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Antonella Cinelli
Antonella Cinelli lavora sulla cancellazione del sonoro in una scena di calda intimità, si concentra sul silenzio degli affetti e su questa sensualità intima, mai ostentata
Comunicato stampa
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Maurizio Sciaccaluga nel testo critico in catalogo scrive: È come se alla scena più bollente di 9 settimane e 1/2, in realtà l'unica minimamente erotica del film di Adrian Lyne, togliessero all'improvviso la voce di Joe Cocker e le note dell'indimenticabile You Can Leave Your Hat Hon, lasciando sola sul set Kim Basinger. Col suo splendido corpo, certo, con le sue movenze feline e la sua inseparabile sottoveste, naturalmente, con le sue bianche carni morbide, ovvio, ma in silenzio assoluto. La
grinta, l'aggressività, il potere seduttivo della sequenza svanirebbero di colpo, insieme al sonoro, e uno degli strip più hot della storia del cinema lascerebbe il posto a qualcosa di maggiormente raccolto, meno
spettacolare, più intimo. Addirittura inadatto alla celluloide. Tolti il ritmo e l'arroganza rock alla scena, la sensualità sfrontata da sexy show o lap dance della pellicola cederebbe il passo a un affetto casalingo, da amanti appassionati e poco più. Antonella Cinelli lavora proprio sulla cancellazione del sonoro in una scena di calda intimità, si concentra sul silenzio degli affetti e su questa sensualità intima, mai ostentata, mostrata a tanti (la platea della pittura non equivale a quella del cinema ma è decisamente più che un romantico tête-à-tête) per parlare a pochissimi, se non a uno solo. I suoi lavori raccontano di spogliarelli pudichi senza parole e senza musica, di un sex appeal semplice e spontaneo, di corpi
nudi che si offrono timidamente alla vista, un po' vergognosi un po' dolcemente seducenti. Quando nel quadro è ritratto anche il volto della modella,
spesso lo sguardo della ragazza raffigurata si volge a cercare quello dello spettatore, lo guarda fisso per trovare una tenera complicità, come se dall'altra parte della tela non potesse che esserci una persona soltanto,
fidata e complice.
grinta, l'aggressività, il potere seduttivo della sequenza svanirebbero di colpo, insieme al sonoro, e uno degli strip più hot della storia del cinema lascerebbe il posto a qualcosa di maggiormente raccolto, meno
spettacolare, più intimo. Addirittura inadatto alla celluloide. Tolti il ritmo e l'arroganza rock alla scena, la sensualità sfrontata da sexy show o lap dance della pellicola cederebbe il passo a un affetto casalingo, da amanti appassionati e poco più. Antonella Cinelli lavora proprio sulla cancellazione del sonoro in una scena di calda intimità, si concentra sul silenzio degli affetti e su questa sensualità intima, mai ostentata, mostrata a tanti (la platea della pittura non equivale a quella del cinema ma è decisamente più che un romantico tête-à-tête) per parlare a pochissimi, se non a uno solo. I suoi lavori raccontano di spogliarelli pudichi senza parole e senza musica, di un sex appeal semplice e spontaneo, di corpi
nudi che si offrono timidamente alla vista, un po' vergognosi un po' dolcemente seducenti. Quando nel quadro è ritratto anche il volto della modella,
spesso lo sguardo della ragazza raffigurata si volge a cercare quello dello spettatore, lo guarda fisso per trovare una tenera complicità, come se dall'altra parte della tela non potesse che esserci una persona soltanto,
fidata e complice.
18
ottobre 2003
Antonella Cinelli
Dal 18 ottobre al 16 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
PIZIARTE
Teramo, Viale Cavour, 39, (Teramo)
Teramo, Viale Cavour, 39, (Teramo)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 10 - 13, ore 16 -20
Vernissage
18 Ottobre 2003, ore 18