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Anne-Karin Furunes
L’artista norvegese Anne-Karin Furunes crea quadri di volti e paesaggi giganti su tele bianche e nere dalla superficie perforata o su lastre di alluminio non dipinto con centinaia di buchi fatti a mano.
Comunicato stampa
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L’artista norvegese Anne-Karin Furunes crea quadri di volti e paesaggi giganti su tele bianche e nere dalla superficie perforata o su lastre di alluminio non dipinto con centinaia di buchi fatti a mano. Attraverso i fori l’immagine appare all’osservatore similmente alle figure stampate sui quotidiani. Sono immagini di persone e luoghi particolari che riflettono l’interesse dell’artista per la memoria, la storia e la natura della realtà fotografica.
La mostra consiste di opere tratte da foto di uomini e donne qualsiasi rinvenute in un album trovato in un archivio svedese, soggetti di un programma segreto condotto per cinquant’anni dal governo svedese (e reso pubblico solo negli anni ‘70), il cui scopo era quello di favorire la sterilità di quanti fossero etichettati come “imbecilli”, “deviati” o “peso per la società”. Presentando i volti di quell’archivio, l’artista vuole liberarli da un sistema burocratico nascosto, recuperando un senso di rispetto per la loro dignità umana.
Anche nei sui passati lavori, Anne-Karin Furunes perseguiva questa nozione di recupero storico, prima con donne che avevano combattuto durante la guerra civile finnica nel 1918, quindi ebrei norvegesi deportati dai nazisti all’inizio della Seconda Guerra mondiale, o giovanissimi soldati tedeschi inviati per occupare la Norvegia alla fine della guerra, sino ai volti di persone contemporanee.
Nei suoi quadri, l’artista sceglie i visi che suggeriscono la presenza di una personalità vera, enigmatica ed inafferrabile. Invece di emozioni esplicitamente comunicate, tali volti scavano dentro, creando una connessione fra linguaggio ed identità, spesso tagliando ermeticamente le figure, mettendo l’osservatore in intima connessione con ciascun viso. Le sue opere evidenziano un livello di lettura metaforico, emergente direttamente dagli attributi visuali del ritratto. E’ una presenza-fantasma, insostanziale, quasi inesistente e dipendente dai movimenti dell’osservatore e dal gioco della luce. Osservata da vicino, l’immagine, che è in scala di pixel, si dissolve in un ordine astratto di punti. Ad una certa distanza la figura viene restituita alla nostra percezione.
In questo lavoro talvolta fugace, è presente sempre un’implicazione storica di quanto è stato dimenticato o è sparito “volontariamente” dalla coscienza pubblica: sono soggetti alla cui storia è stato negato l’ascolto, così che l’artista stessa diventa una sorta di memoria pubblica che si riafferma nel presente.
In occasione della mostra a Roma, sabato 20 settembre 2008 alle ore 19.00 presso lo Spazio Millesimato di Montalcino verrà presentata un’installazione site - specific dell’artista norvegese
Anne-Karin Furunes è nata nel 1961 ad Orland, in Norvegia. Ha studiato alla National Academy di Fine Art ad Oslo, ed è docente e vice-preside alla Trodheim Art Academy in Norvegia. Ha tenuto mostre in Europa, Australia e USA ed ha esposto presso il Trondheim Kunstmuseum, The National Museum of Contemporary Art ad Oslo, Barbican Art Center a Londra. E’ presenza fissa nelle maggiori fiere internazionali come Art Basel, Art Basel Miami Beach, Art Cologne, Art Bruxelles. Il lavoro di Furunes è presente nella collezione di numerose istituzioni, inclusi The National Museum of China a Pechino, The National Museum of Contemporary Art ad Oslo, The Museum of Art di Trondheim, The Tromsp Museum of Contemporary Art in Norvegia e The Museum of Contemporary Art Miasma in Finlandia. Tra le sue mostre personali in gallerie private ricordiamo: la Galleria Traghetto di Venezia, Anhava Gallery, Conny Dietzschold Gallery, Sidney e Cologne, Barry Friedmann Gallery, New York.
Furunes ha creato una serie di lavori pubblici giganti che restituiscono i suoi dipinti forati allo spazio sociale cui sono crucialmente connessi. Nel 1999, ha vinto una gara per l’ideazione di un’opera nella stazione ferroviaria National Theatrer di Oslo. Questo enorme lavoro, 500m lunghezza, consiste di centinaia di pannelli di alluminio, molti con figure di volti. Nel 2001, la stazione ferroviaria National Theater ha vinto il prestigioso Brunel Award, un riconoscimento annuale per la migliore stazione ed il migliore design ferroviario. Altri progetti pubblici includono installazioni per un ospedale, un ufficio, una torre aerea, una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord e un incarico site-specific per la Deutsche Bank di Berlino.
La mostra consiste di opere tratte da foto di uomini e donne qualsiasi rinvenute in un album trovato in un archivio svedese, soggetti di un programma segreto condotto per cinquant’anni dal governo svedese (e reso pubblico solo negli anni ‘70), il cui scopo era quello di favorire la sterilità di quanti fossero etichettati come “imbecilli”, “deviati” o “peso per la società”. Presentando i volti di quell’archivio, l’artista vuole liberarli da un sistema burocratico nascosto, recuperando un senso di rispetto per la loro dignità umana.
Anche nei sui passati lavori, Anne-Karin Furunes perseguiva questa nozione di recupero storico, prima con donne che avevano combattuto durante la guerra civile finnica nel 1918, quindi ebrei norvegesi deportati dai nazisti all’inizio della Seconda Guerra mondiale, o giovanissimi soldati tedeschi inviati per occupare la Norvegia alla fine della guerra, sino ai volti di persone contemporanee.
Nei suoi quadri, l’artista sceglie i visi che suggeriscono la presenza di una personalità vera, enigmatica ed inafferrabile. Invece di emozioni esplicitamente comunicate, tali volti scavano dentro, creando una connessione fra linguaggio ed identità, spesso tagliando ermeticamente le figure, mettendo l’osservatore in intima connessione con ciascun viso. Le sue opere evidenziano un livello di lettura metaforico, emergente direttamente dagli attributi visuali del ritratto. E’ una presenza-fantasma, insostanziale, quasi inesistente e dipendente dai movimenti dell’osservatore e dal gioco della luce. Osservata da vicino, l’immagine, che è in scala di pixel, si dissolve in un ordine astratto di punti. Ad una certa distanza la figura viene restituita alla nostra percezione.
In questo lavoro talvolta fugace, è presente sempre un’implicazione storica di quanto è stato dimenticato o è sparito “volontariamente” dalla coscienza pubblica: sono soggetti alla cui storia è stato negato l’ascolto, così che l’artista stessa diventa una sorta di memoria pubblica che si riafferma nel presente.
In occasione della mostra a Roma, sabato 20 settembre 2008 alle ore 19.00 presso lo Spazio Millesimato di Montalcino verrà presentata un’installazione site - specific dell’artista norvegese
Anne-Karin Furunes è nata nel 1961 ad Orland, in Norvegia. Ha studiato alla National Academy di Fine Art ad Oslo, ed è docente e vice-preside alla Trodheim Art Academy in Norvegia. Ha tenuto mostre in Europa, Australia e USA ed ha esposto presso il Trondheim Kunstmuseum, The National Museum of Contemporary Art ad Oslo, Barbican Art Center a Londra. E’ presenza fissa nelle maggiori fiere internazionali come Art Basel, Art Basel Miami Beach, Art Cologne, Art Bruxelles. Il lavoro di Furunes è presente nella collezione di numerose istituzioni, inclusi The National Museum of China a Pechino, The National Museum of Contemporary Art ad Oslo, The Museum of Art di Trondheim, The Tromsp Museum of Contemporary Art in Norvegia e The Museum of Contemporary Art Miasma in Finlandia. Tra le sue mostre personali in gallerie private ricordiamo: la Galleria Traghetto di Venezia, Anhava Gallery, Conny Dietzschold Gallery, Sidney e Cologne, Barry Friedmann Gallery, New York.
Furunes ha creato una serie di lavori pubblici giganti che restituiscono i suoi dipinti forati allo spazio sociale cui sono crucialmente connessi. Nel 1999, ha vinto una gara per l’ideazione di un’opera nella stazione ferroviaria National Theatrer di Oslo. Questo enorme lavoro, 500m lunghezza, consiste di centinaia di pannelli di alluminio, molti con figure di volti. Nel 2001, la stazione ferroviaria National Theater ha vinto il prestigioso Brunel Award, un riconoscimento annuale per la migliore stazione ed il migliore design ferroviario. Altri progetti pubblici includono installazioni per un ospedale, un ufficio, una torre aerea, una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord e un incarico site-specific per la Deutsche Bank di Berlino.
18
settembre 2008
Anne-Karin Furunes
Dal 18 settembre all'otto novembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA TRAGHETTO
Roma, Via Reggio Emilia, 25, (Roma)
Roma, Via Reggio Emilia, 25, (Roma)
Orario di apertura
Da martedì a sabato dalle 14.30 alle 19.30
Vernissage
18 Settembre 2008, ore 19.00
Autore