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Anna Franceschini – Did you know you have a broken glass in the window?
Did you know you have a broken glass in the window? è la prima mostra personale in galleria di Anna Franceschini, che continua la sua indagine sul potenziale narrativo del display e sull’idea della vetrina come dispositivo para-cinematografico.
La mostra riapre il 18/5 dopo il lockdown con proroga fino a settembre
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Vistamarestudio presenta Did you know you have a broken glass in the window?, la prima mostra personale in galleria di Anna Franceschini.
Il titolo della mostra trae spunto da un aneddoto di Tiffany’s, dove un cliente scambiò una vetrina con un bicchiere rotto per un danno passato inosservato. L’allestimento visionario era stato realizzato da Gene Moore, storico art director del marchio dagli anni ’50 agli anni ’90, le cui vetrine fanno parte delle raccolte dello Smithsonian Institution.
Anna Franceschini continua la sua indagine sul potenziale narrativo del display e sull’idea della vetrina come dispositivo para-cinematografico.
In occasione della mostra l’artista ha realizzato un nuovo film che reinterpreta, tramite un repertorio oggettuale ormai segno riconoscibile della sua pratica, forme e materiali di alcune delle teche del leggendario designer americano. Espositori da vetrina, souvenirs, props e filtri cinematografici, sono utilizzati per creare un ambiente immersivo popolato da immagini fotografiche e in movimento che riflettono sull'atto stesso del mostrare e dell'esibire.
A completare la mostra, sei fotografie inedite che ritraggono gli oggetti delle vetrine trasformandole in immagini scultoree all’interno di scenografie teatrali che, come nature morte post-materialiste, rivelano le dinamiche dell’estetica del display. L’ambiente atemporale dell’allestimento diventa un mondo a sé, in cui si crea una tensione emotiva e psicologica tra il passante e gli oggetti esposti: la vetrina dà vita alla dimensione ambigua in cui abita il desiderio di possesso dell’uomo contemporaneo.
Rievocando i paesaggi surrealisti e le shadow boxes di Joseph Cornell, l’estrema accuratezza formale del linguaggio cinematografico e fotografico di Franceschini rivela il gusto per l’artificio semplice del trucco visivo e per l’artigianalità della produzione di immagini. L’artista riflette sulla rappresentazione scenica in cui la distinzione tra bene di consumo e opera d’arte si fa sempre più indistinta.
Anna Franceschini è nata nel 1979 a Pavia. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive tra cui Witte de With a Rotterdam; Kunstverein di Dusseldorf; MAXXI e MACRO a Roma; Museion a Bolzano; CAC di Vilnius; Centre Pompidou, Parigi; Les Abattoirs, Tolosa; Fiorucci Art Trust, Londra; Quadriennale a Roma. Nel 2019 ha realizzato il cortometraggio BUSTROFEDICO, progetto speciale commissionato per il Padiglione Italia della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Vive e lavora a Milano.
Il titolo della mostra trae spunto da un aneddoto di Tiffany’s, dove un cliente scambiò una vetrina con un bicchiere rotto per un danno passato inosservato. L’allestimento visionario era stato realizzato da Gene Moore, storico art director del marchio dagli anni ’50 agli anni ’90, le cui vetrine fanno parte delle raccolte dello Smithsonian Institution.
Anna Franceschini continua la sua indagine sul potenziale narrativo del display e sull’idea della vetrina come dispositivo para-cinematografico.
In occasione della mostra l’artista ha realizzato un nuovo film che reinterpreta, tramite un repertorio oggettuale ormai segno riconoscibile della sua pratica, forme e materiali di alcune delle teche del leggendario designer americano. Espositori da vetrina, souvenirs, props e filtri cinematografici, sono utilizzati per creare un ambiente immersivo popolato da immagini fotografiche e in movimento che riflettono sull'atto stesso del mostrare e dell'esibire.
A completare la mostra, sei fotografie inedite che ritraggono gli oggetti delle vetrine trasformandole in immagini scultoree all’interno di scenografie teatrali che, come nature morte post-materialiste, rivelano le dinamiche dell’estetica del display. L’ambiente atemporale dell’allestimento diventa un mondo a sé, in cui si crea una tensione emotiva e psicologica tra il passante e gli oggetti esposti: la vetrina dà vita alla dimensione ambigua in cui abita il desiderio di possesso dell’uomo contemporaneo.
Rievocando i paesaggi surrealisti e le shadow boxes di Joseph Cornell, l’estrema accuratezza formale del linguaggio cinematografico e fotografico di Franceschini rivela il gusto per l’artificio semplice del trucco visivo e per l’artigianalità della produzione di immagini. L’artista riflette sulla rappresentazione scenica in cui la distinzione tra bene di consumo e opera d’arte si fa sempre più indistinta.
Anna Franceschini è nata nel 1979 a Pavia. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive tra cui Witte de With a Rotterdam; Kunstverein di Dusseldorf; MAXXI e MACRO a Roma; Museion a Bolzano; CAC di Vilnius; Centre Pompidou, Parigi; Les Abattoirs, Tolosa; Fiorucci Art Trust, Londra; Quadriennale a Roma. Nel 2019 ha realizzato il cortometraggio BUSTROFEDICO, progetto speciale commissionato per il Padiglione Italia della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Vive e lavora a Milano.
18
maggio 2020
Anna Franceschini – Did you know you have a broken glass in the window?
Dal 18 maggio al 18 settembre 2020
arte contemporanea
Location
VISTAMARESTUDIO
Milano, Viale Vittorio Veneto, 30, (Milano)
Milano, Viale Vittorio Veneto, 30, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-19
Vernissage
18 Maggio 2020, la mostra riapre dopo il lockdown
Sito web
Ufficio stampa
Silvia Macchetto Pr&Communications
Autore