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Anna Fabroni – Costole
Mostra di fotografia
Comunicato stampa
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.. Non per vanità o compiacimento. Ho puntato l'obiettivo sul mio corpo per curare le mie insicurezze: sola davanti allo specchio, come l'autoritratto di un pittore o come uno scrittore che racconta di sé. Ho viaggiato sul mio corpo alla ricerca di quelle verità nascoste che mi hanno fatto rinunciare al cibo e all'amore. Come se non fossi io, guardo queste immagini e vedo una donna che ancora ha voglia di dedicare alla vita la sofferenza che c'è nell'imparare ad amarsi. Come un fotografo che ritorna da un paese in guerra… (Anna Fabroni)
…Nelle sue foto c'è il resto del corpo, che un'idea tirannica, come acqua piovana su roccia carsica, era sul punto di erodere. In quello stesso punto indefinito tra bianco e nero si situa lo snodo intorno a cui una sensazione di abbandono incomincia a capovolgersi… Superati la simmetria speculare e il dramma di Narciso, intuita un'estensione al di là dei limiti corporali, Anna deborda, esce dai margini. E registra i pieni a dispetto dei vuoti, e riempie di un'esile fisicità una scena intera… (Denis Curti)
… Anima solitaria, fragile nel movimento, eterea nell'aspetto, disperata nei suoi pensieri, sentì di sprofondare negli abissi dell'esistenza alla ricerca, forse, di mondi diversi… Fu una battaglia durissima, al limite delle umane forze, nella quale lo sconforto spesso soverchiava ogni flebile speranza. Fino a quando, davanti allo specchio, non vide più se stessa… Il timore per una definitiva disfatta mosse qualche tiepida reazione; ripensò a se stessa e si accorse che non era stata la sua immagine a scomparire quanto invece erano i suoi occhi a rifiutarsi di osservarla in una così grande sofferenza. La debolezza aveva preso il sopravvento, ma nella caduta sentì ancora sommessi ruggiti provenire dall'anima; rallentò la corsa con sforzi immani e l'inferno chiuse la sua atroce bocca un attimo prima che lei lo raggiungesse. Ne restò fuori, spinta dall'ultimo baluardo di forza interiore, evitando così di sprofondare nelle viscere della non esistenza… (Fabrizio Boggiano)
Anna Fabroni
Nasce a Sora (Fr) nel 1976. Vive a Bojano, nel Molise. Trasferitasi in Molise con la famiglia nel 1980, terminati gli studi liceali va a vivere a Roma, dove inizia a lavorare come modella. Nel 1999 si trasferisce a Napoli, dove collabora come grafica e autrice di testi per un giornale satirico. Nel 2001 inizia a collaborare con un fotografo ed inizia la ricerca fotografica di "Costole", con cui vince nel 2004 il premio TPW come miglior portfolio e il concorso "marco pesaresi" come miglior progetto fotografico 2004 all’interno della manifestazione "Portfolio in Piazza", a Savignano.
Il suo lavoro "Costole" è stato esposto in diverse mostre personali (presso la "Libreria Agorà" di Torino e Associazione Minguzzi di Bologna nel 2005) e collettive ("Cromosoma X" curata dal Fabrizio Boggiano a Ovada (AL), Loggia di San Sebastiano, a Padova, Galleria Sottopasso della Stua e Genova, Galleria Joyce & Co. e Expò Arte).
Nel 2005 viene pubblicato il suo primo libro fotografico, "Costole", per Noi/Voi.
"Costole" arriva tra i primi classificati al concorso della Magnum come miglior progetto fotografico.
Nel 2005 conclude il master con l’editore del National Geographic e con il fotografo della Magnum Halan Harvey e vince il premio come miglior progetto fotografico editoriale.
Grazie all’appoggio dell’Associazione per la Salute Femminile "La Melagrana", sta proseguendo la una ricerca fotografica con "Sopravvissute", nata come continuazione di "Costole".
Attualmente lavora prevalentemente nel settore moda come fotografa freelance e grafica creatrice di campagne pubblicitarie e continua la sua ricerca fotografica (sponsorizzata da Contrasto, Wea, Minguzzi, Melagrana, ecc.)
…Nelle sue foto c'è il resto del corpo, che un'idea tirannica, come acqua piovana su roccia carsica, era sul punto di erodere. In quello stesso punto indefinito tra bianco e nero si situa lo snodo intorno a cui una sensazione di abbandono incomincia a capovolgersi… Superati la simmetria speculare e il dramma di Narciso, intuita un'estensione al di là dei limiti corporali, Anna deborda, esce dai margini. E registra i pieni a dispetto dei vuoti, e riempie di un'esile fisicità una scena intera… (Denis Curti)
… Anima solitaria, fragile nel movimento, eterea nell'aspetto, disperata nei suoi pensieri, sentì di sprofondare negli abissi dell'esistenza alla ricerca, forse, di mondi diversi… Fu una battaglia durissima, al limite delle umane forze, nella quale lo sconforto spesso soverchiava ogni flebile speranza. Fino a quando, davanti allo specchio, non vide più se stessa… Il timore per una definitiva disfatta mosse qualche tiepida reazione; ripensò a se stessa e si accorse che non era stata la sua immagine a scomparire quanto invece erano i suoi occhi a rifiutarsi di osservarla in una così grande sofferenza. La debolezza aveva preso il sopravvento, ma nella caduta sentì ancora sommessi ruggiti provenire dall'anima; rallentò la corsa con sforzi immani e l'inferno chiuse la sua atroce bocca un attimo prima che lei lo raggiungesse. Ne restò fuori, spinta dall'ultimo baluardo di forza interiore, evitando così di sprofondare nelle viscere della non esistenza… (Fabrizio Boggiano)
Anna Fabroni
Nasce a Sora (Fr) nel 1976. Vive a Bojano, nel Molise. Trasferitasi in Molise con la famiglia nel 1980, terminati gli studi liceali va a vivere a Roma, dove inizia a lavorare come modella. Nel 1999 si trasferisce a Napoli, dove collabora come grafica e autrice di testi per un giornale satirico. Nel 2001 inizia a collaborare con un fotografo ed inizia la ricerca fotografica di "Costole", con cui vince nel 2004 il premio TPW come miglior portfolio e il concorso "marco pesaresi" come miglior progetto fotografico 2004 all’interno della manifestazione "Portfolio in Piazza", a Savignano.
Il suo lavoro "Costole" è stato esposto in diverse mostre personali (presso la "Libreria Agorà" di Torino e Associazione Minguzzi di Bologna nel 2005) e collettive ("Cromosoma X" curata dal Fabrizio Boggiano a Ovada (AL), Loggia di San Sebastiano, a Padova, Galleria Sottopasso della Stua e Genova, Galleria Joyce & Co. e Expò Arte).
Nel 2005 viene pubblicato il suo primo libro fotografico, "Costole", per Noi/Voi.
"Costole" arriva tra i primi classificati al concorso della Magnum come miglior progetto fotografico.
Nel 2005 conclude il master con l’editore del National Geographic e con il fotografo della Magnum Halan Harvey e vince il premio come miglior progetto fotografico editoriale.
Grazie all’appoggio dell’Associazione per la Salute Femminile "La Melagrana", sta proseguendo la una ricerca fotografica con "Sopravvissute", nata come continuazione di "Costole".
Attualmente lavora prevalentemente nel settore moda come fotografa freelance e grafica creatrice di campagne pubblicitarie e continua la sua ricerca fotografica (sponsorizzata da Contrasto, Wea, Minguzzi, Melagrana, ecc.)
13
aprile 2006
Anna Fabroni – Costole
Dal 13 al 23 aprile 2006
fotografia
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA VILLA CROCE
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Orario di apertura
Dal Martedì al Venerdì: 10.30 – 18.30 (ultimo ingresso ore 17.30)
Sabato: 15.00 – 21.00 (ultimo ingresso ore 20.00)
Domenica: 11.00 – 18.30 (ultimo ingresso ore 17.30)
Lunedì chiuso
Vernissage
13 Aprile 2006, ore 17.30
Autore
Curatore