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Anselmo Francesconi – Anselmo
La mostra rende omaggio alla fertile creatività di Anselmo Francesconi (1921 – 2004) attraverso una selezione di oltre settanta opere, disegni, dipinti e sculture in bronzo e pietra, che ripercorrono le tappe di una carriera feconda e di grande vitalità.
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 19 settembre 2009 alle ore 18 presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto (Pg), nelle sale espositive del settecentesco palazzo Collicola, la retrospettiva “Anselmo”. La mostra, a cura di Martina Corgnati, rende omaggio alla fertile creatività di Anselmo Francesconi (1921 – 2004) attraverso una selezione significativa di opere, disegni, dipinti e sculture in bronzo e pietra, che ripercorrono le tappe di una carriera feconda e di grande vitalità.
Attraverso circa settanta lavori esposti, la mostra si propone di delineare le fasi del complesso percorso dell’artista che verso la metà degli anni Cinquanta attraversa una fase di incisiva e drammatica metamorfosi: da una compostezza ancora classicheggiante a un sottile e irresistibile corrugarsi delle masse in una deformazione gestuale ed espressionistica sempre più accentuata, a un disinteresse ogni giorno più spiccato per la “correttezza” naturalistica, a una sintesi formale dirompente e non priva di veri e propri slanci simbolici.
Infine, verso lo scadere del decennio, la composizione si apre attraverso vere e proprie fratture plastiche che scardinano la sintassi di piani e superfici in una liberissima e ammirabile “prova di forza” con lo spazio, in cui si respira sempre l’afflato mitico ed epico da cui l’artista è partito.
Che si tratti della figura delicata di una madre con un bambino o delle membra adagiate della splendida Amazzone del 1956, così carica di sensualità, tutta l’opera di Anselmo è espressione di un’alta sensibilità e di un talento molto apprezzati a livello internazionale.
La mostra si pone come punto fermo per una ricostruzione critica della figura di Anselmo, artista slegato da qualsiasi schema e stile che trova nella scultura la sua espressione più alta. Sue opere sono state esposte in importanti sedi museali pubbliche e private, in Italia e all’estero come a New York, Londra, Parigi, Losanna, Ginevra e Teheran.
Cenni biografici - Anselmo Francesconi 1921 – 2004
Nato a Lugo di Ravenna, frequenta, contro il volere paterno, il Liceo Artistico e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si laurea nel 1945. Nello stesso anno parte per Milano, e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera dove si laurea in pittura con Aldo Carpi. Sempre a Brera riprende gli studi di scultura con Marino Marini, laureandosi con lode nel 1950. Non avendo il sostegno materiale e morale della famiglia, si mantiene in quegli anni lavorando e sfruttando le numerose borse di studio e le vincite dei premi ai quali partecipa. Infatti grazie a una borsa vinta per lo studio della scultura iberica parte per la Spagna per poi stabilirsi a Parigi dal 1951.
In seguito a un viaggio in Sicilia visita le isole Eolie che saranno determinanti per la sua creatività: dal 1955 in poi, infatti, vivrà tra Parigi e Panarea creando prevalentemente opere scultoree. Tra il ’59 e il ’62 dà vita a una intensa produzione di disegni e di schizzi che verranno tradotti in scultura negli anni ‘80 con la realizzazione della “Selva” e delle grandi “Identità” (persone-alberi-animali di tre/quattro metri).
Nel decennio tra il ’54 e il ‘64 tiene importanti mostre a New York, Parigi e Ginevra, ottenendo un grande successo di critica e di pubblico. Nel 1965 è a Teheran invitato a partecipare ad una mostra internazionale di pittura in commemorazione del genocidio degli Armeni: per l’occasione Maurice Pianzola, direttore del Museo d’Arte e di Storia di Ginevra, espone le opere di Anselmo intitolate “Il Massacro” e presenta il catalogo con Marco Valsecchi e Matta.
Successivamente Anselmo si dedica ad un altro ciclo pittorico che René Berger, direttore del Museo Cantonale di Belle Arti di Losanna chiamerà “Telantropo”. Nel 1979 lo stesso Berger inviterà Anselmo ad esporre nella prestigiosa sede svizzera. “Telantropo” sta a indicare un uomo che ha perduto la propria integrità, che si allontana da se stesso e che in tale alienazione diventa un robot. In seguito in Svizzera realizza le vetrate della chiesa di Grangette e, più tardi, le pitture murali della chiesa di Chapelle Sur Oron. Fino alla metà degli anni ’80 prosegue l’attività espositiva con una prevalenza di mostre di pittura incentrate sui “cicli” quali: “Le porte, “Le Maschere”, i “Baccanali” e “Dinamici”. Nel 1988 espone a Ravenna e al Museo di Bulle in Svizzera una esaustiva mostra antologica accompagnata da un catalogo con testo critico di Giorgio Seveso. Nel 1998 la Scoletta della Cattedrale di Padova e l’Europa Zentrum di Meissen in Germania espongono “Il Massacro”.
Dal 1996 al 2004 Anselmo ha vissuto e lavorato a Milano.
Attraverso circa settanta lavori esposti, la mostra si propone di delineare le fasi del complesso percorso dell’artista che verso la metà degli anni Cinquanta attraversa una fase di incisiva e drammatica metamorfosi: da una compostezza ancora classicheggiante a un sottile e irresistibile corrugarsi delle masse in una deformazione gestuale ed espressionistica sempre più accentuata, a un disinteresse ogni giorno più spiccato per la “correttezza” naturalistica, a una sintesi formale dirompente e non priva di veri e propri slanci simbolici.
Infine, verso lo scadere del decennio, la composizione si apre attraverso vere e proprie fratture plastiche che scardinano la sintassi di piani e superfici in una liberissima e ammirabile “prova di forza” con lo spazio, in cui si respira sempre l’afflato mitico ed epico da cui l’artista è partito.
Che si tratti della figura delicata di una madre con un bambino o delle membra adagiate della splendida Amazzone del 1956, così carica di sensualità, tutta l’opera di Anselmo è espressione di un’alta sensibilità e di un talento molto apprezzati a livello internazionale.
La mostra si pone come punto fermo per una ricostruzione critica della figura di Anselmo, artista slegato da qualsiasi schema e stile che trova nella scultura la sua espressione più alta. Sue opere sono state esposte in importanti sedi museali pubbliche e private, in Italia e all’estero come a New York, Londra, Parigi, Losanna, Ginevra e Teheran.
Cenni biografici - Anselmo Francesconi 1921 – 2004
Nato a Lugo di Ravenna, frequenta, contro il volere paterno, il Liceo Artistico e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si laurea nel 1945. Nello stesso anno parte per Milano, e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera dove si laurea in pittura con Aldo Carpi. Sempre a Brera riprende gli studi di scultura con Marino Marini, laureandosi con lode nel 1950. Non avendo il sostegno materiale e morale della famiglia, si mantiene in quegli anni lavorando e sfruttando le numerose borse di studio e le vincite dei premi ai quali partecipa. Infatti grazie a una borsa vinta per lo studio della scultura iberica parte per la Spagna per poi stabilirsi a Parigi dal 1951.
In seguito a un viaggio in Sicilia visita le isole Eolie che saranno determinanti per la sua creatività: dal 1955 in poi, infatti, vivrà tra Parigi e Panarea creando prevalentemente opere scultoree. Tra il ’59 e il ’62 dà vita a una intensa produzione di disegni e di schizzi che verranno tradotti in scultura negli anni ‘80 con la realizzazione della “Selva” e delle grandi “Identità” (persone-alberi-animali di tre/quattro metri).
Nel decennio tra il ’54 e il ‘64 tiene importanti mostre a New York, Parigi e Ginevra, ottenendo un grande successo di critica e di pubblico. Nel 1965 è a Teheran invitato a partecipare ad una mostra internazionale di pittura in commemorazione del genocidio degli Armeni: per l’occasione Maurice Pianzola, direttore del Museo d’Arte e di Storia di Ginevra, espone le opere di Anselmo intitolate “Il Massacro” e presenta il catalogo con Marco Valsecchi e Matta.
Successivamente Anselmo si dedica ad un altro ciclo pittorico che René Berger, direttore del Museo Cantonale di Belle Arti di Losanna chiamerà “Telantropo”. Nel 1979 lo stesso Berger inviterà Anselmo ad esporre nella prestigiosa sede svizzera. “Telantropo” sta a indicare un uomo che ha perduto la propria integrità, che si allontana da se stesso e che in tale alienazione diventa un robot. In seguito in Svizzera realizza le vetrate della chiesa di Grangette e, più tardi, le pitture murali della chiesa di Chapelle Sur Oron. Fino alla metà degli anni ’80 prosegue l’attività espositiva con una prevalenza di mostre di pittura incentrate sui “cicli” quali: “Le porte, “Le Maschere”, i “Baccanali” e “Dinamici”. Nel 1988 espone a Ravenna e al Museo di Bulle in Svizzera una esaustiva mostra antologica accompagnata da un catalogo con testo critico di Giorgio Seveso. Nel 1998 la Scoletta della Cattedrale di Padova e l’Europa Zentrum di Meissen in Germania espongono “Il Massacro”.
Dal 1996 al 2004 Anselmo ha vissuto e lavorato a Milano.
19
settembre 2009
Anselmo Francesconi – Anselmo
Dal 19 settembre al 18 ottobre 2009
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE – MUSEO CARANDENTE
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Orario di apertura
10:30–13:00 / 16:00–19:00 Chiuso il Martedì
Vernissage
19 Settembre 2009, ore 18.00
Autore