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Annie Lapin – Ideal Idyl Idol
Annie Lapin (Washington 1978, vive e lavora a Los Angeles) presenta nuovi dipinti in occasione della sua prima personale europea presso la galleria annarumma.
Comunicato stampa
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Quello che vediamo nel cielo, e quello che troviamo nella profondità di noi stessi […] – e l’uno scintillando al di là del nostro potere, l’altro vivendo al di qua della nostra espressione – finiscono per produrre una sorta di relazione tra l’attenzione che dirigiamo verso ciò che è più lontano e la nostra attenzione più intima”. Così si esprimeva Paul Valèry a proposito del sublime romantico, lo stesso su cui riflette Annie Lapin (Washington 1978, vive e lavora a Los Angeles) nei dipinti presentati dalla galleria annarumma in occasione della sua prima personale europea intitolata “Ideal Idyl Idol”.
L’artista propone una pittura che si riallaccia alla tradizione del paesaggismo romantico vista però con il piglio critico proprio di chi è figlio del proprio tempo e può analizzare la storia dell’arte con un distacco tale da consentirgli giudizi autonomi. La tradizione panteista del paesaggio tedesco, infatti, cede il passo ad una riflessione critica sulla natura di idolo “dell’oggetto paesaggio” quale bene avente un valore ideale e culturale legato ad una visione mitica della natura, nonché ad un mercato e alle sue pulsioni di accumulo e possesso.
Anche la tecnica si discosta dalla tradizione, per una pennellata espressiva molto diversa dalla secchezza cromatica di Füssli o dalla delicatezza rivelata della pittura di William Blake. Ad essa l’artista statunitense concede la responsabilità di scompaginare lo spazio di paesaggi realizzati con sveltezza, quasi cancellandoli, dove ciò che sembra alludere all’oro del sole, che imbiondisce il fogliame di un bosco, esplode senza foglie. Le tracce di questa natura soltanto evocata, introducono un disturbo nell’equilibrio visivo della percezione, quello sgomento istintivo che sempre morde la ragione dinnanzi a ciò che non può essere descritto, orientato, padroneggiato.
L’artista propone una pittura che si riallaccia alla tradizione del paesaggismo romantico vista però con il piglio critico proprio di chi è figlio del proprio tempo e può analizzare la storia dell’arte con un distacco tale da consentirgli giudizi autonomi. La tradizione panteista del paesaggio tedesco, infatti, cede il passo ad una riflessione critica sulla natura di idolo “dell’oggetto paesaggio” quale bene avente un valore ideale e culturale legato ad una visione mitica della natura, nonché ad un mercato e alle sue pulsioni di accumulo e possesso.
Anche la tecnica si discosta dalla tradizione, per una pennellata espressiva molto diversa dalla secchezza cromatica di Füssli o dalla delicatezza rivelata della pittura di William Blake. Ad essa l’artista statunitense concede la responsabilità di scompaginare lo spazio di paesaggi realizzati con sveltezza, quasi cancellandoli, dove ciò che sembra alludere all’oro del sole, che imbiondisce il fogliame di un bosco, esplode senza foglie. Le tracce di questa natura soltanto evocata, introducono un disturbo nell’equilibrio visivo della percezione, quello sgomento istintivo che sempre morde la ragione dinnanzi a ciò che non può essere descritto, orientato, padroneggiato.
20
ottobre 2011
Annie Lapin – Ideal Idyl Idol
Dal 20 ottobre al 30 novembre 2011
arte contemporanea
Location
ANNARUMMA
Napoli, Via Del Parco Regina Margherita, 43, (Napoli)
Napoli, Via Del Parco Regina Margherita, 43, (Napoli)
Orario di apertura
da Martedì a Venerdì dalle 16,00 alle 19,30 e sabato dalle 10,30 fino alle 12'30
Vernissage
20 Ottobre 2011, ore 19,30
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