Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
ANKER E L’INFANZIA
La mostra mette al centro la produzione artistica avente a tema l’infanzia; argomento ampiamente frequentato dall’artista sicuramente segnato dalla perdita in tenera età di due dei suoi sei figli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ANKER ET L’ENFANCE
ANKER E L’INFANZIA
1 febbraio – 30 giugno 2024
Tutti i giorni 10-18
Vent’anni fa la Fondation Pierre Gianadda presentò la prima retrospettiva di Albert Anker in Svizzera dopo quella organizzata a Neuchâtel nel 1910, subito dopo la sua morte.
In questa nuova mostra mette al centro la produzione artistica avente a tema l’infanzia; argomento ampiamente frequentato dall’artista sicuramente segnato dalla perdita in tenera età di due dei suoi sei figli.
Per la selezione delle opere Matthias Frehner, curatore dell’esposizione con Regula Berger, ha coinvolto i principali musei svizzeri, ma anche prestigiose collezioni da cui arrivano a Martigny i dipinti più significativi dell’attività artistica di Anker, cui si aggiungono importanti lavori su carta che permettono di seguire la genesi di molti suoi dipinti.
Attraverso le opere di Anker, si percepisce come l’artista fosse appassionato della Svizzera, di cui rappresenta luoghi e personaggi come espressione di un paese idilliaco, lontano dalle bassezze del mondo, che ha fiducia nel futuro. Descrive così una Svizzera con bambini disciplinati, vecchi malinconici, artigiani laboriosi, partecipi di un’attività ordinata.
La mostra si sviluppa per sezioni secondo un piano particolarmente efficace predisposto dai curatori: si parte da una incursione narrativa di Anker riguardante la storia della Svizzera in particolare come luogo di passaggio e/o di accoglienza di esuli provenienti dalla Francia (nel passato come nel tempo a lui contemporaneo) per poi concentrarsi sul tema proprio dell’esposizione che privilegia la rappresentazione dei bambini nelle varie situazioni della vita quotidiana.
Ecco allora dapprima Enfants dans la nature (Bambini nella natura) in cui l’attenzione è rivolta al mondo della campagna bernese dove i bambini sono coinvolti nel lavoro contadino (siamo negli ultimi decenni dell’Ottocento) e costituiscono un aiuto per i genitori nell’attività lavorativa in fattoria, in casa o nei campi. Poi L’enfant mort (Il bambino morto) che affronta il dramma della mortalità infantile, che colpì anche l’artista nel 1869 con la scomparsa del figlio di due anni Rudolf a causa della difterite. Questo evento drammatico è all’origine non solo del dipinto che rappresenta il figlio sul letto di morte, vestito di bianco su un lenzuolo immacolato con un mazzolino di fiori tra le mani giunte, ma anche della sua dedizione alla ritrattistica del mondo dell’infanzia.
In Garde des enfants à la maison - Les tout-petits chez les grands-parents (Cura dei bambini in casa – I bimbi a casa dei nonni) racconta la custodia dei più piccoli affidata agli anziani della famiglia, mentre le madri sono impegnate con gli uomini nei campi. I momenti di tenerezza - sorprendente il nonno che sorveglia il neonato - sono inquadrati in ambienti umili ma decorosi e con la giusta luce viene dato valore anche agli indumenti poveri che costituiscono il vestiario dei piccoli come dei vecchi.
Di grande impatto, poi, il rapporto che esiste tra Frères et soeurs (Fratelli e sorelle) in cui i più grandi prestano attenzione ai più piccoli e l’artista li guarda e li rappresenta mentre dormono, leggono o si divertono giocando con bambole, macchinine, domino, sonagli, fischietti o gatti.
Infine ecco Enfants dans la communauté (Bambini nella comunità) dove i piccoli partecipano gioiosi agli eventi tradizionali della comunità, dalle vendemmie alle feste paesane, in cui Anker, ispirandosi alla pittura olandese del XVII secolo, può illustrare interessanti scene di genere.
La sezione conclusiva della mostra - Apprendre et jouer (Imparare e giocare) - documenta l’ampia considerazione riservata all’attività scolastica sia all’interno che all’esterno delle aule (L’Ecole en promenade, 1872, La leçon de gymnastique, 1879) e fa riferimento alla Costituzione federale svizzera del 1874 che impone a tutti i cantoni di rendere la scuola primaria obbligatoria e laica e all’incarico dell’artista come segretario della Commissione scolare locale.
L’interessante raccolta di opere in mostra è esemplare della produzione di Albert Anker, una produzione che fu particolarmente apprezzata e che ha fatto dell’artista uno dei principali esponenti dell’arte svizzera della seconda metà dell’Ottocento.
ANKER E L’INFANZIA
1 febbraio – 30 giugno 2024
Tutti i giorni 10-18
Vent’anni fa la Fondation Pierre Gianadda presentò la prima retrospettiva di Albert Anker in Svizzera dopo quella organizzata a Neuchâtel nel 1910, subito dopo la sua morte.
In questa nuova mostra mette al centro la produzione artistica avente a tema l’infanzia; argomento ampiamente frequentato dall’artista sicuramente segnato dalla perdita in tenera età di due dei suoi sei figli.
Per la selezione delle opere Matthias Frehner, curatore dell’esposizione con Regula Berger, ha coinvolto i principali musei svizzeri, ma anche prestigiose collezioni da cui arrivano a Martigny i dipinti più significativi dell’attività artistica di Anker, cui si aggiungono importanti lavori su carta che permettono di seguire la genesi di molti suoi dipinti.
Attraverso le opere di Anker, si percepisce come l’artista fosse appassionato della Svizzera, di cui rappresenta luoghi e personaggi come espressione di un paese idilliaco, lontano dalle bassezze del mondo, che ha fiducia nel futuro. Descrive così una Svizzera con bambini disciplinati, vecchi malinconici, artigiani laboriosi, partecipi di un’attività ordinata.
La mostra si sviluppa per sezioni secondo un piano particolarmente efficace predisposto dai curatori: si parte da una incursione narrativa di Anker riguardante la storia della Svizzera in particolare come luogo di passaggio e/o di accoglienza di esuli provenienti dalla Francia (nel passato come nel tempo a lui contemporaneo) per poi concentrarsi sul tema proprio dell’esposizione che privilegia la rappresentazione dei bambini nelle varie situazioni della vita quotidiana.
Ecco allora dapprima Enfants dans la nature (Bambini nella natura) in cui l’attenzione è rivolta al mondo della campagna bernese dove i bambini sono coinvolti nel lavoro contadino (siamo negli ultimi decenni dell’Ottocento) e costituiscono un aiuto per i genitori nell’attività lavorativa in fattoria, in casa o nei campi. Poi L’enfant mort (Il bambino morto) che affronta il dramma della mortalità infantile, che colpì anche l’artista nel 1869 con la scomparsa del figlio di due anni Rudolf a causa della difterite. Questo evento drammatico è all’origine non solo del dipinto che rappresenta il figlio sul letto di morte, vestito di bianco su un lenzuolo immacolato con un mazzolino di fiori tra le mani giunte, ma anche della sua dedizione alla ritrattistica del mondo dell’infanzia.
In Garde des enfants à la maison - Les tout-petits chez les grands-parents (Cura dei bambini in casa – I bimbi a casa dei nonni) racconta la custodia dei più piccoli affidata agli anziani della famiglia, mentre le madri sono impegnate con gli uomini nei campi. I momenti di tenerezza - sorprendente il nonno che sorveglia il neonato - sono inquadrati in ambienti umili ma decorosi e con la giusta luce viene dato valore anche agli indumenti poveri che costituiscono il vestiario dei piccoli come dei vecchi.
Di grande impatto, poi, il rapporto che esiste tra Frères et soeurs (Fratelli e sorelle) in cui i più grandi prestano attenzione ai più piccoli e l’artista li guarda e li rappresenta mentre dormono, leggono o si divertono giocando con bambole, macchinine, domino, sonagli, fischietti o gatti.
Infine ecco Enfants dans la communauté (Bambini nella comunità) dove i piccoli partecipano gioiosi agli eventi tradizionali della comunità, dalle vendemmie alle feste paesane, in cui Anker, ispirandosi alla pittura olandese del XVII secolo, può illustrare interessanti scene di genere.
La sezione conclusiva della mostra - Apprendre et jouer (Imparare e giocare) - documenta l’ampia considerazione riservata all’attività scolastica sia all’interno che all’esterno delle aule (L’Ecole en promenade, 1872, La leçon de gymnastique, 1879) e fa riferimento alla Costituzione federale svizzera del 1874 che impone a tutti i cantoni di rendere la scuola primaria obbligatoria e laica e all’incarico dell’artista come segretario della Commissione scolare locale.
L’interessante raccolta di opere in mostra è esemplare della produzione di Albert Anker, una produzione che fu particolarmente apprezzata e che ha fatto dell’artista uno dei principali esponenti dell’arte svizzera della seconda metà dell’Ottocento.
01
febbraio 2024
ANKER E L’INFANZIA
Dal primo febbraio al 30 giugno 2024
arte contemporanea
Location
FONDATION PIERRE GIANADDA
Martigny, Rue Du Forum, 59, (Martigny)
Martigny, Rue Du Forum, 59, (Martigny)
Biglietti
Adulti: CHF 20 - € 20.00
Senior (oltre 60 anni): CHF 18.- € 18,00
Bambini (dai 10 anni): CHF 12.- € 12,00
Famiglia (genitori e bambini): CHF 42.- € 42.00
Studenti fino a 25 anni: CHF 12- € 12,0 0
Gruppi (a partire da 10 persone): riduzione di CHF 2.- € 2,00
Orario di apertura
tutti i giorni 10-18
Sito web
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore