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Anna Maria Cesario – Pseudomnesia
L’artista livornese torna negli stessi spazi espositivi di Inter Formas con una nuova fatica pittorica che prende spunto dalle memorie lontane di immagini appartenenti a un remoto imprinting della propria esistenza, un marchio che riproduce i tratti spesso dolenti di un Amarcord nostalgico.
Comunicato stampa
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Lunedì 02 dicembre 2024 avrà inizio nelle sale del Museo Temporaneo d’Impresa in Piazza Bartolo Longo, 28 a Pompei, Pseudomnesia, la mostra personale di Anna Maria Cesario curata da Andrea Colasanti. La mostra che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Pompei sarà aperta al pubblico sino al 12 dicembre 2024 e vedrà l'esposizione di oltre venti opere appartenenti all'ultima produzione della pittrice.
L'artista livornese torna negli stessi spazi espositivi di Inter Formas con una nuova fatica pittorica che prende spunto dalle memorie lontane di immagini appartenenti a un remoto imprinting della propria esistenza, un marchio che riproduce i tratti spesso dolenti di un Amarcord nostalgico nel quale l'imprecisione del ricordo rappresenta l'essenza vitale di una dipendenza emotiva.
Con approssimazione mai del tutto casuale, dettata da soffusi mescolamenti cromatici, come se le nebbie del passato si fossero materializzate tra le forme, l'artista prova a cristallizzare sulle tele le proprie allucinazioni della memoria, falsi ricordi o riconoscimenti volti a colmare le lacune della ragione, dando luogo a una forma di Paramnesia visiva dove la Somiglianza sostituisce la Realtà che diviene Apparenza.
Questa Pseudomnesia consente all'artista di rappresentare paesaggi solo all'apparenza surreali, sovente legati al mare oppure a lievi colline autunnali, come compensazione di quei deficit mnesici che l'autrice sente essere stati fondamentali per la propria formazione umana ma che ora possono essere materializzati solo attraverso l'invenzione parziale di un panorama.
Gli orizzonti geografici sono raffigurati da una linea labile ma concreta e rendono il campo visivo indefinito assurgendo alla funzione di un Portale che conduce verso quel passato rimosso sistematicamente da eventi talvolta euforici, spesso tragici, che l'esistenza umana impiega come gomme da cancellare per lenire dolori e accentuare piaceri.
Il ricordo di uno skyline, sintesi emotiva di molteplici ambienti in un'unica istantanea eterna, è ancor più vivido se appartiene a luoghi che hanno segnato la propria esistenza, nel bene e nel male.
Una visione nostalgica che, nell'apparente distorsione della memoria, riesce nell'intento di sedimentare un istante visivo vissuto al di là del tempo e dello spazio, pur nella consapevolezza che quel luogo esiste realmente e rappresenta per noi qualcosa di indelebile.
Con le sue ultime opere l'artista sembra invitare il fruitore a perseguire il sogno, a coltivarlo giorno dopo giorno, mantenendo al contempo gli occhi aperti e vigili, conservando sempre due o più strade da percorrere, scegliendo in funzione degli eventi, perché quando il fumo disordinato della mente diviene visibile solo ai propri occhi allora non c’è più verso di raddrizzare i sensi e la distorsione che ne deriva è un miraggio più realistico della realtà.
L'artista livornese torna negli stessi spazi espositivi di Inter Formas con una nuova fatica pittorica che prende spunto dalle memorie lontane di immagini appartenenti a un remoto imprinting della propria esistenza, un marchio che riproduce i tratti spesso dolenti di un Amarcord nostalgico nel quale l'imprecisione del ricordo rappresenta l'essenza vitale di una dipendenza emotiva.
Con approssimazione mai del tutto casuale, dettata da soffusi mescolamenti cromatici, come se le nebbie del passato si fossero materializzate tra le forme, l'artista prova a cristallizzare sulle tele le proprie allucinazioni della memoria, falsi ricordi o riconoscimenti volti a colmare le lacune della ragione, dando luogo a una forma di Paramnesia visiva dove la Somiglianza sostituisce la Realtà che diviene Apparenza.
Questa Pseudomnesia consente all'artista di rappresentare paesaggi solo all'apparenza surreali, sovente legati al mare oppure a lievi colline autunnali, come compensazione di quei deficit mnesici che l'autrice sente essere stati fondamentali per la propria formazione umana ma che ora possono essere materializzati solo attraverso l'invenzione parziale di un panorama.
Gli orizzonti geografici sono raffigurati da una linea labile ma concreta e rendono il campo visivo indefinito assurgendo alla funzione di un Portale che conduce verso quel passato rimosso sistematicamente da eventi talvolta euforici, spesso tragici, che l'esistenza umana impiega come gomme da cancellare per lenire dolori e accentuare piaceri.
Il ricordo di uno skyline, sintesi emotiva di molteplici ambienti in un'unica istantanea eterna, è ancor più vivido se appartiene a luoghi che hanno segnato la propria esistenza, nel bene e nel male.
Una visione nostalgica che, nell'apparente distorsione della memoria, riesce nell'intento di sedimentare un istante visivo vissuto al di là del tempo e dello spazio, pur nella consapevolezza che quel luogo esiste realmente e rappresenta per noi qualcosa di indelebile.
Con le sue ultime opere l'artista sembra invitare il fruitore a perseguire il sogno, a coltivarlo giorno dopo giorno, mantenendo al contempo gli occhi aperti e vigili, conservando sempre due o più strade da percorrere, scegliendo in funzione degli eventi, perché quando il fumo disordinato della mente diviene visibile solo ai propri occhi allora non c’è più verso di raddrizzare i sensi e la distorsione che ne deriva è un miraggio più realistico della realtà.
02
dicembre 2024
Anna Maria Cesario – Pseudomnesia
Dal 02 al 12 dicembre 2024
arte contemporanea
personale
personale
Location
Museo Temporaneo D’Impresa
Pompei, Piazza Bartolo Longo, 28, (NA)
Pompei, Piazza Bartolo Longo, 28, (NA)
Orario di apertura
Tutti i giorni: ore 11,30-13,30 e 15,30-19,30
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