-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Anonimartisti – La moglie del soldato
Nel foyer del Litta verrà rappresentata la mostra d’arte ispirata alla pellicola britannica The Crying Game (titolo inglese originale del film) del ’92 che valse innumerevoli riconoscimenti internazionali per la coraggiosa sceneggiatura originale di Neil Jordan e come miglior film straniero. Il collettivo artistico Anonimartisti per questa rappresentazione ha allargato la collaborazione ad ulteriori artisti che condividono la stessa filosofia invitandoli ad immedesimarsi nei protagonisti della storia e a trarne ispirazione. Così, i 15 artisti (pittori, fotografi, scultori, videomakers, illustratori coinvolti si sono confrontati con i delicati temi legati alla sessualità e all’amore, all’odio e all’ambiguità, alla violenza e all’omosessualità, alla guerra psicologica e all’accettazione della propria natura umana
Milano. Cambia la location, aumenta il numero degli Anonimartisti coinvolti e l’entusiasmo cresce per il nuovo progetto
artistico del 2013 in concomitanza con la rivisitazione teatrale del film “La Moglie del soldato”, in scena al Teatro Litta
dal 19 febbraio al 10 Marzo.
Nel magnifico foyer del Litta verrà infatti rappresentata la mostra d’arte ispirata alla pellicola britannica The Crying
Game (titolo inglese originale del film) del ’92 che valse innumerevoli riconoscimenti internazionali per la coraggiosa
sceneggiatura originale di Neil Jordan e come miglior film straniero.
Il collettivo artistico Anonimartisti per questa rappresentazione ha allargato la collaborazione ad ulteriori artisti che
condividono la stessa filosofia invitandoli ad immedesimarsi nei protagonisti della storia e a trarne ispirazione.
Così, i 15 artisti ( pittori, fotografi, scultori, videomakers, illustratori coinvolti si sono confrontati con i delicati temi legati
alla sessualità e all’amore, all’odio e all’ambiguità, alla violenza e all’omosessualità, alla guerra psicologica e
all’accettazione della propria natura umana.
Gli Anonimartisti sono un Collettivo di giovani artisti italiani, conosciuti nella scena milanese ma non solo, portatori di
sogni e idee nuove. Rivoluzionari, idealisti, portatori di cambiamento. Il ritratto del mondo attraverso la fotografia, la
pittura, l’installazione video e la scultura. Artisti che condividono un unico scopo: dare un nuovo significato alla parola
r-EVOLution. Una rivoluzione che nulla ha a che fare con la distruzione ma all’opposto, come la grafica ci lascia
intendere, con la parola amore, il capovolto –EVOL, in quanto è l’amore per l’arte e per la condivisione di un progetto a
muovere questi artisti e, con l’evoluzione, un ripartire in senso artistico.
Anonimartisti:
Lele De Bonis: “Il mio lavoro si è incentrato sullo studio del corpo umano come specchio/contenitore delle più profonde
emozioni. Più queste sono complesse più il corpo si trasforma, si distorce, diventando quindi come una sorta di
prolungamento della psiche umana. La complessità dell'essere umano si manifesta quindi anche nella sua rivelazione
corporea.”
Francesca Lolli: “ABADDON, il titolo del video (Abaddon, dall'ebraico 'abad' ovvero mandare in perdizione) prende il
nome dal re dell'esercito di cavallette citato nell'Apocalisse di Giovanni (capitolo 9, versetto 11) che arrivano a
tormentare gli uomini che non hanno il sigillo di Dio sulla fronte. L' idea è quella di un 'esercito sterminatore' formato
dagli esseri umani che, con il loro imporsi sugli altri, riescono a modificare e distruggere il proprio spazio vitale e quello di
chi li circonda. Si tratta della rappresentazione astratta della società che è disposta ad accettare solo una delle forme
dell'amore (quella tra uomo e donna), intromettendosi, disprezzando e alla fine uccidendo qualunque altra forma
considerata 'diversa'. Ma diversa in base a chi? cosa?”
Alessandro Minoggi: “Spesso le differenze sono celate da sottili strati di nulla, o di poco, nascoste a ingrandire un mistero
che è tale solo per l'essere nascosto; un mistero che spesso è inutile ai fini di una conversazione, di un interesse, ma che
esistendo attanaglia ogni possibilità di serenità del vivere. Le risposte vere le abbiamo già, ma basta un velo a farcene
dubitare.”
Linda Ferrari: “Non parlo di omosessualità, violenza, bisessualità. Ma semplicemente del sesso e della sessualità vista nel
modo più antico e naturalmente ben considerato. La cortigiana. La cortigiana non è una prostituta, ma bensì una
mantenuta. La cortigiana deve avere una grande cultura, deve saper danzare, cantare come un usignolo e mettere il
proprio corpo a disposizione del non amato. Non per sottomissione, ma per una silente e ben calcolata professione.
Soddisfare i bisogni dell'amante per ricevere gioie e privilegi. Potere. E' molto più di una mera prostituzione, è un intricato
gioco di ruolo che analizzo da molti anni. E' il gioco che una donna può esercitare su un uomo che apparentemente la
domina, ma realmente viene dominato. La cortigiana per eccellenza a cui mi ispiro è Violetta de La Traviata, con una
romantica e remota speranza che alla fine, fra tutti, fra quell'immane folla, possa ella trovare l'amore di tutta una vita.
Signore e Signori: Miss V.”
Marcella Savino: “L’armonia di un corpo che riporta alla figura di Ermafrodito...forme in cui la sessualità si esprime
evadendo dallo schema duale maschio-femmina al quale siamo abituati, immaginando un mondo in cui nessuno deve di
scegliere da quale parte stare per essere riconosciuto ed etichettato.”
Mattia Barf Carne: “OLTRE OGNI CONFINE. Sembra una banalità ma non lo è affatto. L'amicizia può andare oltre qualsiasi tipo di pregiudizio, oltre qualsiasi limite che l'uomo si pone o che gli viene imposto contro la sua volontà. Non ci sono catene che tengano"
Manu Zuccarotta: “WYSIWYG è un'opera astratta? No, un lavoro che semplicemente sceglie di sfuggire alle categorie. La
guardi e se ti piace non devi chiederti troppo cosa c'è sotto. What You See Is What You Get: l'opera verrà donata alla
prima persona che la richiederà presso il Teatro Litta il giorno indicato.”
Matteo Suffritti: “E' nella mia natura, così risponde lo scorpione alla rana, dinanzi a morte certa. La favola, menzionata
nel film "La moglie del soldato" (The crying game), è quella di uno scorpione che, per attraversare un fiume, chiede alla
rana di essere portato sulle spalle. Titubante, la rana accetta, perché sa che se fosse punta annegherebbero entrambi.
Durante l'attraversamento la rana viene pizzicata comunque, come se lo scorpione non fosse riuscito a contenere il suo
istinto. La natura, quindi, viene intesa come se determinasse un tipo di comportamento che trascuri le conseguenze delle
proprie azioni. Come se il proprio essere determinasse un destino che non si può cambiare. Il film non è altro che un
mirabile esempio umano della favola della rana e dello scorpione.”
Alan Zeni: “L'amore sta nel culo della quotidianità. Scegliamo cosa fagocitare nella realtà e spesso questo ruolo si inverte
e la nostra realtà fagocita noi. L'amore in tutto questo ci fa sentire degli inetti e sovversivi contro noi stessi costringendoci
a rinnegare le nostre scelte e ci porta sulle vie del pentimento. L'amore è un male di vivere perché ci crea stress emotivo e
vitale.”
Guests:
Michal Pawlowski: “Gli effimeri anni 90 e la moda, tornano sinusoidalmente dopo 21 anni influenzando il piacere della
società odierna. Film legato alle tematiche politiche e morali della Gran Bretagna di quel periodo, che si riflettono nei
problemi di identificazione sessuale dell'Europa. L'artista è il medium che presenta, da un punto di vista, le opere
sintetizzate che ognuno può interpretare individualmente.”
Strangeman: “Il mio intento sarà mettere in scena la rappresentazione di un istante nel quale il tempo è catturato,
cristallizzato. Grazie a questo espediente la realtà potrebbe essere osservata senza l'ostacolo delle sovrastrutture e dei
pregiudizi; il protagonista dell'opera è posto ad un livello superiore e appare come un icona profana.”
Stefano Grando: “Vedo un'azione folle quanto il desiderio di libertà.. vedo il lasciare la propria terra per qualcosa di più
grande di un ideale.. vedo una promessa.. vedo il modificarsi di una convinzione.. vedo il passato che torna ruggendo..
vedo il vomito che sottende al cambiamento.. vedo il sangue e le lacrime.. guardo.. e penso a quel che diceva Jody: <
MIMIARTDESIGN: “Prendendo spunto dai vari temi di riflessione che offre la visione cinematografica mi concentro sul
tema delle donne, nello specifico su come esse vivono interiormente le violenze, siano esse fisiche o psicologiche. L’opera
è in netto contrasto con il contemporaneo e , forse, sopravvalutato tema della bellezza e rappresenta, invece, <
riflessione ed approfondimento attraverso un mix di materiali che vanno dal colore alla resina verso un insieme di
scultura e pittura che si fondono per un risultato comune: la completezza nella rappresentazione della violenza, che è
fondamentalmente una mancanza, perché non si può cancellare e, quindi, riempire.”
Gianluca Quaglia: “Il gioco del pianto. la relazione, intesa come incontro. L’imprevisto e il potenziale che si scatenano in
un incontro. Elementi per natura differenti che coesistono tra di loro, in una continua ricerca di equilibrio, un continuo
scambio di forze. Accogliere <
Vittorio M. Bianchi: “Io Amo le Differenze è l'analisi della differenza, della diversità, dell'unicità di ogni singolo individuo
e l'amore per tale aspetto. Questo processo è stato ottenuto tramite la deposizione di circa 400 persone chiamate ognuna
a scrivere su una singola riga del quaderno che compone l'opera, il sentimento Amore. Ne risulta una sequenza di <
di un amore globale composto da varie sfaccettature tutte differenti tra loro.”
19 Febbraio, Vernissage h.19, La moglie del soldato, Teatro Litta, C.so Magenta 24, Milano.
Giorni e orari mostra: lun-sab 18-20
L’ingresso è libero e gratuito.
Contatti:
Media Relation-Press Office r-EVOLution: CAP a.s.d., Chiara Pagano, Mail: chiara@kartrace.it
Anonimartisti: www.anonimartisti.it, Mail: anonimartisti@gmail.com
Location: Teatro Litta, c.so Magenta 24, Milano, tel.02/86.45.45.45, www.teatrolitta.it
Anonimartisti – La moglie del soldato
arte contemporanea
disegno e grafica
Milano, Corso Magenta, 24, (Milano)