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Angelo Mereu – La mia Milano
Amante del bianconero classico ma anche cultore della più raffinata ricerca all’infrarosso – sottolinea Roberto Mutti – Angelo Mereu è un autentico esempio di quello che gli americani chiamano street photographer
Comunicato stampa
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Amante del bianconero classico ma anche cultore della più raffinata ricerca
all’infrarosso – sottolinea Roberto Mutti - Angelo Mereu è un autentico
esempio di quello che gli americani chiamano street photographer, cioè di
colui che sa cogliere nella realtà quotidiana della città in cui vive gli
elementi insoliti, gli istanti irripetibili, le piccole vicende da rileggere
in chiave poetica.
Basta una nevicata, per esempio, per trasformare completamente Milano
attutendone i rumori e rallentandone il ritmo convulso ed è proprio su
questi elementi che Mereu interviene cogliendo i gesti del vigile che dirige
il traffico incurante dei fiocchi di neve che gli danzano attorno o
soffermandosi sulla facciata di una casa in un’immagine magica dominata dai
toni scuri appena rischiarati dalle pennellate di bianco sul profilo del
tetto. Si dice spesso che Milano è poco fotogenica perché la sua è una
bellezza sommessa e poco esibita, eppure basta guardare queste fotografie
per capire che la bellezza è il regalo che la città riserva a chi ha la
costanza di cercare fra le sue pieghe. E’ una bellezza che Angelo Mereu non
coglie solo interpretando a suo modo gli angoli più noti come la Darsena, la
Galleria Vittorio Emanuele o il Duomo, ma anche mostrando a chi non li
conosce i teschi di San Bernardino alle Ossa o la scala elicoidale interna a
Palazzo Reale e trasformando un muro esterno della stazione di Lambrate in
uno scenario che ricorda le atmosfere dei dipinti di Sironi.
all’infrarosso – sottolinea Roberto Mutti - Angelo Mereu è un autentico
esempio di quello che gli americani chiamano street photographer, cioè di
colui che sa cogliere nella realtà quotidiana della città in cui vive gli
elementi insoliti, gli istanti irripetibili, le piccole vicende da rileggere
in chiave poetica.
Basta una nevicata, per esempio, per trasformare completamente Milano
attutendone i rumori e rallentandone il ritmo convulso ed è proprio su
questi elementi che Mereu interviene cogliendo i gesti del vigile che dirige
il traffico incurante dei fiocchi di neve che gli danzano attorno o
soffermandosi sulla facciata di una casa in un’immagine magica dominata dai
toni scuri appena rischiarati dalle pennellate di bianco sul profilo del
tetto. Si dice spesso che Milano è poco fotogenica perché la sua è una
bellezza sommessa e poco esibita, eppure basta guardare queste fotografie
per capire che la bellezza è il regalo che la città riserva a chi ha la
costanza di cercare fra le sue pieghe. E’ una bellezza che Angelo Mereu non
coglie solo interpretando a suo modo gli angoli più noti come la Darsena, la
Galleria Vittorio Emanuele o il Duomo, ma anche mostrando a chi non li
conosce i teschi di San Bernardino alle Ossa o la scala elicoidale interna a
Palazzo Reale e trasformando un muro esterno della stazione di Lambrate in
uno scenario che ricorda le atmosfere dei dipinti di Sironi.
22
marzo 2007
Angelo Mereu – La mia Milano
Dal 22 marzo al 12 aprile 2007
fotografia
Location
GALLERIA BAZART
Milano, Viale Col Di Lana, 8, (Milano)
Milano, Viale Col Di Lana, 8, (Milano)
Orario di apertura
martedì a venerdì dalle 17 alle 19,30 o per appuntamento
Vernissage
22 Marzo 2007, ore 18
Autore
Curatore