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Anna Cifarelli Piragino
L’immagine, che a volte sconfina nell’informale, è solo un pretesto per una ricerca formale, rigorosa ed attenta, sulle passioni, sulle angosce e su tutti i problemi dell’uomo moderno
Comunicato stampa
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La sua formazione artistica risente della pedagogia steineriana, della quale la sua maestra Irene Cattaneo Vigevano era una tenace propugnatrice.
Come è noto, la pedagogia steineriana, che s’ispira alla teoria antroposofica, propugnava che le nozioni comunicate non dovevano essere rivolte solo all’intelletto del fanciullo ma si doveva cercare sempre di farle agire in maniera veramente formatrice sul sentimento e sulla volontà, perché a scuola il bambino va “tutto intero” e non soltanto “con la testa”.
Mi sembra importante questo fatto, per capire a fondo la pittura della Cifarelli, sempre impregnata di una sacrale spiritualità che l’avvicina ai grandi Maestri espressionisti del secolo appena passato.
Osserviamo i suoi quadri: una gradazione di colori dal verde all’azzurro al viola, sino al rosa ed al giallo, un singolare e meraviglioso accordo, anche quando il timbro si fa dolore, melancolia, o addirittura lacerante grido.
Anche quando il colore è steso sulla tela con toni severi, campiture larghe e contorni senza un preciso riferimento, si avverte sempre una spiritualità che travalica il momento narrativo per assumere una dimensione più ampia, che coinvolge e rapisce anche l’osservatore meno attento.
Le visioni della sua Liguria trasfigurate diventano emblematici luoghi di riflessione e meditazione, che assumono una valenza di valore universale.
L’immagine, che a volte sconfina nell’informale, è solo un pretesto per una ricerca formale, rigorosa ed attenta, sulle passioni, sulle angosce e su tutti i problemi dell’uomo moderno, ma c’è anche sempre latente un messaggio di grande speranza sulla volontà umana a ritrovare in se stessa la forza per affermare la propria capacità di essere e di amare.
Come è noto, la pedagogia steineriana, che s’ispira alla teoria antroposofica, propugnava che le nozioni comunicate non dovevano essere rivolte solo all’intelletto del fanciullo ma si doveva cercare sempre di farle agire in maniera veramente formatrice sul sentimento e sulla volontà, perché a scuola il bambino va “tutto intero” e non soltanto “con la testa”.
Mi sembra importante questo fatto, per capire a fondo la pittura della Cifarelli, sempre impregnata di una sacrale spiritualità che l’avvicina ai grandi Maestri espressionisti del secolo appena passato.
Osserviamo i suoi quadri: una gradazione di colori dal verde all’azzurro al viola, sino al rosa ed al giallo, un singolare e meraviglioso accordo, anche quando il timbro si fa dolore, melancolia, o addirittura lacerante grido.
Anche quando il colore è steso sulla tela con toni severi, campiture larghe e contorni senza un preciso riferimento, si avverte sempre una spiritualità che travalica il momento narrativo per assumere una dimensione più ampia, che coinvolge e rapisce anche l’osservatore meno attento.
Le visioni della sua Liguria trasfigurate diventano emblematici luoghi di riflessione e meditazione, che assumono una valenza di valore universale.
L’immagine, che a volte sconfina nell’informale, è solo un pretesto per una ricerca formale, rigorosa ed attenta, sulle passioni, sulle angosce e su tutti i problemi dell’uomo moderno, ma c’è anche sempre latente un messaggio di grande speranza sulla volontà umana a ritrovare in se stessa la forza per affermare la propria capacità di essere e di amare.
15
gennaio 2005
Anna Cifarelli Piragino
Dal 15 gennaio al 02 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16.30-19. Chiuso lunedì e festivi
Vernissage
15 Gennaio 2005, ore 17
Autore
Curatore