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Another Place
Nello spazio ambiguo tra realtà e rappresentazione le nuove opere dell’artista ci invitano in uno spazio multisensoriale dove echi di dimensioni lontane e vicine confluiscono.
Comunicato stampa
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Dalle grandi installazioni ai piccoli oggetti, dalle sculture alle composizioni di fili in fluorocarbonio, per Paolo Cavinato la sfida principale rimane sempre e solo una: guardare altrove, immaginare l’invisibile. Non fa eccezione la mostra Another Place, in programma alla galleria The Flat - Massimo Carasi di Milano dal 30 settembre al 20 novembre 2021. L'esposizione - pensata in relazione con la mostra Limen, che si tiene in contemporanea a Palazzo Te, Mantova - si concentra sugli ultimi lavori dell'artista.
Il percorso raccoglie un nucleo di opere capaci di esemplificare al meglio la poetica di Paolo Cavinato, incentrata sul concetto di soglia e di limite, elementi fondanti di una ricerca che guarda costantemente a un'alterità. Tali aspetti sono rintracciabili nelle opere tanto a livello estetico – il rimando alla stanza, alla casa, a luoghi vuoti – quanto nel loro risvolto contenutistico – la stasi, la riflessione, il desiderio. A questi si aggiungono poi importanti novità nella ricerca dell’artista: dall’utilizzo del colore al tempo
come quarta dimensione, dal ricorso alla componente sonora all’idea di movimento.
Se la relazione tra finito e infinito, tra caos e ordine sono da sempre costanti del suo lavoro, in questa occasione Paolo Cavinato affonda l’analisi nel territorio di mezzo tra realtà e rappresentazione. Per farlo crea un ambiente coinvolgente, uno spazio multisensoriale dove echi di dimensioni lontane e vicine confluiscono a raccontare di un mondo la cui natura è ancora tutta da afferrare.
Cangianti esplosioni di colore dispiegano un’energia capace di riportare il visitatore a un’epoca remota, illudendolo di trovarsi al principio dell’universo. Laddove tutto era puro movimento, è possibile percepire anche il tempo nella sua essenza: instabile, relativa, mutevole.
L’invito è quello di connettersi alle opere, di assecondare la loro personale spinta vitale e lasciarsi trasportare.
Simbolo di questa tensione situazionale è Breath (2021), teatro del passaggio graduale verso una dimensione ulteriore. Le tre sculture che la compongono, seppure statiche, recano il movimento nei dettagli: gli azzurri diversi che le colorano, le forme che le differenziano, la luce al loro interno che le anima, le tracce sonore che danno loro respiro. La componente musicale, realizzata dal compositore Stefano Trevisi, si estende poi per tutta l’esposizione completandone le suggestioni tramite suoni sottili e delicati.
Another Place si configura così come sintesi degli ultimi dieci anni di ricerca di Paolo Cavinato e allo stesso tempo come suo importante tassello evolutivo.
Il percorso raccoglie un nucleo di opere capaci di esemplificare al meglio la poetica di Paolo Cavinato, incentrata sul concetto di soglia e di limite, elementi fondanti di una ricerca che guarda costantemente a un'alterità. Tali aspetti sono rintracciabili nelle opere tanto a livello estetico – il rimando alla stanza, alla casa, a luoghi vuoti – quanto nel loro risvolto contenutistico – la stasi, la riflessione, il desiderio. A questi si aggiungono poi importanti novità nella ricerca dell’artista: dall’utilizzo del colore al tempo
come quarta dimensione, dal ricorso alla componente sonora all’idea di movimento.
Se la relazione tra finito e infinito, tra caos e ordine sono da sempre costanti del suo lavoro, in questa occasione Paolo Cavinato affonda l’analisi nel territorio di mezzo tra realtà e rappresentazione. Per farlo crea un ambiente coinvolgente, uno spazio multisensoriale dove echi di dimensioni lontane e vicine confluiscono a raccontare di un mondo la cui natura è ancora tutta da afferrare.
Cangianti esplosioni di colore dispiegano un’energia capace di riportare il visitatore a un’epoca remota, illudendolo di trovarsi al principio dell’universo. Laddove tutto era puro movimento, è possibile percepire anche il tempo nella sua essenza: instabile, relativa, mutevole.
L’invito è quello di connettersi alle opere, di assecondare la loro personale spinta vitale e lasciarsi trasportare.
Simbolo di questa tensione situazionale è Breath (2021), teatro del passaggio graduale verso una dimensione ulteriore. Le tre sculture che la compongono, seppure statiche, recano il movimento nei dettagli: gli azzurri diversi che le colorano, le forme che le differenziano, la luce al loro interno che le anima, le tracce sonore che danno loro respiro. La componente musicale, realizzata dal compositore Stefano Trevisi, si estende poi per tutta l’esposizione completandone le suggestioni tramite suoni sottili e delicati.
Another Place si configura così come sintesi degli ultimi dieci anni di ricerca di Paolo Cavinato e allo stesso tempo come suo importante tassello evolutivo.
30
settembre 2021
Another Place
Dal 30 settembre al 20 novembre 2021
arte contemporanea
Location
THE FLAT – MASSIMO CARASI
Milano, Via Paolo Frisi, 3, (Milano)
Milano, Via Paolo Frisi, 3, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato > dalle 14:30 alle 19:30 o su appuntamento
Vernissage
30 Settembre 2021, dalle 14:00 alle 21:00
Sito web
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