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Annette Schreyer – Escena Muda
Facevo delle foto mentre mi sentivo veramente tra i gladiatori, in mezzo alla folla che vive la corrida come se fosse un gioco per tutta la famiglia. Cominciano a fare il pic-nic mentre si vede il toro nella sua agonia.
Comunicato stampa
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Escena muda
una messa in scena silenziosa di un dramma,
silenzioso a sua volta nel suo epilogo.
Ma Ë la fotografia stessa un'arte muta,
come Ë muta la sorte del toro,
la sua ultima ora nella corrida.
“Una persona a misura che cresce la sua esperienza e la sua educazione sensoriale puÚ derivare dal vino gioia sempre maggiore, come la gioia di un uomo davanti alle corride puÚ aumentare fino a diventare una delle sue maggiore infatuazioni.”
(E. Hemingway, Morte nel pomeriggio)
Evidentemente non sono una di quelle persone. Andare a vedere le corride non Ë stata mai una delle cose di cui non potevo fare a meno. E, sinceramente, anche per Hemingway non sono mai impazzita. Leggendo Fiesta come “preparazione atmosferica” al mio viaggio spagnolo, ho dovuto ammettere che non mi ispirava tanto. Non faccio parte di quella generazione che cura il grande mito della mascolinit‡, dell’uomo che sfida la morte. E non posso condividere tutto questo entusiasmo per la lotta il cui fine sar‡ sempre la morte dell’animale. Anzi, mi indispone. In altre parole: sono arrivata in Spagna con l’atteggiamento tipico di chi considera la corrida uno spettacolo crudele come furono quelli degli antichi Romani al Circo Massimo. Come si puÚ paragonarla con il vino?!
Facevo delle foto mentre mi sentivo veramente tra i gladiatori, in mezzo alla folla che vive la corrida come se fosse un gioco per tutta la famiglia. Cominciano a fare il pic-nic mentre si vede il toro nella sua agonia. Ci sono alcuni momenti della corrida che ancora non riesco a vedere. Quando la spada del torero entra nella nuca del toro per dargli la morte chiudo gli occhi, come se questo la fermasse.
PerÚ la macchina fotografica ti aiuta. Alla corrida ho potuto assistere solo perchÈ ho potuto fotografarla. E quando ho visto le foto mi sono resa conto che ci sono degli aspetti bellissimi che senza la macchina fotografica non avrei mai percepito. Per me le foto non parlano della crudelt‡, ma della bellezza dei colori e delle forme, dell’eleganza dei movimenti che assomigliano ad un gran ballo, e ti fanno credere che tutto sia solo un sogno.
Ho cominciato a capire Hemingway un po’ di pi_…
Annette Schreyer
Non sono una dicotomia, loro due, non sono divisibili, separabili in frazioni, episodi, istanti.
C’Ë tra loro una continualit‡ inconscia ma condivisa, qualcosa che li lega a un destino unico e unanime, come in un rito circolare ed eterno, ora un passo poi l’altro, ora una mimica statuaria, poi un gesto lento, ora una finta attesa, poi uno sfaglio imprevisto, ora uno sguardo vitreo e impietoso, poi un affanno nel respiro spezzato.
Ecco.
A vederli nelle fotografie di Annette, riprese in un’estate spagnola ancora piena e impulsiva, non c’Ë sevizia nÈ morte, non c’Ë sangue nÈ rissa, non c’Ë sudore nÈ dolore, non c’Ë fine nÈ inizio.
Solo cadenze duttili e obbligate, passaggi contati e austeri, impressioni accese, movenze guidate, tra muscoleggiare animale e umano impietrire.
E anche quando l’arena pretende un contatto, un incontro, tra i due Ë un avvicinamento rispettoso e mai isterico, un giro in apparenza innocuo, quasi un passo, imparato a memoria, di un irrinunciabile ballo gioioso.
Savio Lemma
Annette Schreyer
nata il 2 luglio 1974 a Ulm, Germania.
Laureata in drammaturgia, letteratura inglese e storia dell‘arte presso la Bayerische Theaterakademie August Everding di Monaco.
In teatro ha lavorato tra l’altro come aiuto regista presso il Bayerisches Staatsschauspiel di Monaco e come drammaturga presso il Akademietheater di Monaco. Maestra di palcoscenico e aiutoregista per l‘Operalaboratorio presso il Teatro Politeama di Palermo. Collabora attualmente con Paola Greco del Teatro Club di Catania come assistente alla regia e drammaturgia per produzioni teatrali e video.
In fotografia ha maturato rilevanti esperienze professionali lavorando a fianco di fotografi di levatura internazionale in vari paesi. Lavora come fotografa professionista nell’ambito del ritratto e del reportage pubblicando su importanti riviste. Ha realizzato anche campagne pubblicitarie.
1994 Mostra sul tema "Fotografie di soggetti gemelli" presso il
Museumsp‰dagogisches Zentrum di Monaco
Premio speciale nei concorsi fotografici "100 foto del 1998" indetto dalla
Gesellschaft f¸r Fotografie e "Ritratti fotografici in Germania" a Dresda
Mostra fotografica "Attimi rubati" sull¥Operalaboratorio presso la Sala Greca a Palermo
Borsa di studi del programma "Leonardo da Vinci" finanziato dalla Comunit‡ Europaea per un soggiorno di lavoro e specializzazione in Italia
Mostra collettiva "6th Kajaani International Exhibition of Nature Photography"a Kajaani, Finlandia
Mostra "FrauenLiebe" a Catania e a Roma
Premio della Leica AG e mostra collettiva per la 5_ Internationele Barnack-
Biennale
2003 Partecipazione alla mostra collettiva "Schoemberger Fotoherbst" Germania
Dal 2003 Ë rappresentata dalla Galleria f 5,6 di Monaco.
Annette Schreyer vive attualmente tra Monaco e Catania.
una messa in scena silenziosa di un dramma,
silenzioso a sua volta nel suo epilogo.
Ma Ë la fotografia stessa un'arte muta,
come Ë muta la sorte del toro,
la sua ultima ora nella corrida.
“Una persona a misura che cresce la sua esperienza e la sua educazione sensoriale puÚ derivare dal vino gioia sempre maggiore, come la gioia di un uomo davanti alle corride puÚ aumentare fino a diventare una delle sue maggiore infatuazioni.”
(E. Hemingway, Morte nel pomeriggio)
Evidentemente non sono una di quelle persone. Andare a vedere le corride non Ë stata mai una delle cose di cui non potevo fare a meno. E, sinceramente, anche per Hemingway non sono mai impazzita. Leggendo Fiesta come “preparazione atmosferica” al mio viaggio spagnolo, ho dovuto ammettere che non mi ispirava tanto. Non faccio parte di quella generazione che cura il grande mito della mascolinit‡, dell’uomo che sfida la morte. E non posso condividere tutto questo entusiasmo per la lotta il cui fine sar‡ sempre la morte dell’animale. Anzi, mi indispone. In altre parole: sono arrivata in Spagna con l’atteggiamento tipico di chi considera la corrida uno spettacolo crudele come furono quelli degli antichi Romani al Circo Massimo. Come si puÚ paragonarla con il vino?!
Facevo delle foto mentre mi sentivo veramente tra i gladiatori, in mezzo alla folla che vive la corrida come se fosse un gioco per tutta la famiglia. Cominciano a fare il pic-nic mentre si vede il toro nella sua agonia. Ci sono alcuni momenti della corrida che ancora non riesco a vedere. Quando la spada del torero entra nella nuca del toro per dargli la morte chiudo gli occhi, come se questo la fermasse.
PerÚ la macchina fotografica ti aiuta. Alla corrida ho potuto assistere solo perchÈ ho potuto fotografarla. E quando ho visto le foto mi sono resa conto che ci sono degli aspetti bellissimi che senza la macchina fotografica non avrei mai percepito. Per me le foto non parlano della crudelt‡, ma della bellezza dei colori e delle forme, dell’eleganza dei movimenti che assomigliano ad un gran ballo, e ti fanno credere che tutto sia solo un sogno.
Ho cominciato a capire Hemingway un po’ di pi_…
Annette Schreyer
Non sono una dicotomia, loro due, non sono divisibili, separabili in frazioni, episodi, istanti.
C’Ë tra loro una continualit‡ inconscia ma condivisa, qualcosa che li lega a un destino unico e unanime, come in un rito circolare ed eterno, ora un passo poi l’altro, ora una mimica statuaria, poi un gesto lento, ora una finta attesa, poi uno sfaglio imprevisto, ora uno sguardo vitreo e impietoso, poi un affanno nel respiro spezzato.
Ecco.
A vederli nelle fotografie di Annette, riprese in un’estate spagnola ancora piena e impulsiva, non c’Ë sevizia nÈ morte, non c’Ë sangue nÈ rissa, non c’Ë sudore nÈ dolore, non c’Ë fine nÈ inizio.
Solo cadenze duttili e obbligate, passaggi contati e austeri, impressioni accese, movenze guidate, tra muscoleggiare animale e umano impietrire.
E anche quando l’arena pretende un contatto, un incontro, tra i due Ë un avvicinamento rispettoso e mai isterico, un giro in apparenza innocuo, quasi un passo, imparato a memoria, di un irrinunciabile ballo gioioso.
Savio Lemma
Annette Schreyer
nata il 2 luglio 1974 a Ulm, Germania.
Laureata in drammaturgia, letteratura inglese e storia dell‘arte presso la Bayerische Theaterakademie August Everding di Monaco.
In teatro ha lavorato tra l’altro come aiuto regista presso il Bayerisches Staatsschauspiel di Monaco e come drammaturga presso il Akademietheater di Monaco. Maestra di palcoscenico e aiutoregista per l‘Operalaboratorio presso il Teatro Politeama di Palermo. Collabora attualmente con Paola Greco del Teatro Club di Catania come assistente alla regia e drammaturgia per produzioni teatrali e video.
In fotografia ha maturato rilevanti esperienze professionali lavorando a fianco di fotografi di levatura internazionale in vari paesi. Lavora come fotografa professionista nell’ambito del ritratto e del reportage pubblicando su importanti riviste. Ha realizzato anche campagne pubblicitarie.
1994 Mostra sul tema "Fotografie di soggetti gemelli" presso il
Museumsp‰dagogisches Zentrum di Monaco
Premio speciale nei concorsi fotografici "100 foto del 1998" indetto dalla
Gesellschaft f¸r Fotografie e "Ritratti fotografici in Germania" a Dresda
Mostra fotografica "Attimi rubati" sull¥Operalaboratorio presso la Sala Greca a Palermo
Borsa di studi del programma "Leonardo da Vinci" finanziato dalla Comunit‡ Europaea per un soggiorno di lavoro e specializzazione in Italia
Mostra collettiva "6th Kajaani International Exhibition of Nature Photography"a Kajaani, Finlandia
Mostra "FrauenLiebe" a Catania e a Roma
Premio della Leica AG e mostra collettiva per la 5_ Internationele Barnack-
Biennale
2003 Partecipazione alla mostra collettiva "Schoemberger Fotoherbst" Germania
Dal 2003 Ë rappresentata dalla Galleria f 5,6 di Monaco.
Annette Schreyer vive attualmente tra Monaco e Catania.
21
novembre 2003
Annette Schreyer – Escena Muda
Dal 21 novembre al 19 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARTA BIANCA
Catania, Via Francesco Riso, 72/b, (Catania)
Catania, Via Francesco Riso, 72/b, (Catania)
Orario di apertura
Lun/Ven 17,00 - 20,00
Vernissage
21 Novembre 2003, ore 19,00