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Annalisa Filippi – Il colore della madre
Nel percorso della mostra Annalisa Filippi ci offre l’occasione di una riflessione sulla terra, sui nostri cammini, sui nostri legami. Quasi come in uno specchio ci chiniamo sulle tele e sui vasi che sembrano via via prendere forma umana, tra la vita e la morte. Ogni quadro nasce dal precedente e dà forza al successivo. La mostra è allestita nella cinquecentesca villa di Sandrigo in occasione della famosa festa internazionale del baccalà alla vicentina.
Comunicato stampa
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La mostra di Annalisa Filippi, nella cinquecentesca villa palladiana di Sandrigo, si presenta come un giocoso viaggio tra antiche forme emergenti da un vivo fondo rosso pompeiano. Si tratta di un percorso in cui le tele si susseguono per lo più sul pavimento proponendo un inusuale visione dall’alto verso il basso, verso la terra. I segni di grafite e di carboncino, veloci, energici e sicuri, conducono il nostro sguardo alla scoperta di morbidi profili che via via si fanno più nervosi e dinamici, attraverso i toni terrosi e caldi di una pittura d’azione. Così come in Willem De Kooning e Franz Kline i segni violenti e i colori sgocciolati interpretavano il senso eroico e vitale dell’uomo, benchè straziato dal dolore, in Annalisa Filippi le tele, o la carta, diventano il luogo della lotta tra il limite fisico del corpo e la leggerezza immateriale. Dove le forme nascono dallo sfondo e si fanno spazio per avere aria e vita. I vasi sono contenitori di terra-argilla lavorata che conservano altra terra. Il travaso tra un recipiente e l’altro ricorda il passaggio di conoscenze e di coscienza, di cultura e di esperienza. Il vaso di terra cotta contiene la stessa terra che accoglie il seme, lo protegge e lo trasforma. È la terra che dà vita. Il tema del contenitore, del vaso, si trova negli antichi simbolismi della Grande Madre. Si tratta di archetipi, immagini che fanno parte del nostro patrimonio genetico, risalenti all’informazione più arcaica. Il corpo femminile viene spesso simboleggiato dal vaso: è il contenente-contenitore, così come la madre nutre, accudisce e protegge, come l’antro della Terra, la grotta, la caverna. La vasca e il bacile, l’anfora e la coppa rappresentavano la creazione della vita nelle antiche cerimonie religiose. Nella Genesi il creatore diventa un vasaio plasmando l’uomo dalla terra. Mentre la Vergine Maria viene descritta come “vaso spirituale, vaso dell’onore, vaso pregiato di devozione”, “contenitore” per eccellenza perché ha custodito il Figlio di Dio. Il vaso-corpo della madre protegge, nutre e riscalda ciò che è in esso contenuto ma, in quanto dipendente è anche indifeso, esposto e soggetto per la vita e per la morte al Femminile: la Dea Madre diventa “Signora di Vita” e “Signora di Morte”. Il legame con la madre non si può sciogliere, si può solo arricchire e trasformare. Più avanti nel tempo può addirittura esserci un capovolgimento dei ruoli, dove il figlio accudisce la madre anziana, bisognosa e malata. Nemmeno il legame con la Terra si può cancellare: essa dà nutrimento, il necessario per il riparo, aiuta a soddisfare alcuni bisogni primari. A volte con la Terra si entra in competizione, sfidandone i limiti. A volte la si aggredisce e si può essere costretti ad occuparsene, perché ammalata e si tenta di curarla. Nel percorso della mostra Annalisa Filippi ci offre l’occasione di una riflessione sulla terra, sui nostri cammini, sui nostri legami. Quasi come in uno specchio ci chiniamo sulle tele e sui vasi che sembrano via via prendere forma umana, tra la vita e la morte. Ogni quadro nasce dal precedente e dà forza al successivo. Si sprigiona in questo modo un’energia pulsante in un rosso sangue, vivace come il vino delle feste. Mentre tocchi forti di arancio segnano il tempo di un ritmo senza tempo.
L’artista. Annalisa Filippi nasce a Trento nel 1976. Nel 2000 frequenta l’Accademia Internazionale d’Arte di Salisburgo con Giulio Paolini ed entra a far parte dell’Associazione degli Incisori Veneti. Allieva di Riccardo Guarneri ed Ennio Finzi, nel 2001 si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2007 frequenta il corso di perfezionamento in incisione artistica presso KAUS di Urbino dove è allieva di Mario Guadagnino e Giovanni Turria. Dal 1995 espone in mostre collettive e personali in Italia e all’estero e premiata in molti concorsi. Vive e lavora a Trento.
www.annalisafilippi.it
L’artista. Annalisa Filippi nasce a Trento nel 1976. Nel 2000 frequenta l’Accademia Internazionale d’Arte di Salisburgo con Giulio Paolini ed entra a far parte dell’Associazione degli Incisori Veneti. Allieva di Riccardo Guarneri ed Ennio Finzi, nel 2001 si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2007 frequenta il corso di perfezionamento in incisione artistica presso KAUS di Urbino dove è allieva di Mario Guadagnino e Giovanni Turria. Dal 1995 espone in mostre collettive e personali in Italia e all’estero e premiata in molti concorsi. Vive e lavora a Trento.
www.annalisafilippi.it
21
settembre 2013
Annalisa Filippi – Il colore della madre
Dal 21 settembre al 05 ottobre 2013
arte contemporanea
Location
VILLA SESSO SCHIAVO
Sandrigo, Via San Lorenzo, 7, (Vicenza)
Sandrigo, Via San Lorenzo, 7, (Vicenza)
Orario di apertura
22, 26, 27 settembre dalle 18 alle 20
28 e 29 settembre dalle 16 alle 22
5 ottobre dalle 16 alle 18
Vernissage
21 Settembre 2013, h 18
Autore
Curatore