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Anna Maria Angelucci – Sinctonia
Si inaugura giovedì 7 aprile 2022, alla Galleria Gallerati di Roma, Sinctonia, una mostra personale di Anna Maria Angelucci a cura di Lori Adragna.
Comunicato stampa
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Anna Maria Angelucci
Sinctonia
7 aprile – 23 maggio 2022
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): giovedì 7 aprile 2022, ore 18.00-21.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare Sinctonia, una mostra personale di Anna Maria Angelucci a cura di Lori Adragna.
“Non c'è divenire, ma solo con-divenire in zone di contatto e intra-azioni che materializzano il mondo come in un arazzo dai pattern cangianti.” (Donna Haraway)
La grande installazione Chromatographie di Anna Maria Angelucci scolpisce e trasforma lo spazio della galleria. Un incisivo incontrarsi di linee verticali e orizzontali delimita la superficie di fondo che finisce col diventare un'entità autonoma. È una combinatoria minimalista ché dà luogo a nuove forme di aggregazione, così che l'ambiente intorno comincia a parlare una lingua più chiara. L'ossatura in ferro dell'opera rievoca le fondamenta strutturali della casa: “Volevo creare qualcosa che non esiste, forse – scrive l'artista – una casa con pareti che non sono muri”. Vista come centro di una ragnatela di significati, la dimora simbolica imbriglia memorie e sensazioni che, attraverso quel meccanismo definito da Bachelard retentissement, solo a raffigurarla nella mente ci fa sentire partecipi di quelle stesse immagini. Per dirla con il filosofo, la casa è innanzitutto un essere concentrato, richiama, cioè, a una coscienza di centralità. In secondo luogo, è un essere verticale, la cui verticalità è assicurata dalla polarità degli estremi, in quanto rappresentano l'opposizione: fra razionalità e irrazionalità, conscio e inconscio; la chiarezza del cielo si pone agli antipodi rispetto alle ombre sepolte nel sotterraneo dove regna il buio sia di notte che di giorno. Dunque, abitare la casa, suggerisce Angelucci tramite il suo lavoro, equivale ad abitare la parte più profonda di sé stessi. Tra ricordo, rêverie e sogno, avviene una contrazione del tempo nello spazio. Così racconta: “La tecnica su cui si basa questo lavoro è nata da un mio sogno a occhi aperti fatto nel 2010 e che solo nel 2017, per puro caso, mi sono ritrovata a sperimentare nella realtà”. La rêverie, di fatto (tema centrale in un altro saggio del filosofo) è frutto di una dimensione onirica in cui sussiste un bagliore di coscienza; è un'istanza capace di produrre quella libertà immaginativa che condensa passato, presente e futuro in un continuum temporale. Con la sua stessa presenza – che testimonia la parte più intima dell'artista – l'opera cessa allora di essere inanimata e si carica di senso. Le linee spezzate, che compongono le ante a libretto della scultura, sono la somma di forze distinte, tensione e dinamismo e si fanno generatrici di angoli. Questi, a seconda dell'ampiezza, si combinano in acuti, retti, ottusi, liberi, assumendo di volta in volta un significato diverso. A tal proposito, sempre nella Poetica, Bachelard afferma: “In tutto lo spazio che il mondo offre, non ve n’è uno dal potenziale immenso come l’angolo. Chi abita un angolo, lo riempie di immagini, di rêverie, di rimandi a vite e mondi altri. L'angolo è dunque la casa dell’essere, di tutte le sfumature d’essere. In realtà siamo sempre, ovunque ci troviamo, un angolo di mondo. Un’intera città è un angolo di mondo, un angolo di una nazione. Un’intera casa è un angolo abitativo, dunque una relazione col mondo. Ciascuno di noi è un angolo e dentro di sé ha infiniti angoli, spazi, rifugi, cantucci. L’angolo è anche il punto da cui guardo il mondo. E ogni sguardo è sempre da un qui, dal mio qui, in cui solo io mi trovo e mi ritrovo”. Scriveva Arnaud: “Je suis l'espace ou je suis” (Io sono lo spazio dove sono). (Lori Adragna)
Anna Maria Angelucci è un’artista visiva multimediale che nella sua ricerca eterogenea predilige la scultura e l'installazione. Dopo gli studi artistici (liceo artistico e Accademia di belle arti di Roma) viaggia in Spagna e in Germania, e nel 1997 espone la sua prima mostra personale in una galleria di Bamberga. Da sempre attratta da temi ontologici, sviluppa una sua peculiare ricerca sull'essere come esistenza umana in relazione agli altri viventi e alla realtà culturale e antropologica. In Guatemala, con l'Istituto Italiano di cultura e la Fundacion Paiz, realizza la personale Progetto O, in cui recupera un antico testo Maya del popolo Vhu e articola opere di arte partecipata e sculture in grandi dimensioni di materiale organico del luogo, e contestualmente attiva dei workshop coinvolgendo artisti locali. Con il Consolato Italiano a Shangai, propone una mostra in luoghi non convenzionali per indagare la natura del DNA umano e evidenziare così una uguaglianza di fondo di tutti gli esseri, anche dal punto di vista biologico. È ideatrice e artista del progetto urbano diffuso TorriFlumen a Torrita Tiberina, nel quale mette in pratica anche le sue istanze ecologiste. Partecipa inoltre a progetti di arte pubblica permanente, prediligendo la realizzazione di opere a pavimento, quindi attraversabili, e sviluppa grandi raffigurazioni del territorio di riferimento dove fonde la mappa terrestre a quella celeste. La sua costante ricerca, fondata su una chiara impronta autoriale, vuole stimolare una partecipazione emotiva da parte del fruitore.
Anna Maria Angelucci
Sinctonia
A cura di Lori Adragna
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – Roma)
Inaugurazione: giovedì 7 aprile 2022, ore 18.00-21.00
Fino a lunedì 23 maggio 2022 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Ufficio stampa: Galleria Gallerati
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it
Galleria Gallerati | Via Apuania, 55 | 00162 Roma | +39.06.44258243 | +39.347.7900049
info@galleriagallerati.it | www.galleriagallerati.it | www.facebook.com/galleria-gallerati | #galleriagallerati
Sinctonia
7 aprile – 23 maggio 2022
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): giovedì 7 aprile 2022, ore 18.00-21.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare Sinctonia, una mostra personale di Anna Maria Angelucci a cura di Lori Adragna.
“Non c'è divenire, ma solo con-divenire in zone di contatto e intra-azioni che materializzano il mondo come in un arazzo dai pattern cangianti.” (Donna Haraway)
La grande installazione Chromatographie di Anna Maria Angelucci scolpisce e trasforma lo spazio della galleria. Un incisivo incontrarsi di linee verticali e orizzontali delimita la superficie di fondo che finisce col diventare un'entità autonoma. È una combinatoria minimalista ché dà luogo a nuove forme di aggregazione, così che l'ambiente intorno comincia a parlare una lingua più chiara. L'ossatura in ferro dell'opera rievoca le fondamenta strutturali della casa: “Volevo creare qualcosa che non esiste, forse – scrive l'artista – una casa con pareti che non sono muri”. Vista come centro di una ragnatela di significati, la dimora simbolica imbriglia memorie e sensazioni che, attraverso quel meccanismo definito da Bachelard retentissement, solo a raffigurarla nella mente ci fa sentire partecipi di quelle stesse immagini. Per dirla con il filosofo, la casa è innanzitutto un essere concentrato, richiama, cioè, a una coscienza di centralità. In secondo luogo, è un essere verticale, la cui verticalità è assicurata dalla polarità degli estremi, in quanto rappresentano l'opposizione: fra razionalità e irrazionalità, conscio e inconscio; la chiarezza del cielo si pone agli antipodi rispetto alle ombre sepolte nel sotterraneo dove regna il buio sia di notte che di giorno. Dunque, abitare la casa, suggerisce Angelucci tramite il suo lavoro, equivale ad abitare la parte più profonda di sé stessi. Tra ricordo, rêverie e sogno, avviene una contrazione del tempo nello spazio. Così racconta: “La tecnica su cui si basa questo lavoro è nata da un mio sogno a occhi aperti fatto nel 2010 e che solo nel 2017, per puro caso, mi sono ritrovata a sperimentare nella realtà”. La rêverie, di fatto (tema centrale in un altro saggio del filosofo) è frutto di una dimensione onirica in cui sussiste un bagliore di coscienza; è un'istanza capace di produrre quella libertà immaginativa che condensa passato, presente e futuro in un continuum temporale. Con la sua stessa presenza – che testimonia la parte più intima dell'artista – l'opera cessa allora di essere inanimata e si carica di senso. Le linee spezzate, che compongono le ante a libretto della scultura, sono la somma di forze distinte, tensione e dinamismo e si fanno generatrici di angoli. Questi, a seconda dell'ampiezza, si combinano in acuti, retti, ottusi, liberi, assumendo di volta in volta un significato diverso. A tal proposito, sempre nella Poetica, Bachelard afferma: “In tutto lo spazio che il mondo offre, non ve n’è uno dal potenziale immenso come l’angolo. Chi abita un angolo, lo riempie di immagini, di rêverie, di rimandi a vite e mondi altri. L'angolo è dunque la casa dell’essere, di tutte le sfumature d’essere. In realtà siamo sempre, ovunque ci troviamo, un angolo di mondo. Un’intera città è un angolo di mondo, un angolo di una nazione. Un’intera casa è un angolo abitativo, dunque una relazione col mondo. Ciascuno di noi è un angolo e dentro di sé ha infiniti angoli, spazi, rifugi, cantucci. L’angolo è anche il punto da cui guardo il mondo. E ogni sguardo è sempre da un qui, dal mio qui, in cui solo io mi trovo e mi ritrovo”. Scriveva Arnaud: “Je suis l'espace ou je suis” (Io sono lo spazio dove sono). (Lori Adragna)
Anna Maria Angelucci è un’artista visiva multimediale che nella sua ricerca eterogenea predilige la scultura e l'installazione. Dopo gli studi artistici (liceo artistico e Accademia di belle arti di Roma) viaggia in Spagna e in Germania, e nel 1997 espone la sua prima mostra personale in una galleria di Bamberga. Da sempre attratta da temi ontologici, sviluppa una sua peculiare ricerca sull'essere come esistenza umana in relazione agli altri viventi e alla realtà culturale e antropologica. In Guatemala, con l'Istituto Italiano di cultura e la Fundacion Paiz, realizza la personale Progetto O, in cui recupera un antico testo Maya del popolo Vhu e articola opere di arte partecipata e sculture in grandi dimensioni di materiale organico del luogo, e contestualmente attiva dei workshop coinvolgendo artisti locali. Con il Consolato Italiano a Shangai, propone una mostra in luoghi non convenzionali per indagare la natura del DNA umano e evidenziare così una uguaglianza di fondo di tutti gli esseri, anche dal punto di vista biologico. È ideatrice e artista del progetto urbano diffuso TorriFlumen a Torrita Tiberina, nel quale mette in pratica anche le sue istanze ecologiste. Partecipa inoltre a progetti di arte pubblica permanente, prediligendo la realizzazione di opere a pavimento, quindi attraversabili, e sviluppa grandi raffigurazioni del territorio di riferimento dove fonde la mappa terrestre a quella celeste. La sua costante ricerca, fondata su una chiara impronta autoriale, vuole stimolare una partecipazione emotiva da parte del fruitore.
Anna Maria Angelucci
Sinctonia
A cura di Lori Adragna
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – Roma)
Inaugurazione: giovedì 7 aprile 2022, ore 18.00-21.00
Fino a lunedì 23 maggio 2022 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Ufficio stampa: Galleria Gallerati
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it
Galleria Gallerati | Via Apuania, 55 | 00162 Roma | +39.06.44258243 | +39.347.7900049
info@galleriagallerati.it | www.galleriagallerati.it | www.facebook.com/galleria-gallerati | #galleriagallerati
07
aprile 2022
Anna Maria Angelucci – Sinctonia
Dal 07 aprile al 23 maggio 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA GALLERATI
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, ore 17-19
Vernissage
7 Aprile 2022, 18-21
Sito web
Ufficio stampa
Galleria Gallerati
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico