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Angelo Vignali – Dance, Dance
La mostra Dance, Dance di Angelo Vignali presenta una serie disegni realizzati a partire dal ricalco di fotografie risalenti agli anni ’60 scattate dal padre Luciano ai corpi in posa di amici e familiari. Estrapolati dal contesto originario, i soggetti ritratti diventano corpi danzanti.
Comunicato stampa
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Mutty è lieta di presentare la mostra Dance, Dance di Angelo Vignali presso il temporary bookshop e art space di Castagneto Carducci. La mostra, concepita insieme a Mutty, presenta una serie di opere inedite che l’artista ha realizzato per l’occasione, cimentandosi per la prima volta con il disegno. Il lavoro consiste nel ricalco di una serie di fotografie risalenti agli anni ’60 scattate dal padre Luciano ai corpi in posa di alcuni amici e familiari.
L’archivio del padre, illustratore e artista bolognese scomparso nel 2018, è spesso parte dell’opera di Vignali. Si tratta infatti di un materiale “vivo”, il punto di partenza con cui l’artista si confronta per produrre nuovi significati.
Durante la catalogazione del vasto archivio paterno, Vignali riscopre queste fotografie affascinanti: corpi in equilibrio su set precari e improvvisati sono ritratti con la macchina fotografica nell’atto di cadere, di colpire e di tuffarsi. Per il padre illustratore queste immagini erano nient’altro che dei modelli visivi da usare come falsariga per alcune tavole di fumetti Western che gli erano state commisionate. Dei veri e propri strumenti del mestiere insomma, che non avevano velleità di opera d’arte ma che proprio per questo motivo conservano l’autenticità di un momento creativo e di gioco, di complicità tra amici congelato nel tempo.
Vignali oggi utilizza la fotografia come base per il ricalco, come traccia da cui partire per ridisegnare a sua volta. Non è tanto il tratto ad essere centrale ma piuttosto l’atto stesso di ricalcare, di riportare alla luce dei soggetti seguendone le tracce. Fotografia e disegno. Se la fotografia è comunemente ritenuta un calco del reale, allo stesso modo i disegni realizzati dall’artista sono un ricalco 1:1 delle foto originali. I soggetti, prima così familiari, sono ora isolati dal fondo scuro della fotografia e diventano silhouette anonime che si stagliano sul bianco latteo della carta da lucido. È in questo passaggio di astrazione e di sintesi delle forme salienti dei corpi che l’artista, accostando i propri disegni, dà vita a una danza primordiale, energica, ritmica. Attraverso il suo sguardo i soggetti originali si evolvono, perdono la loro connotazione originaria ma mantengono quel tratto giocoso.
Il disegno è esercizio e chiunque può riuscirvi, sostiene John Ruskin, e infatti il padre da ragazzo lo invitava ad esercitarsi nel disegno chiedendogli di ritrarre momenti della propria giornata che che lo avevano colpito. L’artista si riscopre così abile nell’uso del pennello, riportando in superficie una certa memoria della mano e dell’occhio. Quello di Vignali è un tratteggio essenziale che segue il movimento attraverso pennelli, china, carboncino e acquerello.
L’art space di Mutty è arricchito anche da alcuni disegni a parete, immaginati dall’artista come decorazioni lineari che riproducono le proporzioni dei corpi reali e nella parte finale dalla proiezione delle foto originali da cui tutto ha preso avvio. Il visitatore può quindi sentirsi immerso nello spazio circondato da corpi danzanti che sembrano richiamare la celebre danza di Henri Matisse ma anche le decorazioni mitologiche di Jean Cocteau nella Villa Santo Sospir in Costa Azzurra.
Per l’occasione è stato realizzato un libro d’artista in tiratura limitata che raccoglie la serie dei disegni ora in mostra in dialogo con una fotografia, ogni volta diversa, del progetto.
L’archivio del padre, illustratore e artista bolognese scomparso nel 2018, è spesso parte dell’opera di Vignali. Si tratta infatti di un materiale “vivo”, il punto di partenza con cui l’artista si confronta per produrre nuovi significati.
Durante la catalogazione del vasto archivio paterno, Vignali riscopre queste fotografie affascinanti: corpi in equilibrio su set precari e improvvisati sono ritratti con la macchina fotografica nell’atto di cadere, di colpire e di tuffarsi. Per il padre illustratore queste immagini erano nient’altro che dei modelli visivi da usare come falsariga per alcune tavole di fumetti Western che gli erano state commisionate. Dei veri e propri strumenti del mestiere insomma, che non avevano velleità di opera d’arte ma che proprio per questo motivo conservano l’autenticità di un momento creativo e di gioco, di complicità tra amici congelato nel tempo.
Vignali oggi utilizza la fotografia come base per il ricalco, come traccia da cui partire per ridisegnare a sua volta. Non è tanto il tratto ad essere centrale ma piuttosto l’atto stesso di ricalcare, di riportare alla luce dei soggetti seguendone le tracce. Fotografia e disegno. Se la fotografia è comunemente ritenuta un calco del reale, allo stesso modo i disegni realizzati dall’artista sono un ricalco 1:1 delle foto originali. I soggetti, prima così familiari, sono ora isolati dal fondo scuro della fotografia e diventano silhouette anonime che si stagliano sul bianco latteo della carta da lucido. È in questo passaggio di astrazione e di sintesi delle forme salienti dei corpi che l’artista, accostando i propri disegni, dà vita a una danza primordiale, energica, ritmica. Attraverso il suo sguardo i soggetti originali si evolvono, perdono la loro connotazione originaria ma mantengono quel tratto giocoso.
Il disegno è esercizio e chiunque può riuscirvi, sostiene John Ruskin, e infatti il padre da ragazzo lo invitava ad esercitarsi nel disegno chiedendogli di ritrarre momenti della propria giornata che che lo avevano colpito. L’artista si riscopre così abile nell’uso del pennello, riportando in superficie una certa memoria della mano e dell’occhio. Quello di Vignali è un tratteggio essenziale che segue il movimento attraverso pennelli, china, carboncino e acquerello.
L’art space di Mutty è arricchito anche da alcuni disegni a parete, immaginati dall’artista come decorazioni lineari che riproducono le proporzioni dei corpi reali e nella parte finale dalla proiezione delle foto originali da cui tutto ha preso avvio. Il visitatore può quindi sentirsi immerso nello spazio circondato da corpi danzanti che sembrano richiamare la celebre danza di Henri Matisse ma anche le decorazioni mitologiche di Jean Cocteau nella Villa Santo Sospir in Costa Azzurra.
Per l’occasione è stato realizzato un libro d’artista in tiratura limitata che raccoglie la serie dei disegni ora in mostra in dialogo con una fotografia, ogni volta diversa, del progetto.
05
agosto 2023
Angelo Vignali – Dance, Dance
Dal 05 al 31 agosto 2023
arte contemporanea
Location
MUTTY
Castiglione Delle Stiviere, Viale Guido Maifreni, 54, (Mantova)
Castiglione Delle Stiviere, Viale Guido Maifreni, 54, (Mantova)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 18-23
Vernissage
5 Agosto 2023, ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
PaoloCremonesi
Produzione organizzazione
Patrocini