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Antico e Moderno Acquisizioni e donazioni della Fondazione Carisbo per la storia di Bologna (2001-2013) Dal Trecento all’Ottocento
“Nella realizzazione del circuito denominato Genus Bononiae che ora unisce Palazzo Fava all’oratorio di San Colombano, la biblioteca di storia dell’arte dell’ex chiesa di San Giorgio in Poggiale a Palazzo Pepoli sede del Museo della Storia di Bologna, Casa Saraceni alla Chiesa di Santa Cristina nella quale si organizzano concerti, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha proceduto all’acquisizioni di opere d’arte, sia antiche che contemporanee.
Comunicato stampa
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“Nella realizzazione del circuito denominato Genus Bononiae che ora unisce Palazzo Fava all’oratorio di San Colombano, la biblioteca di storia dell’arte dell’ex chiesa di San Giorgio in Poggiale a Palazzo Pepoli sede del Museo della Storia di Bologna, Casa Saraceni alla Chiesa di Santa Cristina nella quale si organizzano concerti, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha proceduto all’acquisizioni di opere d’arte, sia antiche che contemporanee.
La mostra inaugurata a Casa Saraceni nel gennaio scorso ha reso conto degli incrementi delle opere del Novecento della Fondazione, con artisti quali Balla, Depero, Boccioni, Martini, Wildt, Fontana, Viani e altri che coprono la seconda metà del secolo. Proseguendo quel programma di informazione, la nuova esposizione, prevista a partire dal 27 giugno, prende in esame le opere più significative dal Trecento all’Ottocento acquisite negli anni 2001-2013, tra le quali miniature del Trecento bolognese, dipinti di Denys Calvaert, Annibale Carracci, Guido Reni, Guercino, Cantarini, Giovanni Andrea Sirani e della figlia Elisabetta; inoltre di Lorenzo Pasinelli e di Donato Creti, fino a Gaetano Gandolfi; quindi un gruppo di settanta statuette da presepio del Settecento e dell’Ottocento bolognese e alcuni modelletti in terracotta di Giacomo De Maria, per lo più preparatori delle grandi statue che ornano palazzo Hercolani di Strada Maggiore.
Si tratta di opere che la Fondazione Carisbo ha acquistato negli ultimi tredici anni sul mercato internazionale, non solo europeo, allo scopo di restituire alla città testimonianze significative di artisti che hanno illustrato la sua storia artistica o nuclei collezionistici vaganti che rischiavano la frammentazione e la dispersione, per lo più inserendoli nelle sedi che compongono l’itinerario artistico di Genus Bononiae. Non mancano opere di una bellezza assoluta che travalicano la tradizione cittadina, come la Maddalena di Antonio Canova e l’ammiccante testina in cera del cosiddetto Gavroche, ragazzino sorridente e smaliziato di Medardo Rosso.
Un’importante sezione è riservata alle donazioni che la Fondazione ha ricevuto in questo arco di tempo, segno del riconoscimento del ruolo sempre più incisivo che questa svolge nella vita culturale cittadina: singole opere, come il busto in marmo di “Nonna Diamante” di Vincenzo Vela donato dalla famiglia Jacchia-Carpi Norsa; la pala d’altare con il ritratto del committente, opera del carraccesco Giambattista Bertusio donata dalla Fondazione Artigianato e Cultura “Furio Farabegoli” in ricordo di Emilio Rubbi insieme a importanti arredi e suppellettili, tra le quali una poltrona appartenuta, come riporta la tradizione, al cardinale Lambertini; il noto affresco con la Madonna del ricamo di Vitale da Bologna, capolavoro del Trecento bolognese pervenuto grazie alla donazione di Maria Grazia Cuccoli; ma anche nuclei di dipinti, come le due tavole di primo Cinquecento e le due tele del Seicento donate dalla famiglia Checcoli e infine gli importantissimi dipinti pervenuti nel 2013 grazie alla generosità della dott.ssa Maria Antonietta Di Marzio Gaist, che annoverano i nomi di Johann Carl Loth, di Simone Brentana e di Giuseppe Zola, e insieme altre significative opere anch’esse appartenute al prof. Quirino Di Marzio luminare dell’oftalmologia.
L’esposizione si articola nelle sedi di Casa Saraceni e di Palazzo Fava: la prima con le opere donate alla Fondazione, l’altra con quelle che la Fondazione ha acquistato presso privati e sul mercato antiquario. Rende conto di tutte le acquisizioni effettuate e di tutte le donazioni ricevute un’informata pubblicazione, ricca di illustrazioni e densa di commenti critici, che, grazie al contributo di numerosi specialisti, fa il bilancio esaustivo degli accrescimenti patrimoniali della Fondazione in campo artistico dal 2001 a oggi”.
Angelo Mazza
Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
La mostra inaugurata a Casa Saraceni nel gennaio scorso ha reso conto degli incrementi delle opere del Novecento della Fondazione, con artisti quali Balla, Depero, Boccioni, Martini, Wildt, Fontana, Viani e altri che coprono la seconda metà del secolo. Proseguendo quel programma di informazione, la nuova esposizione, prevista a partire dal 27 giugno, prende in esame le opere più significative dal Trecento all’Ottocento acquisite negli anni 2001-2013, tra le quali miniature del Trecento bolognese, dipinti di Denys Calvaert, Annibale Carracci, Guido Reni, Guercino, Cantarini, Giovanni Andrea Sirani e della figlia Elisabetta; inoltre di Lorenzo Pasinelli e di Donato Creti, fino a Gaetano Gandolfi; quindi un gruppo di settanta statuette da presepio del Settecento e dell’Ottocento bolognese e alcuni modelletti in terracotta di Giacomo De Maria, per lo più preparatori delle grandi statue che ornano palazzo Hercolani di Strada Maggiore.
Si tratta di opere che la Fondazione Carisbo ha acquistato negli ultimi tredici anni sul mercato internazionale, non solo europeo, allo scopo di restituire alla città testimonianze significative di artisti che hanno illustrato la sua storia artistica o nuclei collezionistici vaganti che rischiavano la frammentazione e la dispersione, per lo più inserendoli nelle sedi che compongono l’itinerario artistico di Genus Bononiae. Non mancano opere di una bellezza assoluta che travalicano la tradizione cittadina, come la Maddalena di Antonio Canova e l’ammiccante testina in cera del cosiddetto Gavroche, ragazzino sorridente e smaliziato di Medardo Rosso.
Un’importante sezione è riservata alle donazioni che la Fondazione ha ricevuto in questo arco di tempo, segno del riconoscimento del ruolo sempre più incisivo che questa svolge nella vita culturale cittadina: singole opere, come il busto in marmo di “Nonna Diamante” di Vincenzo Vela donato dalla famiglia Jacchia-Carpi Norsa; la pala d’altare con il ritratto del committente, opera del carraccesco Giambattista Bertusio donata dalla Fondazione Artigianato e Cultura “Furio Farabegoli” in ricordo di Emilio Rubbi insieme a importanti arredi e suppellettili, tra le quali una poltrona appartenuta, come riporta la tradizione, al cardinale Lambertini; il noto affresco con la Madonna del ricamo di Vitale da Bologna, capolavoro del Trecento bolognese pervenuto grazie alla donazione di Maria Grazia Cuccoli; ma anche nuclei di dipinti, come le due tavole di primo Cinquecento e le due tele del Seicento donate dalla famiglia Checcoli e infine gli importantissimi dipinti pervenuti nel 2013 grazie alla generosità della dott.ssa Maria Antonietta Di Marzio Gaist, che annoverano i nomi di Johann Carl Loth, di Simone Brentana e di Giuseppe Zola, e insieme altre significative opere anch’esse appartenute al prof. Quirino Di Marzio luminare dell’oftalmologia.
L’esposizione si articola nelle sedi di Casa Saraceni e di Palazzo Fava: la prima con le opere donate alla Fondazione, l’altra con quelle che la Fondazione ha acquistato presso privati e sul mercato antiquario. Rende conto di tutte le acquisizioni effettuate e di tutte le donazioni ricevute un’informata pubblicazione, ricca di illustrazioni e densa di commenti critici, che, grazie al contributo di numerosi specialisti, fa il bilancio esaustivo degli accrescimenti patrimoniali della Fondazione in campo artistico dal 2001 a oggi”.
Angelo Mazza
Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
26
giugno 2014
Antico e Moderno Acquisizioni e donazioni della Fondazione Carisbo per la storia di Bologna (2001-2013) Dal Trecento all’Ottocento
Dal 26 giugno al 28 settembre 2014
Location
FONDAZIONE CARISBO – PALAZZO SARACENI
Bologna, Via Farini, 15, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 15, (Bologna)
Biglietti
Casa Saraceni libero | Palazzo Fava intero 10 euro, ridotto 7
Orario di apertura
martedì-domenica (lunedì chiuso) | ore 10-17 Casa Saraceni | ore 10-19 Palazzo Fava
Vernissage
26 Giugno 2014, h 17.30
Sito web
www.genusbononiae.it
Curatore