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Annalaura di Luggo: Multum Animo Vidit. L’iride, il pozzo
Mercoledì 15 febbraio 2023, presso il PAN Palazzo delle Arti Napoli (Via dei Mille, 60) sarà presentato il catalogo della mostra “Multum animo vidit. L’iride, il pozzo” di Annalaura di Luggo, con testi di Aldo Gerbino e Filomena Maria Sardella, edito da JUS Museum, Napoli.
Comunicato stampa
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Napoli. Mercoledì 15 febbraio 2023, presso il PAN Palazzo delle Arti Napoli (Via dei Mille, 60) sarà presentato il catalogo della mostra “Multum animo vidit. L’iride, il pozzo” di Annalaura di Luggo, con testi di Aldo Gerbino e Filomena Maria Sardella.
Edito da JUS Museum, il catalogo è testimonianza della più recente produzione artistica di Annalaura di Luggo. Il titolo della mostra (a cura di Filomena Maria Sardella, fino al 19 febbraio) trae origine dalla citazione ovidiana che si legge nel cartiglio retto da Luigi Groto (1541-85), noto come il Cieco d’Adria, nel famoso ritratto del Tintoretto.
Come scrive Aldo Gerbino “nel ritratto di Groto, rivisitato da Annalaura di Luggo, è il fuoco interno di un’iride ad alimentare l’area cardiogena, la sua vox dramatica, quasi a contrastare la cupezza del paesaggio umano e naturale in cui l’artista napoletana ritempra col richiamare quel calore e quella profondità del sofferto impressi nel turbinoso movimento dei pigmenti. Una drammaticità rispecchiata nella condizione che isola e stimola, per cui l’ovidiano: “benché fosse privo della luce degli occhi, vedeva con l’animo molto più degli altri”, segna e rafforza un vedere epifisario nell’intro-spectio tintorettiana resa dal contrasto col gelido torpore dell’alluminio dibond, tracciando un percorso puntigliosamente maturato nell’idealità propulsiva della di Luggo.”
Annalaura di Luggo, come sottolinea Filomena Maria Sardella, “interpreta nuovamente il tema del vedere proponendo suggestivi interventi in opere note e meno note della storia dell’arte. Una esposizione ricercata nei temi e nelle composizioni visive che, come citazioni ritrovate nella memoria e scurite dal tempo, riemergono trasportate dal nuovo occhio che le ricolloca, tutte in fila, all’attenzione del fruitore moderno”.
In questa occasione Annalaura di Luggo donerà una sua opera (“Intro-spectio, da M.G. Benoist”, cm 60x50) all’Associazione A.I.R.O., partner della mostra. L’A.I.R.O. Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica Onlus, è stata fondata dal prof. Vincenzo Orfeo, oculista napoletano e noto chirurgo impegnato in missioni umanitarie insieme a personale volontario specializzato nel settore, per curare patologie oftalmiche nei paesi del Terzo Mondo, in particolare in Ghana, con attenzione ai mali insorgenti nelle nuove generazioni.
Alla presentazione interverranno, nell’ordine: Filomena Maria Sardella, Vincenzo Orfeo, Aldo Gerbino, Marcello Palminteri.
Edito da JUS Museum, il catalogo è testimonianza della più recente produzione artistica di Annalaura di Luggo. Il titolo della mostra (a cura di Filomena Maria Sardella, fino al 19 febbraio) trae origine dalla citazione ovidiana che si legge nel cartiglio retto da Luigi Groto (1541-85), noto come il Cieco d’Adria, nel famoso ritratto del Tintoretto.
Come scrive Aldo Gerbino “nel ritratto di Groto, rivisitato da Annalaura di Luggo, è il fuoco interno di un’iride ad alimentare l’area cardiogena, la sua vox dramatica, quasi a contrastare la cupezza del paesaggio umano e naturale in cui l’artista napoletana ritempra col richiamare quel calore e quella profondità del sofferto impressi nel turbinoso movimento dei pigmenti. Una drammaticità rispecchiata nella condizione che isola e stimola, per cui l’ovidiano: “benché fosse privo della luce degli occhi, vedeva con l’animo molto più degli altri”, segna e rafforza un vedere epifisario nell’intro-spectio tintorettiana resa dal contrasto col gelido torpore dell’alluminio dibond, tracciando un percorso puntigliosamente maturato nell’idealità propulsiva della di Luggo.”
Annalaura di Luggo, come sottolinea Filomena Maria Sardella, “interpreta nuovamente il tema del vedere proponendo suggestivi interventi in opere note e meno note della storia dell’arte. Una esposizione ricercata nei temi e nelle composizioni visive che, come citazioni ritrovate nella memoria e scurite dal tempo, riemergono trasportate dal nuovo occhio che le ricolloca, tutte in fila, all’attenzione del fruitore moderno”.
In questa occasione Annalaura di Luggo donerà una sua opera (“Intro-spectio, da M.G. Benoist”, cm 60x50) all’Associazione A.I.R.O., partner della mostra. L’A.I.R.O. Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica Onlus, è stata fondata dal prof. Vincenzo Orfeo, oculista napoletano e noto chirurgo impegnato in missioni umanitarie insieme a personale volontario specializzato nel settore, per curare patologie oftalmiche nei paesi del Terzo Mondo, in particolare in Ghana, con attenzione ai mali insorgenti nelle nuove generazioni.
Alla presentazione interverranno, nell’ordine: Filomena Maria Sardella, Vincenzo Orfeo, Aldo Gerbino, Marcello Palminteri.
15
febbraio 2023
Annalaura di Luggo: Multum Animo Vidit. L’iride, il pozzo
Dal 15 al 19 febbraio 2023
arte contemporanea
Location
PAN – PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Orario di apertura
Ore 17:30
Vernissage
15 Febbraio 2023, Ore 17:30
Editore
Jus Museum Edizioni
Ufficio stampa
Annydi Ufficio Stampa, Napoli
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione