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Antichi palazzi 2006
Questa mostra parte con gli stessi intenti di ricerca che furono di Federico Cesi: studiare la realtà senza condizionamenti imposti, analizzare la vita che ci circonda e che soprattutto è dentro di noi e che ci appartiene in tutte le sue forme ed espressioni
Comunicato stampa
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La Perfezione della Conoscenza
Sin dalla notte dei tempi l'uomo è stato sempre assetato di conoscenza e la natura in cui è immerso ha sempre dato fascino e motivo di studio.
Fu il desiderio di mettere ordine nelle conoscenze fornendo al contempo un metodo di studio scevro da credenze religiose e da ogni preconcetto a spingere Federico Cesi a fondare l'Accademia dei Lincei.
Durante gli anni dell'Accademia fu il principe Federico Cesi che portò avanti in prima persona e con rigore scientifico studi di botanica e di entomologia. Essi furono un grande contributo per tutti gli studiosi a venire.
Sembra allora inusuale accostare studi scientifici con una mostra di arte contemporanea.
Si ritrovano invece elementi comuni sia nella figura dello scienziato che in quella dell'artista.
L'artista osserva ciò che lo circonda, cerca di capire e di entrare nel profondo delle cose, proprio come fa uno scienziato con il microscopio per cercare di carpire i significati più veri.
Le conoscenze che l'artista trae dalla natura servono successivamente per sviluppare le sue tematiche interiori, per esprimere emozioni, per trasformare gli elementi naturali in simboli allegorici o metafore della nostra vita.
In mostra sono allora presenti diversi artisti che raffigurano erbe e piante con valenza decorativa ed essi ci regalano la ricchezza dei colori del creato; altre volte la vegetazione esotica e lussureggiante fa da contrappunto e crea pathos o surrealtà nella scena.
Artisti come Van Gogh ci hanno insegnato che spesso un vaso di fiori non è una semplice natura morta ma genuina espressione di inquietudine o di un desiderio di evasione e di gioia.
Le simbologie tra natura e uomo sono ancora più intriganti quando lo sguardo dell'artista si sposta sul mondo animale. Fin nell'antichità l'animale era il totem, il portatore di doti o di virtù e non è certo un caso che appaiano spesso animali come soggetto di racconti mitologici o come simboli araldici negli stemmi delle famiglie nobili.
Nella storia dell'arte, le piante ma anche l'animale sono stati usati come elemento di arricchimento alla scena, traslando le loro qualità simboliche al personaggio o al contesto rappresentato.
Nell'arte contemporanea, l'artista ha puntato l'attenzione sulle diverse sfaccettature della psiche umana estraendone un bestiario molto variegato. E' allora curioso notare come anche un una società moderna e civile siano ancora riscontrabili atteggiamenti bestiali tipici degli animali selvatici.
L'artista contemporaneo non si è tuttavia limitato allo studio della realtà che lo circonda, ma è andato a fondo fino a ciò che si nasconde nel remoto del nostro io e che la scienza stessa ha studiato nei secoli.
Le psicosi, i malesseri della nostra mente e del nostro corpo, sono diventati un aspetto interessantissimo per l'artista che pur non avendo le conoscenze scientifiche adeguate è andato comunque ad esplorare tali mali con la propria intuizione e sensibilità e compiendo spesso una catarsi personale; è proprio allora che il dolore e la pazzia dell'artista si sono tradotti in sublimi opere d'arte.
Questa mostra parte con gli stessi intenti di ricerca che furono di Federico Cesi: studiare la realtà senza condizionamenti imposti, analizzare la vita che ci circonda e che soprattutto è dentro di noi e che ci appartiene in tutte le sue forme ed espressioni.
Sin dalla notte dei tempi l'uomo è stato sempre assetato di conoscenza e la natura in cui è immerso ha sempre dato fascino e motivo di studio.
Fu il desiderio di mettere ordine nelle conoscenze fornendo al contempo un metodo di studio scevro da credenze religiose e da ogni preconcetto a spingere Federico Cesi a fondare l'Accademia dei Lincei.
Durante gli anni dell'Accademia fu il principe Federico Cesi che portò avanti in prima persona e con rigore scientifico studi di botanica e di entomologia. Essi furono un grande contributo per tutti gli studiosi a venire.
Sembra allora inusuale accostare studi scientifici con una mostra di arte contemporanea.
Si ritrovano invece elementi comuni sia nella figura dello scienziato che in quella dell'artista.
L'artista osserva ciò che lo circonda, cerca di capire e di entrare nel profondo delle cose, proprio come fa uno scienziato con il microscopio per cercare di carpire i significati più veri.
Le conoscenze che l'artista trae dalla natura servono successivamente per sviluppare le sue tematiche interiori, per esprimere emozioni, per trasformare gli elementi naturali in simboli allegorici o metafore della nostra vita.
In mostra sono allora presenti diversi artisti che raffigurano erbe e piante con valenza decorativa ed essi ci regalano la ricchezza dei colori del creato; altre volte la vegetazione esotica e lussureggiante fa da contrappunto e crea pathos o surrealtà nella scena.
Artisti come Van Gogh ci hanno insegnato che spesso un vaso di fiori non è una semplice natura morta ma genuina espressione di inquietudine o di un desiderio di evasione e di gioia.
Le simbologie tra natura e uomo sono ancora più intriganti quando lo sguardo dell'artista si sposta sul mondo animale. Fin nell'antichità l'animale era il totem, il portatore di doti o di virtù e non è certo un caso che appaiano spesso animali come soggetto di racconti mitologici o come simboli araldici negli stemmi delle famiglie nobili.
Nella storia dell'arte, le piante ma anche l'animale sono stati usati come elemento di arricchimento alla scena, traslando le loro qualità simboliche al personaggio o al contesto rappresentato.
Nell'arte contemporanea, l'artista ha puntato l'attenzione sulle diverse sfaccettature della psiche umana estraendone un bestiario molto variegato. E' allora curioso notare come anche un una società moderna e civile siano ancora riscontrabili atteggiamenti bestiali tipici degli animali selvatici.
L'artista contemporaneo non si è tuttavia limitato allo studio della realtà che lo circonda, ma è andato a fondo fino a ciò che si nasconde nel remoto del nostro io e che la scienza stessa ha studiato nei secoli.
Le psicosi, i malesseri della nostra mente e del nostro corpo, sono diventati un aspetto interessantissimo per l'artista che pur non avendo le conoscenze scientifiche adeguate è andato comunque ad esplorare tali mali con la propria intuizione e sensibilità e compiendo spesso una catarsi personale; è proprio allora che il dolore e la pazzia dell'artista si sono tradotti in sublimi opere d'arte.
Questa mostra parte con gli stessi intenti di ricerca che furono di Federico Cesi: studiare la realtà senza condizionamenti imposti, analizzare la vita che ci circonda e che soprattutto è dentro di noi e che ci appartiene in tutte le sue forme ed espressioni.
03
giugno 2006
Antichi palazzi 2006
Dal 03 giugno al 03 luglio 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO CESI
Acquasparta, Corso Dei Lincei, (Terni)
Acquasparta, Corso Dei Lincei, (Terni)
Sito web
www.camaver.com/italiano/acquasparta.html
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