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Anila Rubiku – Yellow stickers
L’intervento è pensato espressamente per questa città, luogo in cui convergono ogni giorno migliaia di visitatori: viaggiatori in continua esplorazione del “labirinto”, stranieri che provano a raccapezzarsi sul dove andare, che non hanno più tempo o che non hanno fretta, che amano anche perdersi per vicoli e canali o che scalpitano per arrivare in orario al loro treno
Comunicato stampa
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yellow stickers è un intervento artistico che coinvolge l’intera città lagunare. L’idea, e una sua prima realizzazione, è nata nell’ambito di , collettiva d’arte contemporanea presentata proprio a Venezia, presso la Galleria A+A, dal 11 al 30 aprile 2005, a cui Anila Rubiku ha partecipato con l’installazione “We are looking for a better place”.
L’intervento è pensato espressamente per questa città, luogo in cui convergono ogni giorno migliaia di visitatori: viaggiatori in continua esplorazione del “labirinto”, stranieri che provano a raccapezzarsi sul dove andare, che non hanno più tempo o che non hanno fretta, che amano anche perdersi per vicoli e canali o che scalpitano per arrivare in orario al loro treno.
Per tutti loro Anila Rubiku crea una sorta di “voce d’accompagnamento” durante il cammino che porta dalla Stazione ai Giardini, sede della 51a Biennale d’Arte, e viceversa. Il percorso sarà infatti disseminato di cartelli simili ai ben noti cartelli gialli della segnaletica cittadina (Ferrovia -->; <-- San Marco), ma non recheranno alcuna informazione direzionale. Conterranno invece esortazioni, domande, riflessioni, rivolte direttamente a chi, col naso in sù e cartina in mano, va alla speranzosa ricerca delle normali indicazioni.
Il viandante, spesso scoraggiato dall’incapacità di orientarsi e dall’impossibilità di rendersi conto della propria posizione rispetto alla città («quanto manca?»), sarà per una volta rassicurato dalla presenza di un ipotetico compagno di viaggio, ora preoccupato, ora ironico e scherzoso, anche lui intento ad effettuare il suo tragitto, che interrogandosi sul proprio percorso si identifica con lui.
La tematica del viaggio, sempre al centro del lavoro di Rubiku, trova qui una realizzazione speciale nella cura per un altro “me stesso” in transito, in una relazione di specularità quanto mai emblematica per la città che vive sull’acqua.
Anila Rubiku
Durazzo (Albania), 1970. Vive e lavora a Milano.
Nel 1994 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Tirana e si trasferisce in Italia per studiare all’Accademia di Brera. Durante gli ultimi dieci anni vive per lunghi periodi in molte città estere (New York, Los Angeles, Londra, Praga). Nel 2000 vince la borsa di studio “Artists in Residence” del Leube Art Program che la porta a Vienna (dove frequenta il corso di Renée Green e Michelangelo Pistoletto) e a Salisburgo.
Anila Rubiku parte da un’attenta osservazione dei fenomeni legati all’evoluzione dei paesi dell’Est e alle migrazioni, svolta percorrendo l’Europa. Sul tema del viaggio si fonda quindi tutto il suo lavoro. Attraverso i disegni, gli acquarelli e le installazioni ma anche tramite la pratica della scrittura spesso ad essi intrecciata, racconta i cambiamenti che comporta il possedere un concetto anomalo di “casa”. Dalle sue opere emerge la dimensione umana ed emozionale di chi, anche nella fatica e nello smarrimento, non rinuncia mai alla sua identità di viaggiatore.
Principali mostre personali. 2004 Viaggio/Trip a cura di Paolo Campiglio, Studioventicinque, Milano. 2001 Home sweet home a cura di Michele Robecchi e Anteo Radovan, Galleria Il Graffio, Bologna.1999 Viaggio verso… a cura di Tommaso Trini, Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, Milano.
Principali mostre collettive. 2005 a cura del Collettivo a+a, Galleria A+A, Venezia; 2005 Detroit International Film and Video Festival a cura di Jef Bourgeau, MONA- Museum of New Art, Michigan, USA; BoundLess a cura di Henry Meyric Hughes, partecipazione all’installazione di Jan Christensen, Stenersenmuseet, Oslo, Norway; 2004 Place for the Self a cura di Amnon Barzel, Apexart Gallery, New York, USA; Premio Camaver Arte Visive a cura di Sabrina Arosio e Luigi Pirillo, Galleria Camaver Kunsthaus, Lecco; Di un solo mare di tanti mari a cura di Lia De Venere, Ospedale dei Crociati, Molfetta BA; Colours of Albania a cura di Edi Muka, Galleria Nazionale d’Arte, Tirana, Albania.
In preparazione: mostra personale 27 settembre 2005, Anila Rubiku, Object of desire, The Flat - Massimo Carasi, Milano
L’intervento è pensato espressamente per questa città, luogo in cui convergono ogni giorno migliaia di visitatori: viaggiatori in continua esplorazione del “labirinto”, stranieri che provano a raccapezzarsi sul dove andare, che non hanno più tempo o che non hanno fretta, che amano anche perdersi per vicoli e canali o che scalpitano per arrivare in orario al loro treno.
Per tutti loro Anila Rubiku crea una sorta di “voce d’accompagnamento” durante il cammino che porta dalla Stazione ai Giardini, sede della 51a Biennale d’Arte, e viceversa. Il percorso sarà infatti disseminato di cartelli simili ai ben noti cartelli gialli della segnaletica cittadina (Ferrovia -->; <-- San Marco), ma non recheranno alcuna informazione direzionale. Conterranno invece esortazioni, domande, riflessioni, rivolte direttamente a chi, col naso in sù e cartina in mano, va alla speranzosa ricerca delle normali indicazioni.
Il viandante, spesso scoraggiato dall’incapacità di orientarsi e dall’impossibilità di rendersi conto della propria posizione rispetto alla città («quanto manca?»), sarà per una volta rassicurato dalla presenza di un ipotetico compagno di viaggio, ora preoccupato, ora ironico e scherzoso, anche lui intento ad effettuare il suo tragitto, che interrogandosi sul proprio percorso si identifica con lui.
La tematica del viaggio, sempre al centro del lavoro di Rubiku, trova qui una realizzazione speciale nella cura per un altro “me stesso” in transito, in una relazione di specularità quanto mai emblematica per la città che vive sull’acqua.
Anila Rubiku
Durazzo (Albania), 1970. Vive e lavora a Milano.
Nel 1994 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Tirana e si trasferisce in Italia per studiare all’Accademia di Brera. Durante gli ultimi dieci anni vive per lunghi periodi in molte città estere (New York, Los Angeles, Londra, Praga). Nel 2000 vince la borsa di studio “Artists in Residence” del Leube Art Program che la porta a Vienna (dove frequenta il corso di Renée Green e Michelangelo Pistoletto) e a Salisburgo.
Anila Rubiku parte da un’attenta osservazione dei fenomeni legati all’evoluzione dei paesi dell’Est e alle migrazioni, svolta percorrendo l’Europa. Sul tema del viaggio si fonda quindi tutto il suo lavoro. Attraverso i disegni, gli acquarelli e le installazioni ma anche tramite la pratica della scrittura spesso ad essi intrecciata, racconta i cambiamenti che comporta il possedere un concetto anomalo di “casa”. Dalle sue opere emerge la dimensione umana ed emozionale di chi, anche nella fatica e nello smarrimento, non rinuncia mai alla sua identità di viaggiatore.
Principali mostre personali. 2004 Viaggio/Trip a cura di Paolo Campiglio, Studioventicinque, Milano. 2001 Home sweet home a cura di Michele Robecchi e Anteo Radovan, Galleria Il Graffio, Bologna.1999 Viaggio verso… a cura di Tommaso Trini, Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, Milano.
Principali mostre collettive. 2005
In preparazione: mostra personale 27 settembre 2005, Anila Rubiku, Object of desire, The Flat - Massimo Carasi, Milano
08
giugno 2005
Anila Rubiku – Yellow stickers
08 giugno 2005
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Venezia
Venezia, (Venezia)
Venezia, (Venezia)
Autore
Curatore