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Animanti
una riflessione corale sulla violenza di genere, in cui gli artisti raccontano di vite di donna che si fanno icona per riflettere su prigioni e su liberazioni e azioni di auto-salvezza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per il Progetto “Nessuna Esclusa”, la Mostra Collettiva “Animanti” a cura di Rossana Corti, una riflessione corale sulla violenza di genere, in cui gli artisti raccontano di vite di donna che si fanno icona per riflettere su prigioni e su liberazioni e azioni di auto-salvezza.
Testo Critico di Rossana Corti
Siamo tutti prigionieri di gabbie invisibili, costruite intorno e dentro di noi, attraverso una cultura universalmente diffusa permeata di violenza, che educa a non vedersi persone uguali, fatte di corpi e di anime fragili, bisognose di cure e d'amore, ma individui appartenenti a gradini diversi di umanità, superiori e inferiori, che legittimano esclusioni dai diritti e abusi.
Le donne continuano ad essere parte della categoria dei bersagli sociali, nella realtà dei fatti quotidiani, ad ogni latitudine del pianeta. Qui è già l'Altrove dove l'orrore si riproduce, ogni giorno, soprattutto nell'ambiente domestico, degli affetti, dei conoscenti più prossimi.
E ogni violenza porta altra violenza. Che si fa tessitura estesa. Contagio.
Sussiste grazie a complicità silenziose ed esplicite, che generano il vuoto intorno alla vittima, proteggendo il suo aguzzino. Ma nessun futuro, in questo “teatro delle ingiustizie”, è certo: i ruoli possono essere capovolti, la vittima può (e dovrebbe) difendersi e non lasciarsi immolare, le porte delle prigioni più crudeli abbattute e le vite possono ricominciare. Nonostante tutto.
Le opere raccontano queste vite ferite di donna, tracciando dei percorsi per frammenti, attraverso la fotografia, la videoarte, la pittura, l'illustrazione, la scultura e l'installazione.
E lo spazio che le accoglie si fa corpo a sua volta, dimora dai molti sguardi.
Testo Critico di Rossana Corti
Siamo tutti prigionieri di gabbie invisibili, costruite intorno e dentro di noi, attraverso una cultura universalmente diffusa permeata di violenza, che educa a non vedersi persone uguali, fatte di corpi e di anime fragili, bisognose di cure e d'amore, ma individui appartenenti a gradini diversi di umanità, superiori e inferiori, che legittimano esclusioni dai diritti e abusi.
Le donne continuano ad essere parte della categoria dei bersagli sociali, nella realtà dei fatti quotidiani, ad ogni latitudine del pianeta. Qui è già l'Altrove dove l'orrore si riproduce, ogni giorno, soprattutto nell'ambiente domestico, degli affetti, dei conoscenti più prossimi.
E ogni violenza porta altra violenza. Che si fa tessitura estesa. Contagio.
Sussiste grazie a complicità silenziose ed esplicite, che generano il vuoto intorno alla vittima, proteggendo il suo aguzzino. Ma nessun futuro, in questo “teatro delle ingiustizie”, è certo: i ruoli possono essere capovolti, la vittima può (e dovrebbe) difendersi e non lasciarsi immolare, le porte delle prigioni più crudeli abbattute e le vite possono ricominciare. Nonostante tutto.
Le opere raccontano queste vite ferite di donna, tracciando dei percorsi per frammenti, attraverso la fotografia, la videoarte, la pittura, l'illustrazione, la scultura e l'installazione.
E lo spazio che le accoglie si fa corpo a sua volta, dimora dai molti sguardi.
24
novembre 2017
Animanti
Dal 24 novembre al 15 dicembre 2017
arte contemporanea
Location
SPAZIO E_EMME
Cagliari, Via Goffredo Mameli, 187, (Cagliari)
Cagliari, Via Goffredo Mameli, 187, (Cagliari)
Orario di apertura
18:30-21:00 dal mercoledì al venerdì
apertura eccezionale Sabato 25/11/2017
Vernissage
24 Novembre 2017, h 18:30
Autore
Curatore