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Anonimo Napoletano – Remade Teche tè. Giochi e rigiochi
Un artista che sceglie uno pseudonimo per dare già un primo messaggio fuori dal contesto globale della personalità, tanto propagato anche sul web, come recupero di un identità condivisa e condivisibile con i più, che lui annulla già in partenza, con una firma che diventa opera essa stessa.
Comunicato stampa
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Un artista che sceglie uno pseudonimo per dare già un primo messaggio fuori dal contesto globale della personalità, tanto propagato anche sul web, come recupero di un identità condivisa e condivisibile con i più, che lui annulla già in partenza, con una firma che diventa opera essa stessa. L’artista sceglie istintivamente di dare spazio alla sua memoria e di operare nel recupero di concetti ed oggetti che ormai sorpassati, non devono però essere nell’oblio della dimenticanza. Solo attraverso la nostra storia recente, possiamo rielaborare l’esperienza sociale di mode, di usi e di un tempo che ci apparteneva e dove noi eravamo protagonisti nel partecipare e non solo di apparire. Giocattoli che rimandano agli anni settanta ed ottanta recuperati in discarica o da altre fonti, che si pongono come archetipi che sappiano essere nuove ipotesi per rileggere un pensiero passato, da riattivare sia in forma di denuncia che di solo approccio visivo; per far questo, l’artista scava nella sua indole, prima che nella sua psiche, per operare in sintesi una serie di ipotesi che da una parte si agganciano alla Pop Art per la riproducibilità del significato degli oggetti stessi, e dall’altra alle sperimentazioni che in ambito spaziale sono da recuperare per formulare in sintesi, opere suggestive, piene del pathos partenopeo e della innata capacità di saper offrire l’aspetto ludico e quello tragico. Si recupera l’idea della teca, che a Napoli è la scarabattola di memoria presepiale, per sacralizzare le composizioni in esse contenute ed i contenuti stessi espressi. Tutta la produzione indica la capacità di estrema sinterizzazione, di arguta impostazione nelle scelte compositive e dell’opportunità di creare opere uniche che proprio nel recupero dei giocattoli, si pongono come memoria individuale di nuovo rintracciabile e che Anonimo Napoletano offre come irripetibile “memoria collettiva”.
Opere che nella contemporaneità affronta temi diversi del nostro vivere del passato recente e interpretano le istanze di un “recupero” del sentire collettivo come spinta verso una salvezza sociale che solo la suggestione e l’emozione delle opere sa trasmettere come grimaldello delle coscienze e della voglia dell’artista di porsi come tramite per una rilettura che concretamente sappia far riaffiorare i sentimenti, quel sentire le cose comuni in forma anche ludica, e con una personale interpretazione e composizione che riesce anche ad assurgere a nuovo alfabeto visivo per oggetti come un abbecedario della stupidità umana nella grande opera alla facoltà di Medicina di Napoli.
Un gioco ed un impegno sentito che non bisogna guardare e basta, si deve invece, entrare nell’ipotesi sognante di un artista che dalla sensibilità rilegge una partitura non solo concreta nella forma, ma anche….in forma anonima, come i benefattori di un tempo che elargivano possibilità senza visibilità, perché il bene comune, si costruisce con opere, pensieri e concetti.
Gianni Nappa
Napoli 02/10/2013
Opere che nella contemporaneità affronta temi diversi del nostro vivere del passato recente e interpretano le istanze di un “recupero” del sentire collettivo come spinta verso una salvezza sociale che solo la suggestione e l’emozione delle opere sa trasmettere come grimaldello delle coscienze e della voglia dell’artista di porsi come tramite per una rilettura che concretamente sappia far riaffiorare i sentimenti, quel sentire le cose comuni in forma anche ludica, e con una personale interpretazione e composizione che riesce anche ad assurgere a nuovo alfabeto visivo per oggetti come un abbecedario della stupidità umana nella grande opera alla facoltà di Medicina di Napoli.
Un gioco ed un impegno sentito che non bisogna guardare e basta, si deve invece, entrare nell’ipotesi sognante di un artista che dalla sensibilità rilegge una partitura non solo concreta nella forma, ma anche….in forma anonima, come i benefattori di un tempo che elargivano possibilità senza visibilità, perché il bene comune, si costruisce con opere, pensieri e concetti.
Gianni Nappa
Napoli 02/10/2013
25
ottobre 2013
Anonimo Napoletano – Remade Teche tè. Giochi e rigiochi
Dal 25 ottobre all'otto novembre 2013
arte contemporanea
Location
BANCA POPOLARE DEL MEDITERRANEO
Napoli, Via Agostino Depretis, 51, (Napoli)
Napoli, Via Agostino Depretis, 51, (Napoli)
Vernissage
25 Ottobre 2013, h 18
Autore
Curatore