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Antonella Mamone – Astrazione spaziale degli oggetti
Dopo una lunga e laboriosa ricerca attraversata da diversi stili e modalità d’espressione, Antonella Mamone è gradualmente approdata all’inizio di un nuovo percorso, imperniato sul concetto di spazio.
Comunicato stampa
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Prosegue la rassegna MAD@I Gufi: dopo la mostra dell’artista di Guidonia Filippo Saccà, sabato 14 dicembre alle 19,30 nel noto locale di via Isonzo sarà inaugurata l’esposizione di pittura astratta di Antonella Mamone.
“Dopo una lunga e laboriosa ricerca attraversata da diversi stili e modalità d’espressione, Antonella Mamone è gradualmente approdata all’inizio di un nuovo percorso, imperniato sul concetto di spazio, inteso sia come superficie pittorica animata da forme geometriche e astratte, sia, in accezione più ampia, come universo in cui il genere umano occupa solo una parte, almeno per ora. E’ interessante notare come le forme geometriche, a noi più congeniali e immediatamente riconoscibili, sembrino emergere dal supporto pittorico verso lo spettatore, mentre i motivi più astratti seguono un percorso contrario, trasportano cioè l’osservatore all’interno della superficie pittorica e sono più evanescenti, delineati con un segno leggero, come se degli oggetti proiettati nello spazio/universo subiscano una rielaborazione, una metamorfosi che li porta ad astrarli dalla realtà a noi nota verso un mondo per certi versi ancora da esplorare; i cerchi e le spirali sono concepiti quasi come dei buchi neri da cui fuoriesce la materia. Si viene così ad instaurare un rapporto Arte – Scienza: l’artista, per essere definito tale, è colui che osserva la realtà circostante, indaga, s’interroga, la introietta fino ad esprimere le proprie opinioni, idee, ipotesi.
Il concetto centrale di spazio è strettamente legato a quello di tempo: l’oggetto ha un inizio, una fine, subisce un resettamento completo e approda ad una nuova vita, che Antonella immagina come un futuro universo spazio – temporale che forse potrà diventare una rinnovata dimora per il genere umano, ma non necessariamente; l’artista non si pone come rivelatrice di verità assolute o come vate, non può fornire risposte certe. Si manifesta qui la triade Vita/Morte/Vita, che, con un parallelismo kantiano, potremmo definire in termini di tesi/antitesi/sintesi.
Dalla concettualità dello spazio – tempo si giunge a delle mappe che consentono ad Antonella di viaggiare tra i più disparati rami del sapere (filosofico, psicologico, geografico, storico, scientifico) e parametri culturali aventi sempre come base il concetto, l’idea iniziale, che si sviluppa e cresce parimenti all’opera d’arte. Potremmo definire allora Arte concettuale quella dell’artista? Forse, ma sarebbe come ridurre ad una sterile etichetta un criterio e uno stile personalissimo e originale, indipendente dalle categorie e da quanto è già stato fatto da altri. Ravviso piuttosto, nell’arte di Antonella, una sintesi tra Arte concettuale e gestuale: l’idea e il concetto centrale sono espressi con un segno veloce ed istintivo, dove, a mio parere, emerge la rabbia incanalata in grinta e in energia creativa, la passione e il desiderio rivoluzionario di una donna che attraverso la sua arte vuole incidere profondamente sul tessuto sociale”. (Laura Cianfarani)
“Dopo una lunga e laboriosa ricerca attraversata da diversi stili e modalità d’espressione, Antonella Mamone è gradualmente approdata all’inizio di un nuovo percorso, imperniato sul concetto di spazio, inteso sia come superficie pittorica animata da forme geometriche e astratte, sia, in accezione più ampia, come universo in cui il genere umano occupa solo una parte, almeno per ora. E’ interessante notare come le forme geometriche, a noi più congeniali e immediatamente riconoscibili, sembrino emergere dal supporto pittorico verso lo spettatore, mentre i motivi più astratti seguono un percorso contrario, trasportano cioè l’osservatore all’interno della superficie pittorica e sono più evanescenti, delineati con un segno leggero, come se degli oggetti proiettati nello spazio/universo subiscano una rielaborazione, una metamorfosi che li porta ad astrarli dalla realtà a noi nota verso un mondo per certi versi ancora da esplorare; i cerchi e le spirali sono concepiti quasi come dei buchi neri da cui fuoriesce la materia. Si viene così ad instaurare un rapporto Arte – Scienza: l’artista, per essere definito tale, è colui che osserva la realtà circostante, indaga, s’interroga, la introietta fino ad esprimere le proprie opinioni, idee, ipotesi.
Il concetto centrale di spazio è strettamente legato a quello di tempo: l’oggetto ha un inizio, una fine, subisce un resettamento completo e approda ad una nuova vita, che Antonella immagina come un futuro universo spazio – temporale che forse potrà diventare una rinnovata dimora per il genere umano, ma non necessariamente; l’artista non si pone come rivelatrice di verità assolute o come vate, non può fornire risposte certe. Si manifesta qui la triade Vita/Morte/Vita, che, con un parallelismo kantiano, potremmo definire in termini di tesi/antitesi/sintesi.
Dalla concettualità dello spazio – tempo si giunge a delle mappe che consentono ad Antonella di viaggiare tra i più disparati rami del sapere (filosofico, psicologico, geografico, storico, scientifico) e parametri culturali aventi sempre come base il concetto, l’idea iniziale, che si sviluppa e cresce parimenti all’opera d’arte. Potremmo definire allora Arte concettuale quella dell’artista? Forse, ma sarebbe come ridurre ad una sterile etichetta un criterio e uno stile personalissimo e originale, indipendente dalle categorie e da quanto è già stato fatto da altri. Ravviso piuttosto, nell’arte di Antonella, una sintesi tra Arte concettuale e gestuale: l’idea e il concetto centrale sono espressi con un segno veloce ed istintivo, dove, a mio parere, emerge la rabbia incanalata in grinta e in energia creativa, la passione e il desiderio rivoluzionario di una donna che attraverso la sua arte vuole incidere profondamente sul tessuto sociale”. (Laura Cianfarani)
14
dicembre 2013
Antonella Mamone – Astrazione spaziale degli oggetti
Dal 14 dicembre 2013 al 06 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
I GUFI
Latina, Via Isonzo, (Latina)
Latina, Via Isonzo, (Latina)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 18,00 alle 24,00
Vernissage
14 Dicembre 2013, ore 19,30
Autore
Curatore