“Durante il giorno era corsa voce che il Vecchio Maggiore, il verro Biancocostato aveva fatto la notte precedente un sogno strano che desiderava riferire agli altri animali. Era stato convenuto che si sarebbero tutti riuniti nel grande granaio. (…) Su una specie di piattaforma rialzata, il Vecchio Maggiore già stava affondando sul suo letto di paglia (…) In breve cominciarono a giungere gli altri animali e ognuno si accomodava a seconda della propria natura. Vennero primi i tre cani ,(…) poi i porci che si adagiarono sulla paglia immediatamente davanti alla piattaforma, le galline si appollaiarono sul davanzale delle finestre, i piccioni svolazzarono sulle travi, le pecore e le mucche si accovacciarono dietro ai maiali e cominciarono a ruminare. I due cavalli da tiro arrivarono assieme, camminando lenti e appoggiando cauti i loro ampi zoccoli pelosi. Ultimo di tutti giunse il gatto . Quando vide che tutti si erano bene accomodati e aspettavano attenti, il Vecchio Maggiore si rischiarò la gola e cominciò… .”
Un estratto dalle prime pagine della “Fattoria degli animali” di George Orwell può essere una buona introduzione per entrare nell’atmosfera di questa mostra, ironica e divertente che raccoglie opere di artisti contemporanei, italiani e stranieri, chiamati a rappresentare l’animale, con gli stili e le tecniche più disparate. Per molti autori non si è trattato di un semplice divertissement, dal momento che l’animale è il tema centrale della loro ricerca artistica.