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Annamaria Terlati
Mostra personale della giovane artista napoletana Annamaria Terlati alla scoperta della sua pittura popularnaif
Comunicato stampa
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Sabato 6 aprile 2013 presso Lineadarte Officina Creativa inaugura la mostra personale dell’artista Annamaria Terlati, giovane artista partenopea che coniuga il suo “sentire” mediterraneo al suo animo globe-trotter , animo che la spinge al continuo aprirsi verso nuovi orizzonti.
Nata a Napoli nel 1973 si è laureata in Architettura presso la Federico II, la prestigiosa e antica Università di Napoli. Da sempre impegnata in ambito artistico, collabora, ancora studentessa, con diversi studi di architettura in qualità di disegnatrice e, in qualità di artista e collaboratrice presso l’associazione culturale “081- Teatro Studio”.
Tra il 2004 e il 2009 vive una parentesi lavorativa che la porterà ad allontanarsi dalle arti: inizia, infatti, a lavorare presso una società di ingegneria specializzandosi nell’interior design rivolto all’avionica. Nel 2006,si trasferisce in Germania , è un periodo intenso che le permetterà il confronto con le realtà europee.
Nonostante l’affermata professionalità e il successo lavorativo nel 2009 Annamaria Terlati lascia il lavoro per trasferirsi con il marito e la figlia a Tolosa, in Francia. Una scelta di vita decisiva per la sua “rinascita” artistica. Il soggiorno in Francia risveglierà in lei il bisogno di dipingere.
Il segno pittorico di Annamaria Terlati è sicuramente uno stile molto personale e per certi versi viscerale. Le influenze dei contatti con l’esperienza europea sono coniugati dal suo spirito essenzialmente mediterraneo e partenopeo in particolare.
Gli elementi della tradizione vengono infatti riletti in chiave concettuale esempio per tutti è l’opera “ Tra il sacro e il profano” descritto dalla stessa autrice : Quest'opera rappresenta l'immagine di San Gennaro in chiave "stilizzata", laddove la sagoma del santo ricorda l'ampolla che ne contiene il suo sangue. Intorno alla sua figura sono stati dipinti una serie di corni napoletani che possono essere intesi anche come gocce di sangue. Tra l'altro i colori prevalenti sono il rosso e l'oro che rimandano ai simboli noti del sangue e del tesoro: il sacro ed il profano; la religione e la fortuna della città. Ciò perché, secondo la mia interpretazione, come i " corni" anche l'immagine del santo è intesa come simbolo di Napoli ed è rappresentata come "icona" stilizzata in un formato contenuto (l’opera è infatti del formato 30x30 ) Infine l'oggetto che è la "grazia ricevuta" viene raffigurato attraverso un "pennello" al posto dal bastone pastorale del santo come ringraziamento del "miracolo artistico" avvenuto, che si fa strada tra fede, superstizione e tradizione.”
L’enorme influenza dell’esperienza francese si traduce in particolare nell’opera “Carcassone” opera concepita in Francia ma, realizzata a Napoli. A proposito di quest’opera la stessa Annamaria scrive:“durante la mia esperienza di un anno vissuto in Francia (Tolosa) è riemersa la mia vena artistica-pittorica... ho ripreso così a dipingere dopo anni che non toccavo più i pennelli!” sono i paesaggi occitani e provenzali, la quiete che li caratterizza ad incidere nell’animo dell’artista una profonda impressione e a risvegliare la musa addormentata. Tanto che Annamaria stessa dice: “Questo quadro rappresenta uno scorcio della cittadella fortificata di Carcassonne... naturalmente resa secondo la mia visione personale... secondo i "colori" pastello con cui l'ho immaginata e che invece appartengono alla campagna francese... il tutto reso in chiave quasi "favolistica" fuori dal tempo e dallo spazio ...perché queste sono state le sensazioni che ho provato quando l'ho visitata per la prima volta...ed anche per le volte successive!” e in effetti il quadro ha un sapore decisamente naif, per il tratto e soprattutto per la scelta dei colori.
Gli elementi naturali sono spesso rappresentati da Annamaria Terlati , esempio è Fleurs de Cactus dove l’artista esprime il suo legame stretto con le sue origine mediterranee attraverso l’uso di colori forti e contrastanti.
La mediterraneità e la tradizione sono celebrati nell’opera “La bella ‘mbriana”. La bella ‘mbriana è un personaggio tipico della tradizione partenopea, rappresenta uno dei tanti “misteri” e delle leggende di Napoli: è spirito beneaugurante, fata della casa. L’artista rivela di aver riversato molto di se nell’esecuzione dell’opera: “C'è molto di me stessa in quel quadro. La spiritualità, fa parte della nostra cultura, del "sole" che ci portiamo dentro, della nostra napoletanità fatta di luci ed ombre quelle create dai nostri vicoli così affascinanti.”
È un personaggio femminile, è anzi, la celebrazione della femminilità stessa che si esprime attraverso i canonici capelli lunghi che sembrano danzare in sinuose onde rosse. È una femminilità raggiante, mediterranea appunto. Stesso concetto espresso perfettamente dall’equilibrio della composizione “ the twins” le gemelle, femminilità e amore di se attraverso il proprio doppio.
Nata a Napoli nel 1973 si è laureata in Architettura presso la Federico II, la prestigiosa e antica Università di Napoli. Da sempre impegnata in ambito artistico, collabora, ancora studentessa, con diversi studi di architettura in qualità di disegnatrice e, in qualità di artista e collaboratrice presso l’associazione culturale “081- Teatro Studio”.
Tra il 2004 e il 2009 vive una parentesi lavorativa che la porterà ad allontanarsi dalle arti: inizia, infatti, a lavorare presso una società di ingegneria specializzandosi nell’interior design rivolto all’avionica. Nel 2006,si trasferisce in Germania , è un periodo intenso che le permetterà il confronto con le realtà europee.
Nonostante l’affermata professionalità e il successo lavorativo nel 2009 Annamaria Terlati lascia il lavoro per trasferirsi con il marito e la figlia a Tolosa, in Francia. Una scelta di vita decisiva per la sua “rinascita” artistica. Il soggiorno in Francia risveglierà in lei il bisogno di dipingere.
Il segno pittorico di Annamaria Terlati è sicuramente uno stile molto personale e per certi versi viscerale. Le influenze dei contatti con l’esperienza europea sono coniugati dal suo spirito essenzialmente mediterraneo e partenopeo in particolare.
Gli elementi della tradizione vengono infatti riletti in chiave concettuale esempio per tutti è l’opera “ Tra il sacro e il profano” descritto dalla stessa autrice : Quest'opera rappresenta l'immagine di San Gennaro in chiave "stilizzata", laddove la sagoma del santo ricorda l'ampolla che ne contiene il suo sangue. Intorno alla sua figura sono stati dipinti una serie di corni napoletani che possono essere intesi anche come gocce di sangue. Tra l'altro i colori prevalenti sono il rosso e l'oro che rimandano ai simboli noti del sangue e del tesoro: il sacro ed il profano; la religione e la fortuna della città. Ciò perché, secondo la mia interpretazione, come i " corni" anche l'immagine del santo è intesa come simbolo di Napoli ed è rappresentata come "icona" stilizzata in un formato contenuto (l’opera è infatti del formato 30x30 ) Infine l'oggetto che è la "grazia ricevuta" viene raffigurato attraverso un "pennello" al posto dal bastone pastorale del santo come ringraziamento del "miracolo artistico" avvenuto, che si fa strada tra fede, superstizione e tradizione.”
L’enorme influenza dell’esperienza francese si traduce in particolare nell’opera “Carcassone” opera concepita in Francia ma, realizzata a Napoli. A proposito di quest’opera la stessa Annamaria scrive:“durante la mia esperienza di un anno vissuto in Francia (Tolosa) è riemersa la mia vena artistica-pittorica... ho ripreso così a dipingere dopo anni che non toccavo più i pennelli!” sono i paesaggi occitani e provenzali, la quiete che li caratterizza ad incidere nell’animo dell’artista una profonda impressione e a risvegliare la musa addormentata. Tanto che Annamaria stessa dice: “Questo quadro rappresenta uno scorcio della cittadella fortificata di Carcassonne... naturalmente resa secondo la mia visione personale... secondo i "colori" pastello con cui l'ho immaginata e che invece appartengono alla campagna francese... il tutto reso in chiave quasi "favolistica" fuori dal tempo e dallo spazio ...perché queste sono state le sensazioni che ho provato quando l'ho visitata per la prima volta...ed anche per le volte successive!” e in effetti il quadro ha un sapore decisamente naif, per il tratto e soprattutto per la scelta dei colori.
Gli elementi naturali sono spesso rappresentati da Annamaria Terlati , esempio è Fleurs de Cactus dove l’artista esprime il suo legame stretto con le sue origine mediterranee attraverso l’uso di colori forti e contrastanti.
La mediterraneità e la tradizione sono celebrati nell’opera “La bella ‘mbriana”. La bella ‘mbriana è un personaggio tipico della tradizione partenopea, rappresenta uno dei tanti “misteri” e delle leggende di Napoli: è spirito beneaugurante, fata della casa. L’artista rivela di aver riversato molto di se nell’esecuzione dell’opera: “C'è molto di me stessa in quel quadro. La spiritualità, fa parte della nostra cultura, del "sole" che ci portiamo dentro, della nostra napoletanità fatta di luci ed ombre quelle create dai nostri vicoli così affascinanti.”
È un personaggio femminile, è anzi, la celebrazione della femminilità stessa che si esprime attraverso i canonici capelli lunghi che sembrano danzare in sinuose onde rosse. È una femminilità raggiante, mediterranea appunto. Stesso concetto espresso perfettamente dall’equilibrio della composizione “ the twins” le gemelle, femminilità e amore di se attraverso il proprio doppio.
06
aprile 2013
Annamaria Terlati
Dal 06 al 20 aprile 2013
arte moderna e contemporanea
arte contemporanea
giovane arte
arte contemporanea
giovane arte
Location
LINEADARTE OFFICINA CREATIVA
Napoli, Via Raimondo De Sangro Di Sansevero, 12, (Napoli)
Napoli, Via Raimondo De Sangro Di Sansevero, 12, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì- sabato 15-19
Vernissage
6 Aprile 2013, ore 18
Autore
Curatore