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Another New Show
Le opere sono ready made di seconda generazione, celebrano un ritorno a casa; ogni opera è carica di riferimenti alla storia, ma anche libera di essere solo quello che è. Quello che si vede.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Another New Show
a cura di luca rossi
Galleria Placentia Arte Piacenza
Inaugurazione 29 marzo ore 18
Le opere sono ready made di seconda generazione, celebrano un ritorno a casa; ogni opera è carica di riferimenti alla storia, ma anche libera di essere solo quello che è. Quello che si vede.
Molti potranno dire di "non capire", dando per scontato di capire tutto quello che hanno lasciato fuori dalla galleria. L'opera potrebbe essere una spia luminosa che si accende e ti invita a guardare meglio, a vedere. Molti di voi queste opere le hanno già guardate, ma probabilmente non le hanno viste. E se ci fossero nel mondo altre cose che non avete visto e che vi siete persi? Potreste affermare di saper vedere tutto? Io non posso di certo, ma è sufficiente esserne consci e prestare massima attenzione. La vista può essere un trabocchetto, perché ha la presunzione di vedere tutto. In particolare nelle arti visive vige un'altra pretesa pericolosissima: le opere significative devono essere chiare ed immediate, diversamente sono un delusione. Come se le leggi dei tribunali, gli strumenti della sala operatoria, o i gesti che si fanno in borsa, dovessero essere chiari a tutti, pena la chiusura di tribunali, ospedali e Borsa. Ma nell'arte persiste questa pretesa un po' romantica, per cui l'arte deve essere diretta e democratica. Altrimenti è fuffa. Curioso che la stessa arte visiva, leggi arte contemporanea, presiede e gestisce ogni altro ambito umano, ospedali e tribunali compresi. Solitamente i musei scelgono la mostra per far capire l'arte e allargare il proprio pubblico. Grave errore. Sarebbe come pretendere di insegnare una materia con i soli compiti in classe: non insegni nulla e gli alunni si sentono delusi e frustrati. La mostra non può essere un momento didattico, esattamente come ospedali e tribunali non sono aule didattiche. Ma poi perché stimolare troppe domande da parte di un pubblico adulto? Scomodo per un'istituzione che sa di chiedere soldi per cose che la gente non capisce. Molto meglio buttarsi solo su laboratori per bambini da 6 a 10 anni.
Ma tutti noi guardiamo e vediamo, la vista evidentemente non ci inganna. Allo stesso tempo preferiamo sempre toccare, provare, chiedere opinioni in giro, affidarci a leggi e avvocati, nel dubbio tradire, perché quello che vediamo non ci convince mai del tutto. Non capiamo il mondo, spesso il mondo ci frega, ma abbiamo il coraggio di dire " non capisco questa opera d'arte" con la presunzione di capire tutto il resto.
Non capisco il bisturi a tre lame. E può essere una frase giusta, ma prima bisogna conoscere minimamente il contesto (la nostra sala operatoria), bisogna conoscere le intenzioni di chi ha progettato un nuovo bisturi a tripla lama, e soprattutto bisogna vedere bene il bisturi, per fare una grande appendicite e divertirsi pure tanto. Perche se 7 miliardi di persone fanno la loro personale "grande appendicite", il mondo è cambiato. Molto di più che se Brad Pitt o David Zuchemberg donano un milione di dollari ad Emergency. Molto di più che sventolando stanche teorie sessantottine, come il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Ognuno di noi può agire unicamente nella propria sfera micro e locale, non esiste una sfera globale su cui incidere. Anche per il Presidente degli Stati Uniti. Ogni decisione è locale, ogni rivoluzione è locale. Poi la nostra micro decisione cambierà scontrandosi con altre micro decisioni. Alla fine la ricaduta globale sarà infinitamente meno rilevante di una qualsiasi decisione micro-locale che possiamo prendere nella nostra vita. Questa teoria è scomoda, è brutto pensare "piove governo ladro", sospettando che basterebbe aprire l'ombrello. Pensare questa cosa fa incazzare, molto più comodo vivere nella convinzione che il globale sia un fiume in piena che ci condiziona, e che noi possiamo solo arrancare per limitare i danni. A differenza di altri progetti proposti in questi anni, la mostra Another New Show preferisce prendere il toro per le corna, e agire dentro rituali e steccati maggiormente convenzionali. Si tratta di un ottimo esercizio, il limite può essere un grande stimolo; e quindi ho deciso di partire da una idea semplice, quanto critica e provocatoria. In questo senso "Another New Show" potrebbe essere una mostra definitiva, ma lascio a voi "vedere" quale sia questa semplice idea di partenza.
a cura di luca rossi
Galleria Placentia Arte Piacenza
Inaugurazione 29 marzo ore 18
Le opere sono ready made di seconda generazione, celebrano un ritorno a casa; ogni opera è carica di riferimenti alla storia, ma anche libera di essere solo quello che è. Quello che si vede.
Molti potranno dire di "non capire", dando per scontato di capire tutto quello che hanno lasciato fuori dalla galleria. L'opera potrebbe essere una spia luminosa che si accende e ti invita a guardare meglio, a vedere. Molti di voi queste opere le hanno già guardate, ma probabilmente non le hanno viste. E se ci fossero nel mondo altre cose che non avete visto e che vi siete persi? Potreste affermare di saper vedere tutto? Io non posso di certo, ma è sufficiente esserne consci e prestare massima attenzione. La vista può essere un trabocchetto, perché ha la presunzione di vedere tutto. In particolare nelle arti visive vige un'altra pretesa pericolosissima: le opere significative devono essere chiare ed immediate, diversamente sono un delusione. Come se le leggi dei tribunali, gli strumenti della sala operatoria, o i gesti che si fanno in borsa, dovessero essere chiari a tutti, pena la chiusura di tribunali, ospedali e Borsa. Ma nell'arte persiste questa pretesa un po' romantica, per cui l'arte deve essere diretta e democratica. Altrimenti è fuffa. Curioso che la stessa arte visiva, leggi arte contemporanea, presiede e gestisce ogni altro ambito umano, ospedali e tribunali compresi. Solitamente i musei scelgono la mostra per far capire l'arte e allargare il proprio pubblico. Grave errore. Sarebbe come pretendere di insegnare una materia con i soli compiti in classe: non insegni nulla e gli alunni si sentono delusi e frustrati. La mostra non può essere un momento didattico, esattamente come ospedali e tribunali non sono aule didattiche. Ma poi perché stimolare troppe domande da parte di un pubblico adulto? Scomodo per un'istituzione che sa di chiedere soldi per cose che la gente non capisce. Molto meglio buttarsi solo su laboratori per bambini da 6 a 10 anni.
Ma tutti noi guardiamo e vediamo, la vista evidentemente non ci inganna. Allo stesso tempo preferiamo sempre toccare, provare, chiedere opinioni in giro, affidarci a leggi e avvocati, nel dubbio tradire, perché quello che vediamo non ci convince mai del tutto. Non capiamo il mondo, spesso il mondo ci frega, ma abbiamo il coraggio di dire " non capisco questa opera d'arte" con la presunzione di capire tutto il resto.
Non capisco il bisturi a tre lame. E può essere una frase giusta, ma prima bisogna conoscere minimamente il contesto (la nostra sala operatoria), bisogna conoscere le intenzioni di chi ha progettato un nuovo bisturi a tripla lama, e soprattutto bisogna vedere bene il bisturi, per fare una grande appendicite e divertirsi pure tanto. Perche se 7 miliardi di persone fanno la loro personale "grande appendicite", il mondo è cambiato. Molto di più che se Brad Pitt o David Zuchemberg donano un milione di dollari ad Emergency. Molto di più che sventolando stanche teorie sessantottine, come il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Ognuno di noi può agire unicamente nella propria sfera micro e locale, non esiste una sfera globale su cui incidere. Anche per il Presidente degli Stati Uniti. Ogni decisione è locale, ogni rivoluzione è locale. Poi la nostra micro decisione cambierà scontrandosi con altre micro decisioni. Alla fine la ricaduta globale sarà infinitamente meno rilevante di una qualsiasi decisione micro-locale che possiamo prendere nella nostra vita. Questa teoria è scomoda, è brutto pensare "piove governo ladro", sospettando che basterebbe aprire l'ombrello. Pensare questa cosa fa incazzare, molto più comodo vivere nella convinzione che il globale sia un fiume in piena che ci condiziona, e che noi possiamo solo arrancare per limitare i danni. A differenza di altri progetti proposti in questi anni, la mostra Another New Show preferisce prendere il toro per le corna, e agire dentro rituali e steccati maggiormente convenzionali. Si tratta di un ottimo esercizio, il limite può essere un grande stimolo; e quindi ho deciso di partire da una idea semplice, quanto critica e provocatoria. In questo senso "Another New Show" potrebbe essere una mostra definitiva, ma lascio a voi "vedere" quale sia questa semplice idea di partenza.
29
marzo 2014
Another New Show
Dal 29 marzo al 05 maggio 2014
arte contemporanea
Location
PLACENTIA ARTE
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16-19
Vernissage
29 Marzo 2014, ore 18
Autore