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Annamaria Tina – Controlled Mental Space
Controlled Mental Space è un lavoro in cui la performer Anna Maria Tina mette in atto una pratica relazionale con l’Altro in cui il corpo diventa il mezzo di accesso alla mente.
Comunicato stampa
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Anna Maria Tina, nata a Mainz, Germania, vive e lavora a Bologna. E’ un'artista che predilige il corpo come mezzo, veicolo di relazione con la realtà, con l'ambiente circostante ed in particolar modo con gli Altri.
Lo spettatore diventa una figura centrale che deve entrare ed appropriarsi dell'opera.
In Controlled Mental Space il fruitore può occupare il posto dell'artista “accettando di subire delle costrizioni”, in pratica adattarsi alle misure fisiche della performer.
Nel suo lavoro, frutto della fusione di tre espressioni artistiche quali la performance, l'installazione e l'installazione sonora, Anna Maria Tina divide lo spazio in porzioni utilizzando fili metallici. Posta al centro dello spazio, la performer indossa un frontino-maschera in acciaio (su cui sono incise le proprie misure craniometriche) da cui partono numerosi fili metallici che collegano vari punti dello spazio.
Lo spazio fisico coincide con quello mentale in quanto sono le misure del corpo a fungere da modulo, è su questo che viene costruita la struttura metallica, le sue diramazioni e l’azione.
Tutto è a misura del corpo dell'artista e chiunque sia compatibile con le sue misure può sostituirla. Possiamo affermare che si tratta di una ricerca di identificazione nell'Altro, della ricerca di uno spazio relazionale che però si rivela ancora costrittivo.
Una luce bianca di neon, abbagliante, suoni elettronici costruiti su scala esatonale emessi in tempi irregolari accompagnano l'intera performance.
L'idea di questo lavoro nasce dopo che Anna Maria Tina si è incuriosita ai progetti che hanno studiato le potenzialità mentali di quelle persone che possiedono capacità telepatiche. Studi realizzati soprattutto da Leonid L. Vasilev nell’ex Unione Sovietica negli anni della Guerra Fredda. Lo studioso cercava le basi della telepatia in un'energia psichica affine alle energie fisiche conosciute. Come spesso succede, certi esperimenti furono utilizzati a scopo militare per indagare il potere dominante capace di entrare nelle menti altrui e influenzare i pensieri e le decisioni delle persone sottoposte a questi trattamenti. Per questi studi furono utilizzati misurazioni craniometriche, controllo sociale, tortura psicologica. Interessanti a proposito sono la raccolta di testimonianze di persone che sono state perseguitate e controllate attraverso l’utilizzo di armi elettromagnetiche, impianti di microchip sottocutanei non autorizzati.
Pratiche aberranti, che si sono insinuate profondamente nella mente delle persone che hanno subito simili trattamenti, fino ad interferire con i comportamenti ed i pensieri personali dei perseguitati.
Controlled Mental Space è un progetto che ci coinvolge in queste questioni, Anna Maria Tina utilizza il corpo (e la performance) come mezzo di RELAZIONE possibile con gli altri, con lo spazio architettonico e le realtà che queste determinano, con le strutture di pensiero.
L'Altro e l'alterità diventano possibilità di identificazione, indagine di elementi immateriali, energetici, che incidono sullo spazio fisico attraverso il corpo, le sue misure, il suo spazio privatissimo e comune. L'azione trasporta i fruitori all'interno di un “concetto di campo”, un campo affine a quelli conosciuti – gravitazionale, magnetico, ecc. - ma costituito da forze psichiche e fisiche, tale da occupare tutto l'universo non solo spaziale, ma anche temporale, da formare una sorta di rete attraverso la quale il tutto comunica con tutto.
Lo spettatore diventa una figura centrale che deve entrare ed appropriarsi dell'opera.
In Controlled Mental Space il fruitore può occupare il posto dell'artista “accettando di subire delle costrizioni”, in pratica adattarsi alle misure fisiche della performer.
Nel suo lavoro, frutto della fusione di tre espressioni artistiche quali la performance, l'installazione e l'installazione sonora, Anna Maria Tina divide lo spazio in porzioni utilizzando fili metallici. Posta al centro dello spazio, la performer indossa un frontino-maschera in acciaio (su cui sono incise le proprie misure craniometriche) da cui partono numerosi fili metallici che collegano vari punti dello spazio.
Lo spazio fisico coincide con quello mentale in quanto sono le misure del corpo a fungere da modulo, è su questo che viene costruita la struttura metallica, le sue diramazioni e l’azione.
Tutto è a misura del corpo dell'artista e chiunque sia compatibile con le sue misure può sostituirla. Possiamo affermare che si tratta di una ricerca di identificazione nell'Altro, della ricerca di uno spazio relazionale che però si rivela ancora costrittivo.
Una luce bianca di neon, abbagliante, suoni elettronici costruiti su scala esatonale emessi in tempi irregolari accompagnano l'intera performance.
L'idea di questo lavoro nasce dopo che Anna Maria Tina si è incuriosita ai progetti che hanno studiato le potenzialità mentali di quelle persone che possiedono capacità telepatiche. Studi realizzati soprattutto da Leonid L. Vasilev nell’ex Unione Sovietica negli anni della Guerra Fredda. Lo studioso cercava le basi della telepatia in un'energia psichica affine alle energie fisiche conosciute. Come spesso succede, certi esperimenti furono utilizzati a scopo militare per indagare il potere dominante capace di entrare nelle menti altrui e influenzare i pensieri e le decisioni delle persone sottoposte a questi trattamenti. Per questi studi furono utilizzati misurazioni craniometriche, controllo sociale, tortura psicologica. Interessanti a proposito sono la raccolta di testimonianze di persone che sono state perseguitate e controllate attraverso l’utilizzo di armi elettromagnetiche, impianti di microchip sottocutanei non autorizzati.
Pratiche aberranti, che si sono insinuate profondamente nella mente delle persone che hanno subito simili trattamenti, fino ad interferire con i comportamenti ed i pensieri personali dei perseguitati.
Controlled Mental Space è un progetto che ci coinvolge in queste questioni, Anna Maria Tina utilizza il corpo (e la performance) come mezzo di RELAZIONE possibile con gli altri, con lo spazio architettonico e le realtà che queste determinano, con le strutture di pensiero.
L'Altro e l'alterità diventano possibilità di identificazione, indagine di elementi immateriali, energetici, che incidono sullo spazio fisico attraverso il corpo, le sue misure, il suo spazio privatissimo e comune. L'azione trasporta i fruitori all'interno di un “concetto di campo”, un campo affine a quelli conosciuti – gravitazionale, magnetico, ecc. - ma costituito da forze psichiche e fisiche, tale da occupare tutto l'universo non solo spaziale, ma anche temporale, da formare una sorta di rete attraverso la quale il tutto comunica con tutto.
04
ottobre 2008
Annamaria Tina – Controlled Mental Space
Dal 04 ottobre al 04 novembre 2008
performance - happening
Location
CRAC – CENTRO RICERCA ARTE CONTEMPORANEA
Cremona, Via Carlo Vittori, 8, (Cremona)
Cremona, Via Carlo Vittori, 8, (Cremona)
Orario di apertura
da lun a ven ore 10.00 – 16.00 sab ore 10.00 – 13.00 e su app.
Vernissage
4 Ottobre 2008, ore 18.00
Autore
Curatore