Le pagine di questi album raccontano attraverso schizzi, progetti, battute, elenchi di materiali, la storia di un’impresa che impegnò totalmente Bucci nel periodo che va dal 1930 al 1933: la Società Navigazione Libera Triestina aveva deciso di adattare parzialmente ad un servizio passeggeri degno di questo nome quattro piroscafi che facevano rotta fra l’Italia ed il Sud-Africa: “Piave”, “Rosandra”, “Timavo”, “Duchessa d’Aosta”.
Come fu e per quali motivi per quest’impresa “navale” venne scelto proprio il pittore Bucci ce lo racconta diffusamente l’allora direttore
della Navigazione Libera Triestina, Mario Taddei, nel volume “Arte decorativa navale di Anselmo Bucci”, pubblicato dall’editrice Ceschina nel 1931.
“In una fredda e grigia giornata di febbraio triestino, Bucci è capitato nel mio ufficio. Un amico col quale mi ero consigliato sul lavoro ancora da fare, mi aveva promesso di mandarmelo purchè avessi deposto le mie prevenzioni per uno che non aveva mai lavorato a bordo. Mi aveva detto:”Vedrà, vedrà che bel temperamento d’artista! Gli dica cosa vuole, e lui è tempra da cavarsela nelle più difficili condizioni.”
(estratti
da: “Anselmo Bucci architetto navale” - prof. Giancarlo Gori, Catalogo della mostra)