ancora altri numerosi premi, ed è presente in cataloghi ufficiali. Del suo lavoro hanno scritto Carlo Franza, Giuseppe Cordoni, Adolfo Lippi, Angelo Mistrangelo, e altri.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
02
ottobre 2010
Angelo Dionigi Fornaciari – Le architetture del colore
Dal 02 ottobre al 10 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
TEATRO RICCARDI
Roma, Via Celsa, 6, (Roma)
Roma, Via Celsa, 6, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 9-18
Vernissage
2 Ottobre 2010, ore 18.00
Autore
Curatore