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Annamaria Panariello / Rosanna Di Marino – caso B
Le artiste Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino, in arte OSMOTICA, da tempo sviluppano progetti artistici su tematiche sociali. La Video-Performance “AB-USO”sostiene la legittimità, per ogni persona, di vivere ed esprimere la propria “libertà” di essere.
Comunicato stampa
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AB-USO
Le artiste metelliane Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino da tempo portano avanti la loro collaborazione artistica attraverso progetti su tematiche sociali. In questo contesto si presentano con il nome d’arte OSMOTICA, appunto per sottolineare quel reciproco scambio e compenetrazione di idee ed atteggiamenti artistici.
La loro ultima produzione è la performance “AB-USO” che dà continuità al progetto già iniziato in precedenza, attraverso il quale si sostiene la legittimità, per ogni persona, di vivere ed esprimere la propria “libertà” di essere.
Il significato del progetto è insito e indagato sin dal titolo. A e B sono le prime lettere dell’alfabeto, morfemi su cui il senso della parola ha modo di formarsi, per poi generare frasi, espressioni, pensieri e dunque l’identità di ogni persona.
Quelle stesse persone che in molti casi, in futuro, potranno essere oggetto di manipolazione e soggiogate: appunto, “usate” e “ab-usate” da altri.
La performance vuole offrire una riflessione sulla violenza sulle donne. Guardando oltre, denuncia la violenza di genere e in genere, volendo denunciare e superare ogni forma di confine e sopraffazione. Con delicatezza e rispetto, affronta una condizione che è vissuta nel quotidiano: a partire dalla violenza psicologica, subdola e dolorosa, e domestica, fino alla condizione delle donne afghane. Troppi sono ancora i femminicidi, troppe le donne calpestate e private di ogni diritto e dignità: donne rese invisibili da persone e da società che ancora oggi le vuole sottomesse e incapaci di reagire, incapaci di denunciare.
Non a caso, la performance sceglie anche come sede di realizzazione piazza della Libertà, recentemente inaugurata a Salerno, proprio per raccogliere quel significato simbolico e tanto importante per reclamare il diritto di ogni essere umano alla propria libertà di espressione.
La scenografia crea e favorisce la trasposizione del fruitore in un immaginario metafisico e metaforico di abuso.
Scatole nere, tra gli elementi della performance, simboleggiano contenitori “universali” di tutte le espressioni di violenze, ma nello stesso rappresenta quel luogo sacro di accoglienza embrionale, dove la vita ha origine e si sviluppa. Quel nero che protegge e nel quale è possibile nascondersi, come nel buio della notte.
E’ forte e presente l’evocazione di una possibilità di riscatto attraverso un vestito bianco, la liberazione da cose che offuscano la vista, un legame rosso che blocca il fare delle mani e quindi della mente, segni e recinti che negano ogni possibilità di spostamento e di movimento…
La critica d’Arte Gabriella Taddeo così scrive: “Ab-uso é una lunga linea d'ombra che non facilmente riesce a schiarire il suo profondo buio. È il bianco di quei fantasmi di donne tutte tolte alla vita cruentemente e repentinamente a volte solo colpevoli di voler essere persone. Ab-uso è silenzio, è riflessione, è meditazione sulla negatività di una forza bruta e bestiale che annienta la vitalità dell'essere donna.
Ab-uso è un lungo corridoio che cerca le luci che però restano sovrastate dal buio della violenza della prevaricazione della discriminazione e della guerra che rendono la realtà ancora più invivibile ed inaccettabile del cataclisma naturale o della pandemia. Ab-uso é un abbraccio circolare che parte dall'arte, da queste due performers metelliane che lanciano il loro grido di denuncia pur restando in silenzio. Ab-uso é l'indignazione di tutti noi che attraverso il guardare riusciamo a fermarci dal vortice inarrestabile della quotidianità per dire basta per ribellarci e risollevare il capo e con esso la nostra dignità di donne libere e vitali.”
…un atto dovuto a tutte le persone sopraffatte e vittime di menti spietate.
AB-USO, inoltre, rappresenta un contenitore…contenitore per accogliere in futuro altre forme di violenze e dar loro voce, infatti il prossimo 12 Maggio 2022 il video-performance sarà presentato nel Convegno organizzato presso il Comune di Cava de’ Tirreni (SA) sulla tematica appunto della “Violenza sulle donne”, dove saranno presenti figure professionali a tal riguardo.
Questo il link del video-performance “AB-USO”: https://youtu.be/a9DcnLDbl90
Le artiste metelliane Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino da tempo portano avanti la loro collaborazione artistica attraverso progetti su tematiche sociali. In questo contesto si presentano con il nome d’arte OSMOTICA, appunto per sottolineare quel reciproco scambio e compenetrazione di idee ed atteggiamenti artistici.
La loro ultima produzione è la performance “AB-USO” che dà continuità al progetto già iniziato in precedenza, attraverso il quale si sostiene la legittimità, per ogni persona, di vivere ed esprimere la propria “libertà” di essere.
Il significato del progetto è insito e indagato sin dal titolo. A e B sono le prime lettere dell’alfabeto, morfemi su cui il senso della parola ha modo di formarsi, per poi generare frasi, espressioni, pensieri e dunque l’identità di ogni persona.
Quelle stesse persone che in molti casi, in futuro, potranno essere oggetto di manipolazione e soggiogate: appunto, “usate” e “ab-usate” da altri.
La performance vuole offrire una riflessione sulla violenza sulle donne. Guardando oltre, denuncia la violenza di genere e in genere, volendo denunciare e superare ogni forma di confine e sopraffazione. Con delicatezza e rispetto, affronta una condizione che è vissuta nel quotidiano: a partire dalla violenza psicologica, subdola e dolorosa, e domestica, fino alla condizione delle donne afghane. Troppi sono ancora i femminicidi, troppe le donne calpestate e private di ogni diritto e dignità: donne rese invisibili da persone e da società che ancora oggi le vuole sottomesse e incapaci di reagire, incapaci di denunciare.
Non a caso, la performance sceglie anche come sede di realizzazione piazza della Libertà, recentemente inaugurata a Salerno, proprio per raccogliere quel significato simbolico e tanto importante per reclamare il diritto di ogni essere umano alla propria libertà di espressione.
La scenografia crea e favorisce la trasposizione del fruitore in un immaginario metafisico e metaforico di abuso.
Scatole nere, tra gli elementi della performance, simboleggiano contenitori “universali” di tutte le espressioni di violenze, ma nello stesso rappresenta quel luogo sacro di accoglienza embrionale, dove la vita ha origine e si sviluppa. Quel nero che protegge e nel quale è possibile nascondersi, come nel buio della notte.
E’ forte e presente l’evocazione di una possibilità di riscatto attraverso un vestito bianco, la liberazione da cose che offuscano la vista, un legame rosso che blocca il fare delle mani e quindi della mente, segni e recinti che negano ogni possibilità di spostamento e di movimento…
La critica d’Arte Gabriella Taddeo così scrive: “Ab-uso é una lunga linea d'ombra che non facilmente riesce a schiarire il suo profondo buio. È il bianco di quei fantasmi di donne tutte tolte alla vita cruentemente e repentinamente a volte solo colpevoli di voler essere persone. Ab-uso è silenzio, è riflessione, è meditazione sulla negatività di una forza bruta e bestiale che annienta la vitalità dell'essere donna.
Ab-uso è un lungo corridoio che cerca le luci che però restano sovrastate dal buio della violenza della prevaricazione della discriminazione e della guerra che rendono la realtà ancora più invivibile ed inaccettabile del cataclisma naturale o della pandemia. Ab-uso é un abbraccio circolare che parte dall'arte, da queste due performers metelliane che lanciano il loro grido di denuncia pur restando in silenzio. Ab-uso é l'indignazione di tutti noi che attraverso il guardare riusciamo a fermarci dal vortice inarrestabile della quotidianità per dire basta per ribellarci e risollevare il capo e con esso la nostra dignità di donne libere e vitali.”
…un atto dovuto a tutte le persone sopraffatte e vittime di menti spietate.
AB-USO, inoltre, rappresenta un contenitore…contenitore per accogliere in futuro altre forme di violenze e dar loro voce, infatti il prossimo 12 Maggio 2022 il video-performance sarà presentato nel Convegno organizzato presso il Comune di Cava de’ Tirreni (SA) sulla tematica appunto della “Violenza sulle donne”, dove saranno presenti figure professionali a tal riguardo.
Questo il link del video-performance “AB-USO”: https://youtu.be/a9DcnLDbl90
12
maggio 2022
Annamaria Panariello / Rosanna Di Marino – caso B
12 maggio 2022
arti performative
Evento online
Link di partecipazione
Orario di apertura
ore 18-20
Sito web
Autore
Curatore