Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Angelo Rossi – Un uomo è ciò che attrae
L’uomo è ciò che attrae, cioè è frutto di tutto ciò che dall’esterno arriva dentro di sé. L’artista è forse l’unico in grado di restituirci le emozioni, le immagini, le esperienze che in lui convogliano, in forme che siano comunicative ed in qualche modo originali e uniche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“In quest’epoca l’apparenza e la produttività consumistica hanno quasi privato l’uomo delle sue facoltà fisiche intellettuali e spirituali. L’essere umano scompare e restano gli “oggetti” che egli riesce a generare, a muovere e a comprare.
Le vite di ognuno di noi non sono fondamentalmente diverse tra loro e tanto meno sono diverse e scollegate dall’ambiente che ci circonda. Ogni parte del nostro corpo contiene il codice genetico dell’ intero organismo e ogni vita include tutto l’universo.
La nostra personalità è un insieme di tutto ciò che ci circonda. Tutto quello che abbiamo proviene dal nostro rapporto con l’esterno. Sensazioni, emozioni e idee ci sono suggerite da altri.
….Penso sia impossibile realizzare opere “originali” sarebbero prive di storia ed è impossibile realizzare opere uguali. Ogni oggetto ha una propria vita. Neanche l’identico può essere privo d’identità; un clone è secondo, terzo… La sua collocazione spazio-temporale e la numerazione lo distinguono come altro. La parola “identico” indica la minima differenza possibile tra un’entità e un’altra.
…Da qualche parte ho sentito dire che sono tutti artisti, forse ho anche sentito che tutti possono essere artisti: artista da giardino, artista della domenica, fascino d’artista.
Nel 1999 ho rinunciato ad essere autore. (Zak Manzi autenticava le mie opere). Mi sono liberato dei miei diritti d’autore, della mia proprietà, della mia firma.” (Angelo Rossi)
Rinunciare alla propria identità d’autore per Angelo Rossi non significa privarsi della sua connotazione di artista ma bensì riconoscere nella società contemporanea, “vittima” della comunicazione di massa e del consumismo, l’inevitabile confluire in ciascuno di messaggi, di tecniche, di caratteri, di esperienze di chiunque e qualunque cosa entri in contatto con l’individuo. Dunque anziché rinunciare in maniera sottomessa alla propria unicità, si assume volontariamente una pluriidentità.
L’uomo è ciò che attrae, cioè è frutto di tutto ciò che dall’esterno arriva dentro di sé. L’artista è forse l’unico in grado di restituirci le emozioni, le immagini, le esperienze che in lui convogliano, in forme che siano comunicative ed in qualche modo originali e uniche. Dunque all’apparenza un’arte dichiaratamente “simile”, cioè la riproducibilità di opere compiute da altri artisti restituisce un prodotto unico di per sé. L’immagine di un’opera di un noto oppure sconosciuto autore, appartiene in quanto immagine a chiunque la riceva visivamente. L’artista però la può restituire, riprodurre quasi identica, facendole assumere una nuova identità riconoscibile attraverso l’appartenenza e la mano del suo autore.
In questa logica scompare il plagio subdolo ed ingannevole e si manifesta al contrario una fruibilità nuova e molto più ampia di un’opera d’arte.
Questi gli intenti di Angelo, artista eclettico e poliedrico. Attraverso numerose pitture, fotografie e video di performance la Galleria Arturarte presenta al pubblico questo giovane artista che vive e lavora a Viterbo.
Le vite di ognuno di noi non sono fondamentalmente diverse tra loro e tanto meno sono diverse e scollegate dall’ambiente che ci circonda. Ogni parte del nostro corpo contiene il codice genetico dell’ intero organismo e ogni vita include tutto l’universo.
La nostra personalità è un insieme di tutto ciò che ci circonda. Tutto quello che abbiamo proviene dal nostro rapporto con l’esterno. Sensazioni, emozioni e idee ci sono suggerite da altri.
….Penso sia impossibile realizzare opere “originali” sarebbero prive di storia ed è impossibile realizzare opere uguali. Ogni oggetto ha una propria vita. Neanche l’identico può essere privo d’identità; un clone è secondo, terzo… La sua collocazione spazio-temporale e la numerazione lo distinguono come altro. La parola “identico” indica la minima differenza possibile tra un’entità e un’altra.
…Da qualche parte ho sentito dire che sono tutti artisti, forse ho anche sentito che tutti possono essere artisti: artista da giardino, artista della domenica, fascino d’artista.
Nel 1999 ho rinunciato ad essere autore. (Zak Manzi autenticava le mie opere). Mi sono liberato dei miei diritti d’autore, della mia proprietà, della mia firma.” (Angelo Rossi)
Rinunciare alla propria identità d’autore per Angelo Rossi non significa privarsi della sua connotazione di artista ma bensì riconoscere nella società contemporanea, “vittima” della comunicazione di massa e del consumismo, l’inevitabile confluire in ciascuno di messaggi, di tecniche, di caratteri, di esperienze di chiunque e qualunque cosa entri in contatto con l’individuo. Dunque anziché rinunciare in maniera sottomessa alla propria unicità, si assume volontariamente una pluriidentità.
L’uomo è ciò che attrae, cioè è frutto di tutto ciò che dall’esterno arriva dentro di sé. L’artista è forse l’unico in grado di restituirci le emozioni, le immagini, le esperienze che in lui convogliano, in forme che siano comunicative ed in qualche modo originali e uniche. Dunque all’apparenza un’arte dichiaratamente “simile”, cioè la riproducibilità di opere compiute da altri artisti restituisce un prodotto unico di per sé. L’immagine di un’opera di un noto oppure sconosciuto autore, appartiene in quanto immagine a chiunque la riceva visivamente. L’artista però la può restituire, riprodurre quasi identica, facendole assumere una nuova identità riconoscibile attraverso l’appartenenza e la mano del suo autore.
In questa logica scompare il plagio subdolo ed ingannevole e si manifesta al contrario una fruibilità nuova e molto più ampia di un’opera d’arte.
Questi gli intenti di Angelo, artista eclettico e poliedrico. Attraverso numerose pitture, fotografie e video di performance la Galleria Arturarte presenta al pubblico questo giovane artista che vive e lavora a Viterbo.
27
febbraio 2004
Angelo Rossi – Un uomo è ciò che attrae
Dal 27 febbraio al 17 marzo 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTURARTE
Nepi, Via Settevene Palo, 1a, (Viterbo)
Nepi, Via Settevene Palo, 1a, (Viterbo)
Orario di apertura
Dal lunedì alla domenica, 10-18, lunedì mattina chiuso
Vernissage
27 Febbraio 2004, ore 21.00