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Anica Pahor – Tracce di vita
Anica Pahor è un’artista nata che ha saputo conservare il proprio dono creativo nel tempo: esso è il mezzo quotidiano della sua espressione personale, è un rifugio sicuro che quotidianamente da senso al suo viaggio, non sempre facile, attraverso la vita. – Deziderij Švara
Comunicato stampa
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La varietà della produzione e il desiderio di rinnovarsi caratterizzano il percorso creativo dell'artista che ha ben presto individuato un'autonoma espressione artistica che le permette un'ulteriore possibilità di sviluppo dei temi a lei più affini, primo tra tutti il motivo della figura umana. Le forme stilizzate dalle forme fluide volgono il loro sguardo lontano, come se provassero nostalgia per quanto lasciato dietro di sé. Questo è il tema degli emigranti, profondamente sentito dall'artista, come sente vicina pure l'eventualità di rifiutare qualcosa, perseguendo una via nuova di speranza e crescita.
Jasna Merkù
Attraverso la pittura, Anica Pahor si mette in contatto con l’aspetto emotivo e con tutto ciò che evoca il sentire, sia con la vibrazione poetica dell’armonia, che con l’effetto di contrasto dei colori caldi e freddi, che evidenziano le ostilità presenti nella realtà quotidiana, dove solo l’essere umano conscio di se stesso, emana la percezione della luce sul cammino dell’evoluzione. Il perno dove la ricerca di Anica Pahor si concentra ed espande è proprio la scultura, tramite la quale si materializza tutta la sua forza di volontà, l’estrosità e l’incessante impegno a trasformare la propria percezione della realtà umana con dignità ed appagamento.
Ani Tretjak
Nel caso di Anica Pahor, percepisco in lei il desiderio di fare delle proprie opere uno strumento per scrutare dentro di sé, scoprendo tutto ciò che la opprime, la confonde, le pare importante. Le esperienze - anche quelle amare – le hanno svelato una profonda verità: non ha senso pretendere di lottare contro le difficoltà della vita rimuovendole, anzi, ogni prova, per quanto dolorosa possa essere, va affrontata, compresa e dotata di senso. Un tale atteggiamento produce una serie di consapevolezze altrimenti inafferrabili: anche la solitudine è preziosa, purché ci insegni qualcosa; ogni strada ha una meta; anche le partenze possono essere altrettante promesse di ritorno.
Magda Jevnikar
L’evoluzione dimostrata nell’opera pittorica e scultorica di Anica Pahor è notevole e ha come caratteristica il raccontare diversi punti di vista del tema scelto nelle sue diverse produzioni artistiche indagando sulle molteplicità delle forme più adatte ad esprimere in questo intento portandola ad allontanarsi dall’immaginario quotidiano elaborando sempre una maggiore astrazione e stilizzazione delle forme, raggiungendo uno stile proprio e particolare anno dopo anno la contraddistingue.
Leonardo Calvo
Adele Anica Pahor è nata il 24. febbraio 1937 a Iamiano, in provincia di Gorizia. Dopo la scuola dell'obbligo nel 1953 ha concluso a Monfalcone un corso di taglio e cucito. Presso il Castello di Duino ha frequentato dal 1989 un corso triennale di ceramica con Anna Gruber Benco. Tra gli anni 1993 e 1995 ha seguito il corso di disegno e pittura a Monfalcone con il professor Enzo Furani, ha sperimentato diverse tecniche espressive con la pittrice accademica Ani Tretjak e dell'artista maestro Leonardo Calvo. Ha approfondito la conoscenza della ceramica e degli specifici procedimenti a Bassano presso Vicenza, a Montelupo (Firenze), ad Urbania (Pesaro), nei luoghi che vantano una secolare tradizione in questo settore. Più tardi ha frequentato i corsi dell'artista Antonio di Tommaso, insegnante di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, particolarmente esperto nella lavorazione della creta. Con il matrimonio nel 1961 si trasferisce a S. Croce (Trieste), dove vive ed opera tutt'ora. Da allora, oltre all'attività artistica si dedica all'insegnamento della ceramica.
Ha allestito già 13 mostre personali e partecipato a 53 mostre colletive, dove è stata spesso insignita di prestigiosi premi e riconoscimenti.
Quest'autunno è stato edito il suo catalogo monografico: Anica Pahor – 2011.
Jasna Merkù
Attraverso la pittura, Anica Pahor si mette in contatto con l’aspetto emotivo e con tutto ciò che evoca il sentire, sia con la vibrazione poetica dell’armonia, che con l’effetto di contrasto dei colori caldi e freddi, che evidenziano le ostilità presenti nella realtà quotidiana, dove solo l’essere umano conscio di se stesso, emana la percezione della luce sul cammino dell’evoluzione. Il perno dove la ricerca di Anica Pahor si concentra ed espande è proprio la scultura, tramite la quale si materializza tutta la sua forza di volontà, l’estrosità e l’incessante impegno a trasformare la propria percezione della realtà umana con dignità ed appagamento.
Ani Tretjak
Nel caso di Anica Pahor, percepisco in lei il desiderio di fare delle proprie opere uno strumento per scrutare dentro di sé, scoprendo tutto ciò che la opprime, la confonde, le pare importante. Le esperienze - anche quelle amare – le hanno svelato una profonda verità: non ha senso pretendere di lottare contro le difficoltà della vita rimuovendole, anzi, ogni prova, per quanto dolorosa possa essere, va affrontata, compresa e dotata di senso. Un tale atteggiamento produce una serie di consapevolezze altrimenti inafferrabili: anche la solitudine è preziosa, purché ci insegni qualcosa; ogni strada ha una meta; anche le partenze possono essere altrettante promesse di ritorno.
Magda Jevnikar
L’evoluzione dimostrata nell’opera pittorica e scultorica di Anica Pahor è notevole e ha come caratteristica il raccontare diversi punti di vista del tema scelto nelle sue diverse produzioni artistiche indagando sulle molteplicità delle forme più adatte ad esprimere in questo intento portandola ad allontanarsi dall’immaginario quotidiano elaborando sempre una maggiore astrazione e stilizzazione delle forme, raggiungendo uno stile proprio e particolare anno dopo anno la contraddistingue.
Leonardo Calvo
Adele Anica Pahor è nata il 24. febbraio 1937 a Iamiano, in provincia di Gorizia. Dopo la scuola dell'obbligo nel 1953 ha concluso a Monfalcone un corso di taglio e cucito. Presso il Castello di Duino ha frequentato dal 1989 un corso triennale di ceramica con Anna Gruber Benco. Tra gli anni 1993 e 1995 ha seguito il corso di disegno e pittura a Monfalcone con il professor Enzo Furani, ha sperimentato diverse tecniche espressive con la pittrice accademica Ani Tretjak e dell'artista maestro Leonardo Calvo. Ha approfondito la conoscenza della ceramica e degli specifici procedimenti a Bassano presso Vicenza, a Montelupo (Firenze), ad Urbania (Pesaro), nei luoghi che vantano una secolare tradizione in questo settore. Più tardi ha frequentato i corsi dell'artista Antonio di Tommaso, insegnante di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, particolarmente esperto nella lavorazione della creta. Con il matrimonio nel 1961 si trasferisce a S. Croce (Trieste), dove vive ed opera tutt'ora. Da allora, oltre all'attività artistica si dedica all'insegnamento della ceramica.
Ha allestito già 13 mostre personali e partecipato a 53 mostre colletive, dove è stata spesso insignita di prestigiosi premi e riconoscimenti.
Quest'autunno è stato edito il suo catalogo monografico: Anica Pahor – 2011.
22
ottobre 2011
Anica Pahor – Tracce di vita
Dal 22 ottobre al 13 novembre 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA MILKO BAMBIC
Trieste, Via Di Prosecco - Opicina, 131, (TRIESTE)
Trieste, Via Di Prosecco - Opicina, 131, (TRIESTE)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10-12 e 17-19
Vernissage
22 Ottobre 2011, ore 20.30
Autore
Curatore