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Anna Girolomini – Una piuma per volare
Comunicato stampa
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Attualmente è fuor di dubbio che, a seguito di un sempre più ampio movimento di opinione, frutto anche di una nuova consapevolezza ambientalista, in termini sia di rispetto dell’ambiente che della necessità di edificare nuovi insediamenti avvalendosi di strumenti di costruzione ispirati ad un concetto di bio sostenibilità, si sia in presenza di una situazione dove l’arte, nel nostro paese, sta colmando il ritardo storico della sua dimensione pubblica, fondamentale in chiave didattica, di educazione al bello e di riscoperta di un ruolo etico all’interno di un sistema dove il mercato e la comunicazione sembrano troppo spesso avere un predominio invasivo. Nell’ultimo ventennio, in particolare negli anni ’90, si sono moltiplicate le esperienze di verifica di un possibile nuovo rapporto tra arte ed ambiente naturale e metropolitano, in taluni casi con progetti di elevato interesse. Negli ultimi anni questa tendenza ha conosciuto un ulteriore incremento in termini operativi : sono ormai numerosi, in Italia, i comuni grandi e piccoli che propongono rassegne di “arte ambientale” dove, generalmente in aree verdi od all’interno dei centri storici, gli artisti espongono sculture ed installazioni. Tutto questo è, in linea di massima, positivo, perché crea consuetudine alla fruizione artistica. Questa premessa, redatta come mio solito quando si tratta di affrontare la poetica di un singolo autore, per meglio inquadrarla all’interno di una precisa dinamica storica, permette una più efficace comprensione di questa nuova installazione di Anna Girolomini. L’artista bolognese focalizza il suo progetto estetico sull’interazione tra arte ed ambiente, sia esso costituito da un interno, ed in questo caso viene adoperata la tecnica classica dell’ “environment”, come nel caso della recente installazione “Una piuma per volare”, dove il pubblico, come da tradizione, è invitato ad interagire con l’opera, che è concepita come un vero e proprio ambiente e ideata a partire dalle caratteristiche specifiche dello spazio, ed in quel caso veniva riprodotto il volo di uno stormo migratore, efficace metafora atta ad indicare la volontà dell’arte di librarsi oltre la contingenza materiale. Nel caso di “Nell’aria col vento” la Girolomini si cimenta invece con l’altra faccia dell’installazione, quella che si confronta e dialoga con l’ambiente esterno. I riferimenti storici sono riconducibili nell’ambito del concettuale “mondano”, inteso come apertura verso l’esterno, che trova le sue punte d’eccellenza nella Land Art americana, dove il dialogo tra artificio e natura si colloca sulla grande scala degli immensi spazi di quel continente e nell’italiana Arte Povera, in cui è più evidente il riferimento alla tradizione culturale del paesaggio italiano, con una chiara tendenza a ridurre ai minimi termini ed a impoverire i segni per ridurli ai loro archetipi. Bisogna sottolineare come il lavoro di Anna Girolomini e sì inquadrabile storicamente all’interno di questo fondamentale percorso dell’avanguardia novecentesca ma ne rappresenta una evoluzione aggiornata al presente, come è opportuno quando la citazione assume un ruolo di rafforzamento del linguaggio e non di pedestre ricalco del “già visto”. Il lavoro dell’artista evoca quella volontà di rinnovamento formale e di impegno nella costruzione di un’estetica in divenire che caratterizza le prove migliori di quella che ho di recente definito come “nuova contemporaneità”, una linea di tendenza eclettica che spazia in vari territori quali pittura, fotografia, video ed immagine digitale. Nel caso della Girolomini siamo in presenza di un ‘installazione che si pone il problema, dialogando con l’ambiente, di fornire all’arte nuovamente quel senso etico oggi disperso nei mille rivoli della comunicazione globale. “Nell’aria col vento” reinventa, con i modi dell’arte, un canneto lacustre : 81 elementi in plexiglas, realizzati con resina acrilica trasparente sono ritmicamente disposti all’interno di un contenitore acquatico in movimento atto a mimare con grande efficacia quanto realmente avviene in natura, con il vento che scuote le canne fino a piegarle ed increspa la superficie dell’acqua : d’altra parte già Aristotele sosteneva che arte e natura sono entrambe caratterizzate da una precisa processualità, conscia nel primo caso inconscia nel secondo ed il confronto tra queste due entità ha attraversato la storia della cultura fino ai giorni nostri. Un elemento fondamentale nella lettura di questa affascinante installazione è dato dall’ effetto rifrattivo della luce nelle varie fasi della giornata ottenuto dall’incontro tra i raggi solari e gli ossidi e le polveri trasparenti da cui è costituito l’interno delle canne : l’artista privilegia quindi l’estetica qualitativa della luce a quella quantitativa dell’angolo retto e della proporzione geometrica, con risultati altamente suggestivi. Impiegando gli strumenti e le risorse della nostra contemporaneità Anna Girolomini ci conduce verso una dimensione al di fuori dal tempo dove l’archetipo si manifesta per l’ennesima volta nella dimensione del presente per fornirci di questo una possibile spiegazione.
Edoardo Di Mauro, dicembre 2007
Edoardo Di Mauro, dicembre 2007
14
dicembre 2007
Anna Girolomini – Una piuma per volare
Dal 14 al 30 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAGMA
Bologna, Via San Carlo, 28/d, (Bologna)
Bologna, Via San Carlo, 28/d, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16.30 - 19.30
Vernissage
14 Dicembre 2007, ore 19
Autore
Curatore