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Antichi dipinti dalla raccolta Morandi-Bellini
Gli appassionati di arte antica potranno scoprire un affascinante percorso tra arte sacra ed arte profana con inediti capolavori di artisti italiani e stranieri dal XII al XVIII secolo
Comunicato stampa
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Per il consueto appuntamento autunnale presso il Centro Culturale S. Bartolomeo, la Galleria Michelangelo annuncia la mostra Antichi dipinti dalla raccolta Morandi-Bellini.
Gli appassionati di arte antica potranno scoprire un affascinante percorso tra arte sacra ed arte profana con inediti capolavori di artisti italiani e stranieri dal XII al XVIII secolo, tra i quali Tiziano Vecellio, Giovan Battista Moroni, Evaristo Baschenis.
Cronologicamente, la mostra si apre con una rarissima Madonna con Bambino di arte Copta del XII-XIII secolo. La tavola è una delle poche testimonianze rimaste dell’espressione delle popolazioni cristiane d'Egitto che, in opposizione alla cultura ufficiale di Alessandria, adottarono composizioni bidimensionali allontanandosi dal naturalismo ellenistico.
L’esposizione prosegue con altre due pregiate Madonne con Bambino, la prima, un fondo oro di Scuola veneto-cretese del ‘400 e la seconda, splendidamente impreziosita da lumeggiature d’oro, eseguita da Antonio Aquili, detto Antoniazzo da Romano (attivo a Roma tra il 1461 e il 1508) uno dei principali artisti del primo Rinascimento romano.
Si entra nel pieno Cinquecento con il Cristo sorretto dagli angeli di Michele Tosini detto Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (1503-1577), significativa espressione del manierismo fiorentino.
Tra le altre opere protagoniste della mostra, un seducente Ritratto di gentiluomo di Giovan Battista Moroni (Albino, Bergamo, 1520/24-Bergamo, 1578) capolavoro di verità psicologica, proveniente dalla Collezione Asperti di Almenno San Salvatore (Bergamo); ed un Ritratto di gentiluomo di austera bellezza dipinto da Tiziano Vecellio (circa 1488-90, Pieve di Cadore, Belluno - 1576, Venezia), proveniente dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo.
Restando in area veneta, Jacopo Negretti detto Palma il giovane (Venezia, 1548-1528) è rappresentato da tre opere di alta qualità che testimoniano l’interesse dell’artista verso il soggetto sacro, precisamente verso il tema cristologico e Francesco Rizzo da Santacroce (prima metà del XVI secolo), il quale, riprendendo i modi del Palma, li diffonde nella provincia veneta, specialmente in area bergamasca.
Tra i dipinti di scuola lombarda meritano un posizione di rilievo la stupenda Cucina con natura morta di Evaristo Baschenis (1617 – 1677), proveniente dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo; la Madonna con Bambino e Santi di Enea Salmeggia detto il Talpino (1565 – 1626); la Natività di Carlo Ceresa (1609 – 1679); la Cena in casa del ricco Epulone del clusonese Antonio Cifrondi (1656 – 1730), particolare del ciclo pittorico eseguito verso il 1712-16 per villa Zanchi in Rosciate, Bergamo; il Ritratto di Prelato di Vittore Ghislandi, detto Fra Galgario (1655 – 1743) che esprime il grande talento dell’artista, ormai ottantenne, nell’arte del ritratto ed infine la Preghiera nell’orto di Francesco Cairo (1607 – 1665/1666) già in collezione Giovanni Testori a Novate Milanese.
La mostra riunisce inoltre numerosi esponenti della corrente pittorica fiamminga, tra i più noti si ricordano, Hendrik Joris (1605 ca. – dopo il 1637), allievo di Frans Snijders nel periodo migliore della sua produzione, quando cioè lavorava abitualmente con Pierre-Paul Rubens in dipinti di cacce, composizioni con animali, nature morte; Hendrik Van Balen II detto il Giovane (1623 – 1661), maestro della gilda dei pittori di Anversa ed infine Frans Ykens (1601 – dopo il 1666) con una ricca Natura morta con cacciagione, appartenente alla maturità dell’artista.
Gli appassionati di arte antica potranno scoprire un affascinante percorso tra arte sacra ed arte profana con inediti capolavori di artisti italiani e stranieri dal XII al XVIII secolo, tra i quali Tiziano Vecellio, Giovan Battista Moroni, Evaristo Baschenis.
Cronologicamente, la mostra si apre con una rarissima Madonna con Bambino di arte Copta del XII-XIII secolo. La tavola è una delle poche testimonianze rimaste dell’espressione delle popolazioni cristiane d'Egitto che, in opposizione alla cultura ufficiale di Alessandria, adottarono composizioni bidimensionali allontanandosi dal naturalismo ellenistico.
L’esposizione prosegue con altre due pregiate Madonne con Bambino, la prima, un fondo oro di Scuola veneto-cretese del ‘400 e la seconda, splendidamente impreziosita da lumeggiature d’oro, eseguita da Antonio Aquili, detto Antoniazzo da Romano (attivo a Roma tra il 1461 e il 1508) uno dei principali artisti del primo Rinascimento romano.
Si entra nel pieno Cinquecento con il Cristo sorretto dagli angeli di Michele Tosini detto Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (1503-1577), significativa espressione del manierismo fiorentino.
Tra le altre opere protagoniste della mostra, un seducente Ritratto di gentiluomo di Giovan Battista Moroni (Albino, Bergamo, 1520/24-Bergamo, 1578) capolavoro di verità psicologica, proveniente dalla Collezione Asperti di Almenno San Salvatore (Bergamo); ed un Ritratto di gentiluomo di austera bellezza dipinto da Tiziano Vecellio (circa 1488-90, Pieve di Cadore, Belluno - 1576, Venezia), proveniente dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo.
Restando in area veneta, Jacopo Negretti detto Palma il giovane (Venezia, 1548-1528) è rappresentato da tre opere di alta qualità che testimoniano l’interesse dell’artista verso il soggetto sacro, precisamente verso il tema cristologico e Francesco Rizzo da Santacroce (prima metà del XVI secolo), il quale, riprendendo i modi del Palma, li diffonde nella provincia veneta, specialmente in area bergamasca.
Tra i dipinti di scuola lombarda meritano un posizione di rilievo la stupenda Cucina con natura morta di Evaristo Baschenis (1617 – 1677), proveniente dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo; la Madonna con Bambino e Santi di Enea Salmeggia detto il Talpino (1565 – 1626); la Natività di Carlo Ceresa (1609 – 1679); la Cena in casa del ricco Epulone del clusonese Antonio Cifrondi (1656 – 1730), particolare del ciclo pittorico eseguito verso il 1712-16 per villa Zanchi in Rosciate, Bergamo; il Ritratto di Prelato di Vittore Ghislandi, detto Fra Galgario (1655 – 1743) che esprime il grande talento dell’artista, ormai ottantenne, nell’arte del ritratto ed infine la Preghiera nell’orto di Francesco Cairo (1607 – 1665/1666) già in collezione Giovanni Testori a Novate Milanese.
La mostra riunisce inoltre numerosi esponenti della corrente pittorica fiamminga, tra i più noti si ricordano, Hendrik Joris (1605 ca. – dopo il 1637), allievo di Frans Snijders nel periodo migliore della sua produzione, quando cioè lavorava abitualmente con Pierre-Paul Rubens in dipinti di cacce, composizioni con animali, nature morte; Hendrik Van Balen II detto il Giovane (1623 – 1661), maestro della gilda dei pittori di Anversa ed infine Frans Ykens (1601 – dopo il 1666) con una ricca Natura morta con cacciagione, appartenente alla maturità dell’artista.
10
novembre 2007
Antichi dipinti dalla raccolta Morandi-Bellini
Dal 10 al 25 novembre 2007
arte antica
Location
CENTRO CULTURALE SAN BARTOLOMEO
Bergamo, Largo Bortolo Belotti, 1, (Bergamo)
Bergamo, Largo Bortolo Belotti, 1, (Bergamo)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10.00 - 12.00 / 16.00 - 19.30
Autore