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Anna Fazzi / Branka Jankovic – Panta rei
Anna Fazzi accorda impeccabilmente, in questa sequenza pittorica, la stilizzazione formale raggiunta dalla sua pittura con la potenza espressiva del racconto. La riflessione artistica di Branka Jankovic procede di pari passo con la sperimentazione delle tecniche pittoriche.
Comunicato stampa
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Anna Fazzi accorda impeccabilmente, in questa sequenza pittorica, la stilizzazione formale raggiunta dalla sua pittura con la potenza espressiva del racconto...
Un segno deciso incornicia personaggi ed Jankovic Knezevic, rintracciando una linea del tempo per i ricordi.
Nessuna istantanea, ma un percorso fluido, mostra le metamorfosi negli approcci alle sfide quotidiane.
La memoria contiene proprio i dettagli, non il quadro d'insieme, osservava il poeta e drammaturgo Iosif A. Brodskij.
E' questa tendenza a selezionare, il gusto per il dettaglio, ciò che la memoria ha in comune con l'arte.
La semplicità di gesti quotidiani e pose gentili, di espressioni sincere, ci avvolge in una bolla di dolcezza in cui richiamare, da quei giorni trascorsi, altri che son nostri.
Orme familiari rievocano costumi collettivi. Una bianchina, una piazza, uno scorcio... materializzano un viaggio autobiografico, in cui non possiamo talvolta non cogliere una nuvola nostalgica.
Anche il colore ha una valenza simbolica, non descrittiva. Blu, rosso e nero connotano emozioni, la loro mutevole percezione interiore, che serba già in seno il nostro modo di ricordarle.
La forza di Anna e delle sue opere è nel mostrare, nonostante gli angoli e le contraddizioni dei rapporti, il valore degli affetti.
La riflessione artistica di Branka Jankovic procede di pari passo con la sperimentazione delle tecniche pittoriche. Il paesaggio è descritto con forza e attenzione alla resa naturalistica nei primi acquerelli, evidenziando la perfezione coloristica raggiunta dall'artista. Allo spettatore concede di presenziare allo spettacolo della natura e dei suoi scenari, di sentirne gli odori, il tocco fresco e leggero del vento, ascoltando il fruscio del fogliame ma, soprattutto, di avvertire che qualcosa in quel ritratto sta cambiando e cambia, sempre.
La vegetazione non rappresenta soltanto un elemento ricorrente nella produzione pittorica di Branka, ma è il cardine essenziale di una trasfigurazione poetica e tecnica.
Assistiamo, procedendo nell'osservazione delle opere, al dissolversi a tratti di alberi e foglie, al loro offuscarsi, fino ad assumere forme geometrizzanti che aprono scenari d'astrazione.
Stravolgendo colori e sembianze, Branka ci lascia solo la percezione di ciò che la ha ispirata.
Tuttavia, anche laddove non ritragga il fainòmenon in modo oggettivo, le sue opere costruiscono un ponte con la realtà contingente.
Ed è proprio in questo la peculiarità e la forza dell'artista, riuscire a preservare la "sensazion di natura" pur nella negazione del naturalismo.
Solo "penetrando la corteccia del mondo fenomenico", notava Paul Klee, l'arte può afferrare il senso creativo della natura in modo diretto, e Branka lo fa rivendicando il diritto alla più alta libertà dell'arte, quella di essere mobile come lo è la natura, permettendo al dinamismo dei suoi dipinti di liberare e testimoniare il proprio sostrato di vissuto.
Un segno deciso incornicia personaggi ed Jankovic Knezevic, rintracciando una linea del tempo per i ricordi.
Nessuna istantanea, ma un percorso fluido, mostra le metamorfosi negli approcci alle sfide quotidiane.
La memoria contiene proprio i dettagli, non il quadro d'insieme, osservava il poeta e drammaturgo Iosif A. Brodskij.
E' questa tendenza a selezionare, il gusto per il dettaglio, ciò che la memoria ha in comune con l'arte.
La semplicità di gesti quotidiani e pose gentili, di espressioni sincere, ci avvolge in una bolla di dolcezza in cui richiamare, da quei giorni trascorsi, altri che son nostri.
Orme familiari rievocano costumi collettivi. Una bianchina, una piazza, uno scorcio... materializzano un viaggio autobiografico, in cui non possiamo talvolta non cogliere una nuvola nostalgica.
Anche il colore ha una valenza simbolica, non descrittiva. Blu, rosso e nero connotano emozioni, la loro mutevole percezione interiore, che serba già in seno il nostro modo di ricordarle.
La forza di Anna e delle sue opere è nel mostrare, nonostante gli angoli e le contraddizioni dei rapporti, il valore degli affetti.
La riflessione artistica di Branka Jankovic procede di pari passo con la sperimentazione delle tecniche pittoriche. Il paesaggio è descritto con forza e attenzione alla resa naturalistica nei primi acquerelli, evidenziando la perfezione coloristica raggiunta dall'artista. Allo spettatore concede di presenziare allo spettacolo della natura e dei suoi scenari, di sentirne gli odori, il tocco fresco e leggero del vento, ascoltando il fruscio del fogliame ma, soprattutto, di avvertire che qualcosa in quel ritratto sta cambiando e cambia, sempre.
La vegetazione non rappresenta soltanto un elemento ricorrente nella produzione pittorica di Branka, ma è il cardine essenziale di una trasfigurazione poetica e tecnica.
Assistiamo, procedendo nell'osservazione delle opere, al dissolversi a tratti di alberi e foglie, al loro offuscarsi, fino ad assumere forme geometrizzanti che aprono scenari d'astrazione.
Stravolgendo colori e sembianze, Branka ci lascia solo la percezione di ciò che la ha ispirata.
Tuttavia, anche laddove non ritragga il fainòmenon in modo oggettivo, le sue opere costruiscono un ponte con la realtà contingente.
Ed è proprio in questo la peculiarità e la forza dell'artista, riuscire a preservare la "sensazion di natura" pur nella negazione del naturalismo.
Solo "penetrando la corteccia del mondo fenomenico", notava Paul Klee, l'arte può afferrare il senso creativo della natura in modo diretto, e Branka lo fa rivendicando il diritto alla più alta libertà dell'arte, quella di essere mobile come lo è la natura, permettendo al dinamismo dei suoi dipinti di liberare e testimoniare il proprio sostrato di vissuto.
29
ottobre 2016
Anna Fazzi / Branka Jankovic – Panta rei
Dal 29 ottobre al 10 novembre 2016
arte moderna e contemporanea
Location
CIRCOLO DEGLI ARTISTI CASA DI DANTE – SOCIETA’ DELLE BELLE ARTI
Firenze, Via Santa Margherita, 1, (Firenze)
Firenze, Via Santa Margherita, 1, (Firenze)
Orario di apertura
martedì / domenica 10/12 16/19
Vernissage
29 Ottobre 2016, 17.00
Autore
Curatore