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Antonella Masetti Lucarella
La mostra che Emmeotto dedica ad Antonella Masetti Lucarella è una delle iniziative promosse da Susan G. Komen Italia attorno alla decima edizione romana della “Race for the Cure”, la maratona che anche quest’anno ricorderà agli abitanti della capitale la necessità di promuovere un’efficace azione di contrasto ai tumori del seno, principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni.
Comunicato stampa
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La mostra che Emmeotto dedica ad Antonella Masetti Lucarella è una delle iniziative promosse da Susan G. Komen Italia attorno alla decima edizione romana della “Race for the Cure”, la maratona che anche quest’anno ricorderà agli abitanti della capitale la necessità di promuovere un’efficace azione di contrasto ai tumori del seno, principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni.
Emmeotto aderisce alla campagna di raccolta fondi promossa da Komen Italia a sostegno della ricerca sul tumore della mammella devolvendo a questo scopo parte della somma ricavata dalla vendita delle opere in esposizione.
.
Dal suo esordio in Italia, la Susan G. Komen si avvale di testimonial molto particolari. Per promuovere la sua battaglia contro il tumore del seno, l’associazione, una delle più importanti del mondo in questo settore, ha infatti scelto di affidarsi ai volti pensosi delle donne dipinte da Antonella Masetti Lucarella. Affidare la propria immagine alla pittura è un’idea davvero singolare in un mondo che, certo, consuma voracemente l’immagine femminile, ma solo affidandosi alla patinata e stereotipata bellezza di ragazze copertina.
Le ragioni di una scelta così inconsueta sono efficacemente chiarite da una visita alla mostra che Emmeotto ha deciso di dedicare alla pittrice tarantina. Guardando le assorte, silenziose bellezze dipinte da Antonella Masetti Lucarella appare infatti evidente la loro straordinaria capacità di raccontare la complessità del mondo femminile, anche quel lungo viaggio che ogni donna colpita da tumore al seno è costretta ad intraprendere attraverso le ragioni della vita e della femminilità.
Mediante una pittura pienamente figurativa che predilige tecniche miste dipinte su tela Antonella Masetti Lucarella osserva le donne: uno sguardo curioso intento a indagare dettagli della loro vita, degli oggetti che amano, della loro anatomia. Il suo talento per il disegno e per il colore restituisce
ritratti di donne mature o giovani, donne che si pettinano, o scelgono con cura ogni prezioso particolare del loro abbigliamento. Occupano con solida grazia lo spazio senza l’accenno di un
movimento eppure non sono mai statiche, perché è evidente che dietro il loro sguardo assorto si cela il moto interiore dei pensieri e dei sentimenti.
Quel segreto ribollire della mente e del cuore è sottolineato da una scelta cromatica fatta di sovrapposizioni e trasparenze che spesso emergono dal nero assoluto della china e da una costante tendenza alla contrapposizione tra elementi leggeri e delicati e altri dal segno fortemente espressivo.
Non casualmente la lettura critica del lavoro di Masetti Lucarella ha spesso accostato la pittrice al nome di Egon Schiele e dei maestri dell’Espressionismo tedesco, una parentela saturnina che la composta eleganza del suo universo pittorico non riesce a celare.
Dietro all’apparente nitore della sua scelta realista, l’artista costruisce d’altronde un sistema che sull’ambiguità gioca tutto. Masetti Lucarelli disorienta l’osservatore ponendosi costantemente al punto di incontro tra l’antico e il moderno. Conferisce alle sue opere la patina del tempo ingiallendo le superfici e poi, quando meno te lo aspetti, squarcia l’immagine con moderne sciabolate di luce bianchissima. Inserisce le donne della vita contemporanea in composizioni che chiaramente aderiscono ai canoni stilistici della ritrattistica del ‘500: fondo scuro, centralità della figura sulla tela, doviziosa rappresentazione dei particolari dell’abbigliamento, eppure l’atmosfera pirandelliana che certamente contraddistingue i suoi lavori non si perde neanche nel più audace degli anacronismi.
Per raccontare la vitalità misteriosa delle donne, di tutte le donne, anche quelle inseguite dallo spettro della malattia, Komen Italia non poteva che affidarsi alle forti/delicate creature di Antonella Masetti Lucarella, eternamente in transito tra l’arte e la vita.
La Susan G. Komen Breast Cancer Foundation
Tra le figure femminili dipinte, spesso in coppia, da Antonella Masetti Lucarella potrebbero celarsi i ritratti di Susan Goodman Komen e di Nancy Goodman Brinker, protagoniste di una esemplare storia d’amore fraterno, impegno e successo generata da un dramma familiare.
La vita era stata generosa con le sorelle Goodman, due belle ragazze della buona società di Dallas cui la fortuna avrebbe però presto voltato le spalle. A soli 36 anni Susan morì di tumore al seno e Nancy, colpita dallo stesso male due anni dopo, promise che ne avrebbe onorato la memoria contribuendo a rendere quella terribile malattia curabile.
Da quella promessa nasce, nel 1982, la Susan G. Komen Breast Cancer Foundation, istituzione che, a livello internazionale, svolge un ruolo di primaria importanza nella raccolta e distribuzione di fondi a sostegno della ricerca scientifica sui tumori del seno.
Emmeotto aderisce alla campagna di raccolta fondi promossa da Komen Italia a sostegno della ricerca sul tumore della mammella devolvendo a questo scopo parte della somma ricavata dalla vendita delle opere in esposizione.
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Dal suo esordio in Italia, la Susan G. Komen si avvale di testimonial molto particolari. Per promuovere la sua battaglia contro il tumore del seno, l’associazione, una delle più importanti del mondo in questo settore, ha infatti scelto di affidarsi ai volti pensosi delle donne dipinte da Antonella Masetti Lucarella. Affidare la propria immagine alla pittura è un’idea davvero singolare in un mondo che, certo, consuma voracemente l’immagine femminile, ma solo affidandosi alla patinata e stereotipata bellezza di ragazze copertina.
Le ragioni di una scelta così inconsueta sono efficacemente chiarite da una visita alla mostra che Emmeotto ha deciso di dedicare alla pittrice tarantina. Guardando le assorte, silenziose bellezze dipinte da Antonella Masetti Lucarella appare infatti evidente la loro straordinaria capacità di raccontare la complessità del mondo femminile, anche quel lungo viaggio che ogni donna colpita da tumore al seno è costretta ad intraprendere attraverso le ragioni della vita e della femminilità.
Mediante una pittura pienamente figurativa che predilige tecniche miste dipinte su tela Antonella Masetti Lucarella osserva le donne: uno sguardo curioso intento a indagare dettagli della loro vita, degli oggetti che amano, della loro anatomia. Il suo talento per il disegno e per il colore restituisce
ritratti di donne mature o giovani, donne che si pettinano, o scelgono con cura ogni prezioso particolare del loro abbigliamento. Occupano con solida grazia lo spazio senza l’accenno di un
movimento eppure non sono mai statiche, perché è evidente che dietro il loro sguardo assorto si cela il moto interiore dei pensieri e dei sentimenti.
Quel segreto ribollire della mente e del cuore è sottolineato da una scelta cromatica fatta di sovrapposizioni e trasparenze che spesso emergono dal nero assoluto della china e da una costante tendenza alla contrapposizione tra elementi leggeri e delicati e altri dal segno fortemente espressivo.
Non casualmente la lettura critica del lavoro di Masetti Lucarella ha spesso accostato la pittrice al nome di Egon Schiele e dei maestri dell’Espressionismo tedesco, una parentela saturnina che la composta eleganza del suo universo pittorico non riesce a celare.
Dietro all’apparente nitore della sua scelta realista, l’artista costruisce d’altronde un sistema che sull’ambiguità gioca tutto. Masetti Lucarelli disorienta l’osservatore ponendosi costantemente al punto di incontro tra l’antico e il moderno. Conferisce alle sue opere la patina del tempo ingiallendo le superfici e poi, quando meno te lo aspetti, squarcia l’immagine con moderne sciabolate di luce bianchissima. Inserisce le donne della vita contemporanea in composizioni che chiaramente aderiscono ai canoni stilistici della ritrattistica del ‘500: fondo scuro, centralità della figura sulla tela, doviziosa rappresentazione dei particolari dell’abbigliamento, eppure l’atmosfera pirandelliana che certamente contraddistingue i suoi lavori non si perde neanche nel più audace degli anacronismi.
Per raccontare la vitalità misteriosa delle donne, di tutte le donne, anche quelle inseguite dallo spettro della malattia, Komen Italia non poteva che affidarsi alle forti/delicate creature di Antonella Masetti Lucarella, eternamente in transito tra l’arte e la vita.
La Susan G. Komen Breast Cancer Foundation
Tra le figure femminili dipinte, spesso in coppia, da Antonella Masetti Lucarella potrebbero celarsi i ritratti di Susan Goodman Komen e di Nancy Goodman Brinker, protagoniste di una esemplare storia d’amore fraterno, impegno e successo generata da un dramma familiare.
La vita era stata generosa con le sorelle Goodman, due belle ragazze della buona società di Dallas cui la fortuna avrebbe però presto voltato le spalle. A soli 36 anni Susan morì di tumore al seno e Nancy, colpita dallo stesso male due anni dopo, promise che ne avrebbe onorato la memoria contribuendo a rendere quella terribile malattia curabile.
Da quella promessa nasce, nel 1982, la Susan G. Komen Breast Cancer Foundation, istituzione che, a livello internazionale, svolge un ruolo di primaria importanza nella raccolta e distribuzione di fondi a sostegno della ricerca scientifica sui tumori del seno.
14
maggio 2009
Antonella Masetti Lucarella
Dal 14 maggio al 06 giugno 2009
arte contemporanea
Location
EMMEOTTO
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato 11-13:30 e 15-19:30. Lunedì su appuntamento
Ufficio stampa
SCARLETT MATASSI
Autore
Curatore