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Anteprima Fvg arti visive
Prima rassegna regionale per 59 artisti esordienti residenti in Friuli Venezia Giulia, invitati da 20 critici attenti al lavoro di ricerca prodotto sul territorio
Comunicato stampa
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Sabato 7 giugno 2008 alle ore 20 si inaugurerá presso lo Spazio PubblicoArte Contemporanea di Villa di Toppo Florio, in via Morpurgo 6 a Buttrio (UD),la mostra “Anteprima FVG”, prima rassegna regionale per 57 artisti residenti in Friuli Venezia Giulia invitati da 20 critici attenti alle produzioni di ricerca affrontatenell’ambito delle arti visive sul territorio. A seguire, esibizione del gruppoEtnoploc Trio (Aleksander Ipavec fisarmonica, Matej Špacapan tromba, Piero Purinisax soprano e tenore). L’inaugurazione verrà preceduta alle ore 17 dall’incontrotra critici artisti e pubblico per presentare, anche mediante proiezione di opere, i singoli percorsi creativi ed autoriali proposti in mostra. Il progetto è promossodal Comune di Buttrio, dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessoratoall’Istruzione Cultura Sport e Politiche della Pace - con il sostegno dell’aziendavinicola Lis Neris, de Le Generali Assicurazioni e di Interna Group, media partnerConnessomagazine.it. I critici Francesca Agostinelli, Claudia Battistella, Angelo Bertani, FrancescaBonetta, Paola Bristot, Andrea Bruciati, Maria Campitelli, Giuliana Carbi, GuidoComis, Eva Comuzzi, Massimo De Bortoli, Melania Lunazzi, Anna Marzona,Lorenzo Michelli, Laura Safred, Laura Spolaore, Chiara Tavella, Paolo Toffolutti, Antonella Torriglia e Sabrina Zannier sono stati invitati a scegliere ciascuno 3artisti aventi come prerogativa - indipendentemente dall’età anagrafica - quelladi non presentare un significativo curriculum espositivo ma al contempo di essereimpegnati sul fronte della rielaborazione di linguaggi, temi, attitudini presentinell’immaginario culturale contemporaneo.Anteprima FVG allo Spazio Pubblico Arte Contemporanea di Buttrio primaedizione, si propone come “fiera dei curatori” finalizzata a promuovere ricercaed innovazione nell’ambito delle arti visive, indipendentemente dall’aspettomerceologico dell’opera d’arte e parallelamente alle scelte operate dal mercato.Un progetto sostenuto dal soggetto pubblico che impegna curatori e pubblico ascoprire e promuovere artisti esordienti, o elusi dai consueti itinerari delle mostre,per esplorare nuovi fronti di ricerca e ravvivare il panorama delle scelte e deldibattito culturale in Regione. L’appuntamento sarà caratterizzato da tre differentiri-allestimenti espositivi - il 7 giugno, 19 luglio e 30 agosto - che consentrirannoal pubblico la visione di più opere degli stessi autori per approfondire e meglioinquadrare i percorsi curatoriali ed il lavoro prodotto dei singoli artisti. Unamostra rivolta a pubblico, organizzatori, galleristi, artisti, collezionisti e stampaper promuovere nuovi percorsi, figure ed opere dell’attualità nell’arte, mettendoin circolo energie latenti, siano esse espresse da curatori, da artisti con annidi produzione alle spalle o da artisti che abbiano solo di recente avviato unpersonale percorso di ricerca.
Francesca Agostinelli propone Silvia Giusti, Luca Lazzaro, Laura Pozzar, artisti accomunati da una ricerca sostanzialmente pittorica e volta ad indagare, nell’ampio mare dell’identità contemporanea, quella dimensione del soggetto per così dire “periferica” ed insistita intorno a un modo di guardare il proprioessere nel mondo da un punto di vista marginale, decentrato, fuori fuoco. ClaudiaBattistella, con Andrea Pertoldeo e Viviana Falcomer, introduce due artisti cheutilizzano il mezzo fotografico per esplorare luoghi marginali e spazi di confine.Angelo Bertani, con Silvia Pignat, Nicolas Vavassori e Carolina Zanelli, ci indicapersonalità artistiche profondamente diverse, non collegabili secondo nessunparametro di tendenza; anzi, in due casi su tre, la scelta è caduta su modalitàcreative che raramente vengono considerate nell’ambito della cosiddetta artecontemporanea, relegate in campi specifici come quelli dell’illustrazione, delpackaging, del mosaico. Le più classiche, invece, tra le tecniche artistiche -pittura ad olio fotografia e grafica - per gli artisti Elio Germani, Valeria Buset eCora Chiavedale proposti da Francesca Bonetta, mentre Andrea Bruciati nonpone questioni di media ma di metodo e, nell’eclettismo tecnico e stilisticoche caratterizza gli artisti Ludovico Bomben, Mattia Campo dall’Orto e Alan DeCecco, afferma la necessità di costruire forma con tutto ciò che di più comuneci circonda. Paola Bristot sottolinea con le sue scelte che l’eccentricità e lacontaminazione dei linguaggi - fumetto illustrazione e grafica - affrontata daGosparini-Mudokon, Alberto Lot e Sara Pavan, sono la loro forza, specie in questomomento, in cui si registra uno spostamento verso modalità di approccio semprepiù schiacciate nell’uso delle tecnologie. L’arte è techné! Anzi, il recupero diquesta dimensione può presentare dei ribaltamenti di prospettiva. Guido Comisriflette sulla relazione, non scontata e non banale, tra l’artista, la sua storia e lesue esperienze, relazione che si rivela con totale evidenza nelle opere di MatteoAttruia, Michela Buttignol e Giuseppe Collovati. Tra fotografia, installazione emultimedialità si muovono Novella Predonzan, Andrea Facca, Ivan Bormann-Cesare Graziali-Stefano Stiglich, presentati da Maria Campitelli, e tra mondionirici, paradossi, provocazioni ma anche luoghi urbani periferici intimamentelegati all’esperienza esistenziale. Scene ammantate di un’artificialità gommosa,indagini in macro che investigano i dettagli e le trame di elementi naturali edintense storie umane radicate nelle tradizioni contadine per gli artisti Escapista,Francesca Martinelli e Giovanni Spano, voluti da Giuliana Carbi. Eva Comuzzicon RiTs, Serena Salvadori e Verde Olivia propone artisti che indagando il disegnoattraverso la casualità o si avvicinano al mondo dei cartoni animati o investiganouna propria dimensione domestica e familiare, compiendo viaggi nella memoriae in quei ricordi infantili che un adulto dimentica. Massimo De Bortoli proponeMattia Pellizzari, che intesse una ricerca fotografica al cui centro troviamo lepersone ed i possibili sviluppi di narrazioni a comporre degli story-board da giraree rigirare, mentre Nancy Rossit con intenzione narrativa ed autoanalitica esprimecon l’illustrazione le potenzialità del disegno attraverso l’accentuazione delparticolare, del realismo e dell’uso intenso del colore. Melania Lunazzi inseriscein mostra Francesco Calviello, Massimo Deganutti e Fulvio Tomasi apparentati daun comune denominatore formale e tecnico dato dal procedimento di esecuzionelento, minuzioso e di segno opposto rispetto alla velocità e al consumismospinto di buona parte della produzione artistica dei nostri giorni, presentandoun’umanità non sradicata da se stessa, bensì lucida e propositiva. Anna Marzonaha scelto Mattia Del Moro, Piero Di Biase e Stefano Fanti, tre artisti che lavoranoin Carnia e che spaziano dalla pittura iperrealista connotata dallo scattofotografico all’istallazione progettuale, alla raffinata ricostruzione di scultureutlizzando scarti della società industriale. Lorenzo Michelli, con Barbara Stefani,Nicolò Mazzuia e Fabrizio Di Luca, propone la “anacronistica” scelta della pitturafatta con intelligenza e buona forma o agendo per sottrazione nel produrre opere“scarnificate” dove l’assenza è il connotato più immediato e pregnante. LauraSafred presenta i lavori di Manuel Fanni Canelles, Francesco Montenero ed IvanZerjal, artisti “sull’orlo del vulcano” liberi dai vincoli di un linguaggio codificato eaperti a tematiche che provengono da studi ed esperienze professionali diversi daquelli specificatamente artistici. Per Laura Spolaore la scelta ricade su GianfrancoPezzot, che sembra fotografare una realtà senza ragioni e senza vita, dove ilfascino della solitudine ne porta in luce l’essenza, su Federica Valvassori che realizza foto molto spesso di interni svelati in dettagli, contrasti di luce o colore, giochi di inquadrature che si soffermano sulle tracce tangibili dell’abbandono, e su Nadia Zorzin che con un’unica linea pulita ed essenziale disegna il suo mondo quotidiano. Le tre artiste Elisabetta Di Sopra, Valeria Marchi e Claudia Cavallaro, proposte da Chiara Tavella, hanno in comune, nonostante i diversi media adottati, la ricerca di una dimensione espressiva concentrata e “silenziosa”, ai confini traemergenza figurativa e astrazione. Paolo Toffolutti, con Roberto Aita, MarcoCitron e Karin Vallini, sembra interessato a definire l’orizzonte di una nuovaclassicità che accomuna gli artisti nella volontà di affermare un consolidamentodella ricerca sui temi e soggetti della passata stagione postmoderna e chepongono al centro dell’interesse uno sguardo distaccato sull’individuo ed il suocircostante. Antonella Torriglia allarga il campo della ricerca oltre il visibilecon Alessandro Bimbatti ed il suo esasperato tecnicismo figlio dell’illustrazioneal servizio di una documentazione descrittiva monotona e fredda sul mondodell’ornitologia che fa pensare ad una concettualizzazione dell’atto della visione, mentre Lorenzo Dante Ferro risolve la sua azione entro il campo degli odorie delle sinestesie da essi procurate, creando un corpo scultoreo interamente immateriale di opere strettamente legato alla suggestione di ambienti naturali. Sabrina Zannier, infine, compila una triade di artisti come Gianluca Baronchelli, Francesca Basso ed Elisa Galassi accomunati dall’osservazione e riflessione sulla quotidianità e la progressiva definizione di atti esistenziali circostanziati distintamente osservati mediante tracce fotografiche o con la realizzazione, nel caso della Galassi, di assemblaggi in forma d’abito. Si tratta di una mostra che perampiezza e volontà propositiva non può esaurirsi nella elencazione delle presenzecritiche o autoriali e che richiede la partecipazione diretta del pubblico, con ilquale costruire una indagine ed una fruizione condivisa, magari conflittuale macollettiva dell’arte contemporanea e della società che rappresenta. Tutte le operesaranno collocate sia nel giardino antistante che nei tre piani della villa, dove lo spazio verrà frazionato in moduli per meglio ospitare e definire i venti progetti curatoriali ed il loro percorso tenterà di individuare i possibili aspetti di relazionee/o continuità/conflitto.La mostra resterà aperta, con ingresso libero, fino al 27 settembre nellegiornate di venerdì e sabato dalle 20.00 alle 23.00In contemporanea, nel Parco della villa diToppo Florio, è sempre visitabile la mostra “Richard Nonas una giornata particolare”, sculture in permanenza realizzate per la giornata della liberazione. Apertura in concomitanza con altre mostre dello Spac o su appuntamento telefonico
Francesca Agostinelli propone Silvia Giusti, Luca Lazzaro, Laura Pozzar, artisti accomunati da una ricerca sostanzialmente pittorica e volta ad indagare, nell’ampio mare dell’identità contemporanea, quella dimensione del soggetto per così dire “periferica” ed insistita intorno a un modo di guardare il proprioessere nel mondo da un punto di vista marginale, decentrato, fuori fuoco. ClaudiaBattistella, con Andrea Pertoldeo e Viviana Falcomer, introduce due artisti cheutilizzano il mezzo fotografico per esplorare luoghi marginali e spazi di confine.Angelo Bertani, con Silvia Pignat, Nicolas Vavassori e Carolina Zanelli, ci indicapersonalità artistiche profondamente diverse, non collegabili secondo nessunparametro di tendenza; anzi, in due casi su tre, la scelta è caduta su modalitàcreative che raramente vengono considerate nell’ambito della cosiddetta artecontemporanea, relegate in campi specifici come quelli dell’illustrazione, delpackaging, del mosaico. Le più classiche, invece, tra le tecniche artistiche -pittura ad olio fotografia e grafica - per gli artisti Elio Germani, Valeria Buset eCora Chiavedale proposti da Francesca Bonetta, mentre Andrea Bruciati nonpone questioni di media ma di metodo e, nell’eclettismo tecnico e stilisticoche caratterizza gli artisti Ludovico Bomben, Mattia Campo dall’Orto e Alan DeCecco, afferma la necessità di costruire forma con tutto ciò che di più comuneci circonda. Paola Bristot sottolinea con le sue scelte che l’eccentricità e lacontaminazione dei linguaggi - fumetto illustrazione e grafica - affrontata daGosparini-Mudokon, Alberto Lot e Sara Pavan, sono la loro forza, specie in questomomento, in cui si registra uno spostamento verso modalità di approccio semprepiù schiacciate nell’uso delle tecnologie. L’arte è techné! Anzi, il recupero diquesta dimensione può presentare dei ribaltamenti di prospettiva. Guido Comisriflette sulla relazione, non scontata e non banale, tra l’artista, la sua storia e lesue esperienze, relazione che si rivela con totale evidenza nelle opere di MatteoAttruia, Michela Buttignol e Giuseppe Collovati. Tra fotografia, installazione emultimedialità si muovono Novella Predonzan, Andrea Facca, Ivan Bormann-Cesare Graziali-Stefano Stiglich, presentati da Maria Campitelli, e tra mondionirici, paradossi, provocazioni ma anche luoghi urbani periferici intimamentelegati all’esperienza esistenziale. Scene ammantate di un’artificialità gommosa,indagini in macro che investigano i dettagli e le trame di elementi naturali edintense storie umane radicate nelle tradizioni contadine per gli artisti Escapista,Francesca Martinelli e Giovanni Spano, voluti da Giuliana Carbi. Eva Comuzzicon RiTs, Serena Salvadori e Verde Olivia propone artisti che indagando il disegnoattraverso la casualità o si avvicinano al mondo dei cartoni animati o investiganouna propria dimensione domestica e familiare, compiendo viaggi nella memoriae in quei ricordi infantili che un adulto dimentica. Massimo De Bortoli proponeMattia Pellizzari, che intesse una ricerca fotografica al cui centro troviamo lepersone ed i possibili sviluppi di narrazioni a comporre degli story-board da giraree rigirare, mentre Nancy Rossit con intenzione narrativa ed autoanalitica esprimecon l’illustrazione le potenzialità del disegno attraverso l’accentuazione delparticolare, del realismo e dell’uso intenso del colore. Melania Lunazzi inseriscein mostra Francesco Calviello, Massimo Deganutti e Fulvio Tomasi apparentati daun comune denominatore formale e tecnico dato dal procedimento di esecuzionelento, minuzioso e di segno opposto rispetto alla velocità e al consumismospinto di buona parte della produzione artistica dei nostri giorni, presentandoun’umanità non sradicata da se stessa, bensì lucida e propositiva. Anna Marzonaha scelto Mattia Del Moro, Piero Di Biase e Stefano Fanti, tre artisti che lavoranoin Carnia e che spaziano dalla pittura iperrealista connotata dallo scattofotografico all’istallazione progettuale, alla raffinata ricostruzione di scultureutlizzando scarti della società industriale. Lorenzo Michelli, con Barbara Stefani,Nicolò Mazzuia e Fabrizio Di Luca, propone la “anacronistica” scelta della pitturafatta con intelligenza e buona forma o agendo per sottrazione nel produrre opere“scarnificate” dove l’assenza è il connotato più immediato e pregnante. LauraSafred presenta i lavori di Manuel Fanni Canelles, Francesco Montenero ed IvanZerjal, artisti “sull’orlo del vulcano” liberi dai vincoli di un linguaggio codificato eaperti a tematiche che provengono da studi ed esperienze professionali diversi daquelli specificatamente artistici. Per Laura Spolaore la scelta ricade su GianfrancoPezzot, che sembra fotografare una realtà senza ragioni e senza vita, dove ilfascino della solitudine ne porta in luce l’essenza, su Federica Valvassori che realizza foto molto spesso di interni svelati in dettagli, contrasti di luce o colore, giochi di inquadrature che si soffermano sulle tracce tangibili dell’abbandono, e su Nadia Zorzin che con un’unica linea pulita ed essenziale disegna il suo mondo quotidiano. Le tre artiste Elisabetta Di Sopra, Valeria Marchi e Claudia Cavallaro, proposte da Chiara Tavella, hanno in comune, nonostante i diversi media adottati, la ricerca di una dimensione espressiva concentrata e “silenziosa”, ai confini traemergenza figurativa e astrazione. Paolo Toffolutti, con Roberto Aita, MarcoCitron e Karin Vallini, sembra interessato a definire l’orizzonte di una nuovaclassicità che accomuna gli artisti nella volontà di affermare un consolidamentodella ricerca sui temi e soggetti della passata stagione postmoderna e chepongono al centro dell’interesse uno sguardo distaccato sull’individuo ed il suocircostante. Antonella Torriglia allarga il campo della ricerca oltre il visibilecon Alessandro Bimbatti ed il suo esasperato tecnicismo figlio dell’illustrazioneal servizio di una documentazione descrittiva monotona e fredda sul mondodell’ornitologia che fa pensare ad una concettualizzazione dell’atto della visione, mentre Lorenzo Dante Ferro risolve la sua azione entro il campo degli odorie delle sinestesie da essi procurate, creando un corpo scultoreo interamente immateriale di opere strettamente legato alla suggestione di ambienti naturali. Sabrina Zannier, infine, compila una triade di artisti come Gianluca Baronchelli, Francesca Basso ed Elisa Galassi accomunati dall’osservazione e riflessione sulla quotidianità e la progressiva definizione di atti esistenziali circostanziati distintamente osservati mediante tracce fotografiche o con la realizzazione, nel caso della Galassi, di assemblaggi in forma d’abito. Si tratta di una mostra che perampiezza e volontà propositiva non può esaurirsi nella elencazione delle presenzecritiche o autoriali e che richiede la partecipazione diretta del pubblico, con ilquale costruire una indagine ed una fruizione condivisa, magari conflittuale macollettiva dell’arte contemporanea e della società che rappresenta. Tutte le operesaranno collocate sia nel giardino antistante che nei tre piani della villa, dove lo spazio verrà frazionato in moduli per meglio ospitare e definire i venti progetti curatoriali ed il loro percorso tenterà di individuare i possibili aspetti di relazionee/o continuità/conflitto.La mostra resterà aperta, con ingresso libero, fino al 27 settembre nellegiornate di venerdì e sabato dalle 20.00 alle 23.00In contemporanea, nel Parco della villa diToppo Florio, è sempre visitabile la mostra “Richard Nonas una giornata particolare”, sculture in permanenza realizzate per la giornata della liberazione. Apertura in concomitanza con altre mostre dello Spac o su appuntamento telefonico
07
giugno 2008
Anteprima Fvg arti visive
Dal 07 giugno al 27 settembre 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SPAC – SPAZIO PUBBLICO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Buttrio, Via E. Morpurgo, 6, (Udine)
Buttrio, Via E. Morpurgo, 6, (Udine)
Orario di apertura
venerdÌ e sabato: 20-23
Vernissage
7 Giugno 2008, ore 20
Autore
Curatore