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Anna Ferrari
personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
CAVOLI …
Ci sono cose che, per un’imperscrutabile serie di motivazioni,
acquistano caratteristiche destinate a contrassegnarle nel tempo con
toni le cui peculiarità non sono razionalmente determinabili. Il caso
del cavolo è emblematico. Dotato di una dignità che si sorregge con un
nome scientifico praticamente sconosciuto alla maggioranza di noi
(Brassica oleracea), il cavolo è diventato sinonimo sfruttato con
tonalità negative che sono parte integrante nel nostro linguaggio
quotidiano: pensiamo alla locuzione “fare cavolate”. Ma come
dimenticare che sotto i cavoli ci nascono i bambini: forse metafora
atavica dell’utero della Madre Terra?
Qualunque sia il significato che ognuno di noi riesce a rintracciare
nelle tante varietà di questa pianta alimentare, resta il fatto che il
cavolo per le sue circonvoluzioni strutturali, per le sfumature delle
sue foglie, per i cromatismi anche opposti di cui è depositario, ha una
propria sostanza estetica. A darcene una prova tangibile è Anna
Ferrari, che in questa bella mostra ha saputo fare del cavolo un
soggetto dotato di straordinaria vitalità e di una significativa
vivacità poetica.
Pittrice con alle spalle un curriculum di tutto rispetto e
riconoscimenti critici che certificano il suo impegno e il suo valore,
Anna Ferrari ha saputo assegnare al cavolo una solidità poetica
straordinaria, collocandolo in ambiti diversi dove comunque mantiene il
suo ruolo di protagonista, anche quando è affiancato alla figura umana.
Adagiato nel denso cromatismo che caratterizza il lavoro artistico di
questa brava pittrice, il cavolo si pone sempre come pietra angolare
nella dimensione compositiva, focalizzando l’attenzione del fruitore,
che ha modo di osservare in una luce decisamente alternativa questa
diffusa verdura.
Riconciliando le istanze della pittura di paesaggio e di natura morta,
che si rastremano in un dettato originale dominato da una matrice
espressionistica sempre personalissima, la pittrice riesce, con innegabile bravura, a mantenere bel salda la sua personalità creativa,
pur operando intorno a un soggetto così selettivo.
Che il “suo” cavolo faccia parte di una composizione che riecheggia i
moduli della natura morta, o che si disponga nella lineare traiettoria
della prospettiva del campo o dell’orto, riesce sempre a farsi immagine
sorretta da una propria liricità. Senza dubbio la Ferrari è brava nel
dare vigore a un soggetto che potrebbe essere effettivamente molto
“piatto” se non fosse trattato con i dovuti accorgimenti pittorici: lei
ci riesce bene e pone il cavolo alla stessa stregua del fiore, anzi in
alcuni casi ne fa quasi un fiore, di cui pare di percepire la presenza.
Pur avvalendosi di una tavolozza che predilige cromatismi sempre
potenti, corroborati da contrasti forti e omogeneamente distribuiti nel
corpus di opere proposte in galleria, Anna Ferrari è riuscita compiere
un’affascinante alchimia poetica, avvalendosi di un linguaggio maturo e
coinvolgente. Oggi anche il cavolo rivela le sue valenze estetiche e ci
consente di guardarlo attraverso un’
ottica, quella dell’anima dell’artista, capace di elevare anche il soggetto più modesto a un elevato livello poetico.
Massimo Centini
12
novembre 2011
Anna Ferrari
Dal 12 al 26 novembre 2011
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA ALBERTINA DI BELLE ARTI
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 6, (Torino)
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 6, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30
Lunedì e festivi chiuso
Vernissage
12 Novembre 2011, h 18
Autore
Curatore