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Annalisa Natali Murri – Rana Plaza un anno dopo
In mostra 20 ritratti fotografici di superstiti del disastro del Rana Plaza (2013, Bangladesh) realizzati a un anno di distanza da Annalisa Natali Murri, giovane fotografa bolognese che sta collezionando successi internazionali grazie anche agli scatti dedicati alle persone ai margini della società.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 24 aprile 2013 il Rana Plaza, un edificio commerciale di otto piani, crollò a Savar, nell’area di Dacca, capitale del Bangladesh. Si contarono 1.129 vittime e circa 2.515 feriti; più della metà erano donne, insieme a un certo numero dei loro figli, ospitati negli asili-nido aziendali all'interno dell'edificio. Il crollo del Rana Plaza è considerato il più grave incidente mortale della storia avvenuto in una fabbrica tessile e il più letale cedimento strutturale accidentale della storia umana moderna.
Progettata per ospitare solo negozi e uffici, con i piani superiori costruiti abusivamente, la struttura non era abbastanza forte per sopportare il peso e le vibrazioni dei macchinari delle fabbriche. Il giorno precedente la catastrofe furono notate delle crepe sull'edificio e i negozi e la banca ai piani inferiori furono immediatamente chiusi, ma i lavoratori tessili vennero costretti a tornare – addirittura sotto minaccia di decurtazioni di salario dai manager della Ether Tex – dato che i loro supervisori avevano dichiarato l'edificio sicuro.
Nei mesi seguenti, le proteste di piazza per la richiesta di risarcimenti e migliori condizioni salariali (molte famiglie persero i propri congiunti e spesso anche l’unica fonte di reddito) furono soppresse dall’intervento armato della polizia. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) attivò, quindi, una raccolta di fondi attraverso il “Rana Plaza Donors Trust Fund” che, nel giugno 2015, ha raggiunto la cifra prefissata di 30 milioni di dollari per garantire i 5000 risarcimenti previsti dal processo di valutazione.
La mostra
L’intento del progetto di Annalisa Natali Murri muove dalla volontà di esprimere le conseguenze immateriali, psicologiche, del disastro, focalizzandosi sulle vittime affette da disturbo post-traumatico da stress e sulla loro battaglia per tornare a condurre una vita normale. A un anno dall’incidente quell’inferno continua a rivivere incessantemente nella memoria di queste persone: c’è chi non riesce più a dormire la notte né può sentire il minimo rumore, altri soffrono di attacchi di panico, perdite di memoria, sentono continuamente voci imploranti aiuto, o vedono i colleghi deceduti a fianco a loro.
I ritratti fotografici di sopravvissuti e parenti delle vittime danno forma alle paure e ai ricordi in una caotica e disorientante fusione di quotidianità e fantasmi del trauma.
Le fotografie esposte a Castelfranco Emilia, a cura dell'Assessorato alla Cultura e alle Pari opportunità della Città di Castelfranco Emilia, rappresentano un’occasione per non dimenticare e per riflettere sulla condizioni del lavoro, in particolare quello femminile, tuttora al limite dello schiavismo.
L’asta di beneficenza
Un’opportunità unica per partecipare al ripristino della dignità di queste persone e per collezionare un pezzo di storia della fotografia d’autore sarà l’asta di beneficenza organizzata, a chiusura della mostra, dal Comune di Castelfranco Emilia.
Tutte le opere esposte saranno messe in vendita e il ricavato andrà interamente devoluto al Centre for the Rehabilitation of the Paralysed, Savar (Bangladesh) che si occupa del recupero fisico e mentale dei sopravvissuti al crollo.
L’asta avrà luogo il 27 settembre alle ore 18 presso la Sala Gabriella degli Esposti della Biblioteca comunale di Castelfranco Emilia (MO) – Piazza della Liberazione 5.
Annalisa Natali Murri
Annalisa Natali Murri (1982), fotografa freelance, si è avvicinata alla fotografia per la prima volta all’età di 27 anni, mente frequentava la Scuola di Fotografia Architettonica e Urbanistica a Valencia (Spagna). Subito dopo aver terminato gli studi in ingegneria, iniziò al alternare il lavoro alla fotografia, concentrandosi su progetti di ricerca personale e documentari ispirati prevalentemente da problematiche sociali e relative conseguenze psicologiche.
Il suo lavoro è stato premiato in diversi contesti internazionali, incluso il Sony World Photography Awards (il maggior concorso fotografico al mondo), il 70° e 71° POYi (Picture of the Year International – competizione internazionale per la foto dell’anno). Nel 2014 è stata selezionata in qualità di partecipante per il programma LOOKbetween (Charlottesville, USA) con mentori della fotografia. Vive e lavora a Bologna.
Progettata per ospitare solo negozi e uffici, con i piani superiori costruiti abusivamente, la struttura non era abbastanza forte per sopportare il peso e le vibrazioni dei macchinari delle fabbriche. Il giorno precedente la catastrofe furono notate delle crepe sull'edificio e i negozi e la banca ai piani inferiori furono immediatamente chiusi, ma i lavoratori tessili vennero costretti a tornare – addirittura sotto minaccia di decurtazioni di salario dai manager della Ether Tex – dato che i loro supervisori avevano dichiarato l'edificio sicuro.
Nei mesi seguenti, le proteste di piazza per la richiesta di risarcimenti e migliori condizioni salariali (molte famiglie persero i propri congiunti e spesso anche l’unica fonte di reddito) furono soppresse dall’intervento armato della polizia. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) attivò, quindi, una raccolta di fondi attraverso il “Rana Plaza Donors Trust Fund” che, nel giugno 2015, ha raggiunto la cifra prefissata di 30 milioni di dollari per garantire i 5000 risarcimenti previsti dal processo di valutazione.
La mostra
L’intento del progetto di Annalisa Natali Murri muove dalla volontà di esprimere le conseguenze immateriali, psicologiche, del disastro, focalizzandosi sulle vittime affette da disturbo post-traumatico da stress e sulla loro battaglia per tornare a condurre una vita normale. A un anno dall’incidente quell’inferno continua a rivivere incessantemente nella memoria di queste persone: c’è chi non riesce più a dormire la notte né può sentire il minimo rumore, altri soffrono di attacchi di panico, perdite di memoria, sentono continuamente voci imploranti aiuto, o vedono i colleghi deceduti a fianco a loro.
I ritratti fotografici di sopravvissuti e parenti delle vittime danno forma alle paure e ai ricordi in una caotica e disorientante fusione di quotidianità e fantasmi del trauma.
Le fotografie esposte a Castelfranco Emilia, a cura dell'Assessorato alla Cultura e alle Pari opportunità della Città di Castelfranco Emilia, rappresentano un’occasione per non dimenticare e per riflettere sulla condizioni del lavoro, in particolare quello femminile, tuttora al limite dello schiavismo.
L’asta di beneficenza
Un’opportunità unica per partecipare al ripristino della dignità di queste persone e per collezionare un pezzo di storia della fotografia d’autore sarà l’asta di beneficenza organizzata, a chiusura della mostra, dal Comune di Castelfranco Emilia.
Tutte le opere esposte saranno messe in vendita e il ricavato andrà interamente devoluto al Centre for the Rehabilitation of the Paralysed, Savar (Bangladesh) che si occupa del recupero fisico e mentale dei sopravvissuti al crollo.
L’asta avrà luogo il 27 settembre alle ore 18 presso la Sala Gabriella degli Esposti della Biblioteca comunale di Castelfranco Emilia (MO) – Piazza della Liberazione 5.
Annalisa Natali Murri
Annalisa Natali Murri (1982), fotografa freelance, si è avvicinata alla fotografia per la prima volta all’età di 27 anni, mente frequentava la Scuola di Fotografia Architettonica e Urbanistica a Valencia (Spagna). Subito dopo aver terminato gli studi in ingegneria, iniziò al alternare il lavoro alla fotografia, concentrandosi su progetti di ricerca personale e documentari ispirati prevalentemente da problematiche sociali e relative conseguenze psicologiche.
Il suo lavoro è stato premiato in diversi contesti internazionali, incluso il Sony World Photography Awards (il maggior concorso fotografico al mondo), il 70° e 71° POYi (Picture of the Year International – competizione internazionale per la foto dell’anno). Nel 2014 è stata selezionata in qualità di partecipante per il programma LOOKbetween (Charlottesville, USA) con mentori della fotografia. Vive e lavora a Bologna.
04
settembre 2015
Annalisa Natali Murri – Rana Plaza un anno dopo
Dal 04 al 27 settembre 2015
fotografia
Location
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO – PALAZZO PIELLA
Castelfranco Emilia, Corso Martiri, 204, (Modena)
Castelfranco Emilia, Corso Martiri, 204, (Modena)
Orario di apertura
5 – 27 settembre 2015
martedì, venerdì e domenica ore 10-12.30;
sabato ore 16-19
Apertura straordinaria: 10-11-12-13 settembre, ore 19.30-22.30
Vernissage
4 Settembre 2015, h 19.30
Autore