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Ann Veronica Janssens
“Nulla è più bello della percezione individuale” (Ann Veronica Janssens). Ann Veronnica Janssens torna alla galleria Alfonso Artiaco dopo la prima personale tenutasi nel 2007 mostrando, proprio, l’evoluzione dei suoi “esperimenti”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l'inaugurazione della mostra personale di Ann Veronica Janssens il 12 Febbraio alle ore 19,30, in presenza dell’artista.
“Nulla è più bello della percezione individuale” (Ann Veronica Janssens)
Grazie ad un originale approccio allo studio dei materiali, iniziato negli anni ’80, e all’interesse per i fenomeni della “riduzione” la Janssens basa la sua indagine sulla “manifestazione” dell’inafferrabile. La diversità della materia e delle sue possibili variazioni aiutano l’artista non a catturare l’elusivo bensì a sperimentare le molteplici forme che questo può assumere.
Dalle sue prime “costruzioni”, estensioni spaziali di architetture esistenti (Villa Gillet a Lione, 1989) a Horror Vacui (padiglione Belga alla Biennale di Venezia del 1999) o ai suoi interventi quali Blue, Red and Yellow (2001) e Stella (2006) l’incontro tra lo spettatore/corpo e lo spazio diviene un’esperienza sensoriale. Il luogo modificato dopo l’intervento viene percepito dal fruitore da principio in maniera “estranea” per poi assumere una consapevolezza diversa dello stesso spazio e del movimento attraverso esso.
Proprio per questo Ann Veronica Janssens descrive le sue proposte di sculture come studi e esperimenti, basati su fatti tecnici o scientifici. Le opere diventano testimonianza della ricerca e della volontà dell’artista di suggerire al visitatore “una perdita di controllo, l’assenza della prepotenza della materialità, il tentativo di scappare dalla tirannia dell’oggetto” (Ann Veronica Janssens). Le esperienza spazio-temporali, ottenute grazie ad elementi quali la luce, il colore e/o il suono, sono più vicine alla pratica dell’ipnosi ma con la volontà di ritornare alla realtà piuttosto che scappare da essa.
Ann Veronnica Janssens torna alla galleria Alfonso Artiaco dopo la prima personale tenutasi nel 2007 mostrando, proprio, l’evoluzione dei suoi “esperimenti”.
Si può notare all’interno della sua mostra che anche quando il suo lavoro tratta di sculture dove la plasticità è posta in primo piano, come in Plastilon, Verre d’eau (2009), la forma e la materia utilizzata raccontano, ancora, della rifrazione della luce e delle possibilità plastiche insite nei materiali di uso quotidiano.
In IPN, 3 m (2010), una lunga trave di acciaio grezzo lavorata e specchiata da un lato, è inclinata verso la luce, generando un effetto simile alla liquefazione. Lo spazio viene così riempito da una profondità ottenuta dal suo stesso riflesso.
I due video Oscar (2009) e La boule (2009) che accompagnano le sculture raccontano ancora in maniera differente il modificarsi dello spazio e del tempo.
Ann Veronica Janssens nasce nel 1956 a Folkestone in Inghilterra. Vive e lavora in Belgio. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1999 nel Padiglione belga con l’ installazione Horror Vacui. Si sono svolte sue mostre personali: nel 2009 a WIELS Contemporary Art Centre (Belgium), nel 2007 al Museum Morsbroich (Leverkusen, Germany), nel 2005 a The Institute Berlin of the Physikalisch-Technische Bundesanstalt, a Berlino; nel 2003 al Openluchtmuseum voor Beeldhouwkunst, Middelheim di Anversa, e al Musée d’Orsay a Parigi; nel 2002 alla Ikon Gallery di Birmingham, alla Terrasse du Centre International pour l’architecture, la ville et le paysage di Bruxelles; nel 2001, alla Neue Nationale Galerie, a Berlino, alla Kunstverein, di Monaco e nel 2000 alla Kunstverein, di Salisburgo …
“Nulla è più bello della percezione individuale” (Ann Veronica Janssens)
Grazie ad un originale approccio allo studio dei materiali, iniziato negli anni ’80, e all’interesse per i fenomeni della “riduzione” la Janssens basa la sua indagine sulla “manifestazione” dell’inafferrabile. La diversità della materia e delle sue possibili variazioni aiutano l’artista non a catturare l’elusivo bensì a sperimentare le molteplici forme che questo può assumere.
Dalle sue prime “costruzioni”, estensioni spaziali di architetture esistenti (Villa Gillet a Lione, 1989) a Horror Vacui (padiglione Belga alla Biennale di Venezia del 1999) o ai suoi interventi quali Blue, Red and Yellow (2001) e Stella (2006) l’incontro tra lo spettatore/corpo e lo spazio diviene un’esperienza sensoriale. Il luogo modificato dopo l’intervento viene percepito dal fruitore da principio in maniera “estranea” per poi assumere una consapevolezza diversa dello stesso spazio e del movimento attraverso esso.
Proprio per questo Ann Veronica Janssens descrive le sue proposte di sculture come studi e esperimenti, basati su fatti tecnici o scientifici. Le opere diventano testimonianza della ricerca e della volontà dell’artista di suggerire al visitatore “una perdita di controllo, l’assenza della prepotenza della materialità, il tentativo di scappare dalla tirannia dell’oggetto” (Ann Veronica Janssens). Le esperienza spazio-temporali, ottenute grazie ad elementi quali la luce, il colore e/o il suono, sono più vicine alla pratica dell’ipnosi ma con la volontà di ritornare alla realtà piuttosto che scappare da essa.
Ann Veronnica Janssens torna alla galleria Alfonso Artiaco dopo la prima personale tenutasi nel 2007 mostrando, proprio, l’evoluzione dei suoi “esperimenti”.
Si può notare all’interno della sua mostra che anche quando il suo lavoro tratta di sculture dove la plasticità è posta in primo piano, come in Plastilon, Verre d’eau (2009), la forma e la materia utilizzata raccontano, ancora, della rifrazione della luce e delle possibilità plastiche insite nei materiali di uso quotidiano.
In IPN, 3 m (2010), una lunga trave di acciaio grezzo lavorata e specchiata da un lato, è inclinata verso la luce, generando un effetto simile alla liquefazione. Lo spazio viene così riempito da una profondità ottenuta dal suo stesso riflesso.
I due video Oscar (2009) e La boule (2009) che accompagnano le sculture raccontano ancora in maniera differente il modificarsi dello spazio e del tempo.
Ann Veronica Janssens nasce nel 1956 a Folkestone in Inghilterra. Vive e lavora in Belgio. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1999 nel Padiglione belga con l’ installazione Horror Vacui. Si sono svolte sue mostre personali: nel 2009 a WIELS Contemporary Art Centre (Belgium), nel 2007 al Museum Morsbroich (Leverkusen, Germany), nel 2005 a The Institute Berlin of the Physikalisch-Technische Bundesanstalt, a Berlino; nel 2003 al Openluchtmuseum voor Beeldhouwkunst, Middelheim di Anversa, e al Musée d’Orsay a Parigi; nel 2002 alla Ikon Gallery di Birmingham, alla Terrasse du Centre International pour l’architecture, la ville et le paysage di Bruxelles; nel 2001, alla Neue Nationale Galerie, a Berlino, alla Kunstverein, di Monaco e nel 2000 alla Kunstverein, di Salisburgo …
12
febbraio 2010
Ann Veronica Janssens
Dal 12 febbraio al 23 marzo 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13,30 e 16-20
Vernissage
12 Febbraio 2010, ore 19,30
Autore