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AnnoDonna. TraLicci Art
Mostra laboratorio del gruppo Fiber Art Unitre Chieri
Comunicato stampa
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“Tessere insieme tremule trame indistinte
Veloci estreme immagini.
Ruvidi scogli sembrano trasparire incautamente
Tra nodi e fili in habitat incontaminati…
Entità eteree sospese… DONNE”
Questa spiazzante poesia, scritta nel corso di un laboratorio di scrittura espressiva dalle artiste stesse, ben introduce al titolo ed alla mostra di fiber art.
è un gioco di parole, un palindromo, ma è anche un succedersi di fili, di trame e di orditi, in un gioco di improbabili intrecci.
NODO…ANNODO…ODO…DO…NO… queste ed altre sono le parole che si rincorrono e che possiamo scoprire nel titolo. Titolo che possiamo leggere in una direzione e nel suo contrario: il risultato è sempre lo stesso.
Parole che tentano di s-velare il mistero, l’enigma grazie al quale un gruppo, il TraLicciArt, altro gioco di parole, propone al pubblico un corpus di opere di recente produzione.
I temi della mostra sono diversi ma tutti declinati al femminile, così come femminile è la Fiber Art. Anche qui non mancano eccezioni ma è indubbio che ci vogliono un animo, una sensibilità e una gentilezza tutta femminile per maneggiare, manipolare singoli fili, sottili, teneri, dolci, delicati per dare loro forma, forza comunicativa ed espressiva.
Le opere talvolta sono costruzioni con le tecniche tessili più ardite, altre volte trasformazioni, de- costruzioni, e modifiche, con de-tessiture, strappi, tagli, lacerazioni assemblaggio di manufatti industriali od artigianali preesistenti.
Il gruppo, nato sulla scia delle Biennali “Trame d’Autore”, si è arricchito nel 2008 con nuove componenti grazie al progetto di Arte Partecipata “TESSERECHIERI”, che coinvolse le Associazioni cittadine e non solo, acquisendo così un’identità ed una fisionomia peculiare che lo distinguono da altre associazioni artistiche. E’ un gruppo/laboratorio ove l’incontro e lo scambio delle esperienze sono al centro del percorso, ove ogni opera realizzata è frutto di uno stretto confronto con gli altri.
Chieri, quindi, si distingue non soltanto per l’attenzione verso la Fiber Art internazionale ma anche per aver saputo “allevare” in sé questo nucleo vitale che si propone come punto di riferimento per tutti coloro che vogliano avvicinarsi alla Fiber Art, una modalità espressiva ancora tanto da esplorare.
Fiber Art comprende un complesso mondo di materiali e tecniche usate da tempo immemorabile per fabbricare abiti, ma anche tecniche moderne e personali che ogni artista inventa ed utilizza.
Né pittura, né scultura, né architettura ma tutte e tre contemporaneamente con sconfinamenti anche nella musica per i ritmi e le scansioni delle trame e degli orditi a significare un’arte avvolgente e totale, ove la manualità ha pari dignità dell’idea e ove lo spirito può aleggiarvi libero.
Arte per eccellenza, compendio delle arti quindi la Fiber, che dalla pittura prende in prestito disegni e colori, spesso scoperti ed estratti dai tessuti stessi, dalla scultura prende i volumi, le forme, i materiali, non più quelli classici ma quelli moderni opportunamente manipolati, assemblati, modellati, scolpiti.
Dell’architettura prende i modi e le forme per organizzare lo spazio, gli equilibri e i rapporti fra gli ambienti in cui vive l'essere umano e gli oggetti che lo circondano. La Fiber Art può essere di volta in volta o contemporaneamente oggetto d’arte e di arredo, capo da indossare e veicolo di comunicazione di messaggi, emozioni, significati poetici che travalicano la mera esplorazione dei materiali.
Le opere in mostra raccontano di mondi e di sensibilità personali, di opere dove l'invisibile si fa visibile come nel caso di "Le lunghe mani" di Manuela Ravecca. Fili che tracciano nell'aria sensazioni che permangono nel non detto e nel non visto.
Daniela Gioda con "Lilith", un’opera in quattro parti, si ispira alla poesia di Joumana Haddad:
”Io sono Lilith, la dea delle notti che ritorna dall’esilio. Io sono le due lune, Lilith – quella nera è completata dalla bianca… Io sono la vergine, la madre-amante e la donna uomo…”
La nascita, momento di gioia e letizia, è interpretato da Luisa Pozzo con “Autoritratto”, un assemblaggio di ciniglia calze di nylon coi rami di un melo. L’ inizio di un percorso verso l’alto e la luce, partendo dal buio e dall’incertezza.
I cambiamenti dell’animo umano, l’amore che può diventare ostilità, indifferenza, odio sono rappresentati da Caterina Fiore con “Abbandono, mentre Lucia Bruno scioglie e risolve i dubbi attorno all’esistenza con “Animo candido”, una de-tessitura che costruisce una piacevole armonia con un gioco geometrico attorno ad un nucleo centrale.
Marisa Gandolfo affronta il mito della Bellezza con "La più bella del reame", una complessa composizione di materiali di recupero ed elementi naturali (rami,bacche,semi…) si domanda: “Vale di più la naturalità, la serenità, la grazia interiore o la bellezza effimera ottenuta con interventi estetici dolorosi o peggio pericolosi?”
D’altro lato Mirella Bauchiero con “ Body building” sembra rievocare attraverso il sottile rapporto fra equilibrio ed armonia l’antico detto mens sana in corpore sano.
Infine, nell’intento di aprirsi all’esterno, le componenti del Gruppo invitano a partecipare alla mostra due artiste che per differenti motivi sentono loro vicine.
Mirella Cherchi con l’opera “Tutto il resto è femminile”, ove in una tessitura composta da varianti di forma, consistenza e colore compaiono anche tre “Y” che rimandano al cromosoma maschile ed Adriana Lucà instancabile animatrice della manifestazione Arte e Moda di Borgone di Susa, con una variopinta scultura “Donna, fili, colori”.
06
marzo 2010
AnnoDonna. TraLicci Art
Dal 06 al 21 marzo 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA – PALAZZO OPESSO
Chieri, Via San Giorgio, 3, (Torino)
Chieri, Via San Giorgio, 3, (Torino)
Orario di apertura
feriali ore 16-19, sabato e festivi ore 10.30-12.30/16-19
Vernissage
6 Marzo 2010, ore 18-21
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