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Antonella Pizamiglio – Muri. Dalla ferocità di Leros ad oggi
Il famoso reportage realizzato nel 1989 nel peggior manicomio al mondo sull’isola greca di Leros,che ha già tanto fatto parlare di sé, viene oggi presentato integrato da due nuove sezioni:
Leros oggi: l’attuale situazione sull’isola e La Vergogna dell’Abbandono
Comunicato stampa
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La mostra propone fotografie scattate da Antonella Pizzamiglio, affermata fotografa casalasca, e racconta la vita di quello che è da tutti considerato il peggior ospedale psichiatrico di tutti i tempi.
Leros è un’isola della Grecia, dal 1912 fu terra italiana, dove si costruì la più grande base navale del Mediterraneo. Dagli anni 50, questa base militare con le sue caserme e i suoi padiglioni, è diventata sede di un ospedale psichiatrico che raccoglieva le eccedenze di ospedali simili europei. Tra gli anni ‘64 e ’66 si raggiunse la cifra di tremila internati, rinchiusi nelle immense strutture, eseguiti da un numero insufficiente di personale medico competente. Il tutto in un’isola che ha solo 64 kmq e oggi ottomila abitanti.
La situazione degli internati, come ben si può immaginare, non era affatto dignitosa: uomini e donne abbandonati a se stessi nella sporcizia, in condizioni igieniche disumane, fuori dal mondo e da qualsiasi sano rapporto sociale, il tutto tenuto in segreto.
Nel 1989 approda sull’isola Antonella Pizzamiglio e immortala con la sua macchina fotografica, l’orrore che si svolge all’interno della ex base militare. Le immagini fissate nelle fotografie, denunciano la situazione di emergenza del luogo e vengono presentate al Convegno mondiale di psichiatria tenutosi ad Atene lo stesso anno.L’orrore di Leros diviene di dominio pubblico e nasce, finalmente, l’obbligo e la necessità di intervenire.
Nel 1990 prende, così, avvio un progetto finanziato dalla Comunità Europea, per intervenire e cambiare le condizioni di assistenza psichiatrica nell’isola.
La mostra “LEROS. Anche il Nulla ha un nome” presenta le fotografie scattate nel 1989 che non raccontano la follia degli internati, ma la follia dell’uomo, capace di trattare con orrore i suoi simili, denunciando i danni che una società può compiere. Non soltanto, quindi, il problema della psichiatria ( che in Italia è stato affrontato dal Dott. Franco Basaglia negli anni 70), ma un problema più generale, quello dell’emarginazione, delle divisioni sociali, dei rapporti umani.
Per questo motivo, la mostra presenterà anche delle fotografie scattate a Leros oggi, dopo l’intervento della Comunità Europea, che ci testimoniano il cambiamento radicale della situazione dell’isola, che ora ospita persone che non vivono più come bestie immonde ma come persone, dimostrando che, con la partecipazione di tutti e con la costruzione di una società più aperta e libera al dialogo e alla vita comunitaria, gli errori si eliminano ed è possibile garantire una vita migliore per tutti.
Non solo Leros ma anche Colorno. Bisogna, infatti, tener presente che la situazione di Leros è stata presente anche molto più vicina a noi. Se il problema degli internati ha trovato una soluzione, con gli interventi del Dott. Franco Basaglia e del Dott. Franco Rotelli alla fine degli anni 70, oggi rimane il problema dell’abbandono delle strutture degli ex ospedali psichiatrici presenti nella nostra penisola, che sono abbandonate al degrado. Strutture che potrebbero essere impiegate per la società, rimangono dimenticate e fatiscenti all’interno delle nostre città.
La mostra verrà cosi strutturata:
1. LEROS IERI
Il reportage di Antonella Pizzamiglio, consta di oltre 30 foto. Ogni scatto verrà presentato su supporti metallici volutamente trascurati, abbandonati e dimenticati che esaltano il significato del reportage stesso. La mostra è stata presentata per la prima volta all’inaugurazione di DondolandoArte Atelier nel 2010 ed è stata proposta in varie occasioni e varie sedi: dall’ex Opp di Trieste al Comune di Cremona, da Palazzo Concini in Terranuova Bracciolini (AR) alla Triennale di Milano.
2. LEROS OGGI
La mostra Leros oggi (presentata in anteprima in questa occasione) vuole mostrare attraverso le fotografie in bianco e nero di Antonella Pizzamiglio, la situazione odierna di Leros che continua a ospitare persone con vari tipi di disagio offrendo, rispetto al passato, assistenza e condizioni di vita più che dignitose. La mostra ha lo scopo di dare un nome e la dignità a ciò che, in passato, non c’era.
3. LA VERGOGNA DELL’ABBANDONO
Questa parte della mostra nasce con l’intento di raccontare, attraverso la fotografia, la storia e la situazione odierna dell’ Ospedale Psichiatrico di Colorno, oggi chiuso, per porre l’accento sull’abbandono della struttura e sul senso di vergogna di un passato ancora presente.
Leros è un’isola della Grecia, dal 1912 fu terra italiana, dove si costruì la più grande base navale del Mediterraneo. Dagli anni 50, questa base militare con le sue caserme e i suoi padiglioni, è diventata sede di un ospedale psichiatrico che raccoglieva le eccedenze di ospedali simili europei. Tra gli anni ‘64 e ’66 si raggiunse la cifra di tremila internati, rinchiusi nelle immense strutture, eseguiti da un numero insufficiente di personale medico competente. Il tutto in un’isola che ha solo 64 kmq e oggi ottomila abitanti.
La situazione degli internati, come ben si può immaginare, non era affatto dignitosa: uomini e donne abbandonati a se stessi nella sporcizia, in condizioni igieniche disumane, fuori dal mondo e da qualsiasi sano rapporto sociale, il tutto tenuto in segreto.
Nel 1989 approda sull’isola Antonella Pizzamiglio e immortala con la sua macchina fotografica, l’orrore che si svolge all’interno della ex base militare. Le immagini fissate nelle fotografie, denunciano la situazione di emergenza del luogo e vengono presentate al Convegno mondiale di psichiatria tenutosi ad Atene lo stesso anno.L’orrore di Leros diviene di dominio pubblico e nasce, finalmente, l’obbligo e la necessità di intervenire.
Nel 1990 prende, così, avvio un progetto finanziato dalla Comunità Europea, per intervenire e cambiare le condizioni di assistenza psichiatrica nell’isola.
La mostra “LEROS. Anche il Nulla ha un nome” presenta le fotografie scattate nel 1989 che non raccontano la follia degli internati, ma la follia dell’uomo, capace di trattare con orrore i suoi simili, denunciando i danni che una società può compiere. Non soltanto, quindi, il problema della psichiatria ( che in Italia è stato affrontato dal Dott. Franco Basaglia negli anni 70), ma un problema più generale, quello dell’emarginazione, delle divisioni sociali, dei rapporti umani.
Per questo motivo, la mostra presenterà anche delle fotografie scattate a Leros oggi, dopo l’intervento della Comunità Europea, che ci testimoniano il cambiamento radicale della situazione dell’isola, che ora ospita persone che non vivono più come bestie immonde ma come persone, dimostrando che, con la partecipazione di tutti e con la costruzione di una società più aperta e libera al dialogo e alla vita comunitaria, gli errori si eliminano ed è possibile garantire una vita migliore per tutti.
Non solo Leros ma anche Colorno. Bisogna, infatti, tener presente che la situazione di Leros è stata presente anche molto più vicina a noi. Se il problema degli internati ha trovato una soluzione, con gli interventi del Dott. Franco Basaglia e del Dott. Franco Rotelli alla fine degli anni 70, oggi rimane il problema dell’abbandono delle strutture degli ex ospedali psichiatrici presenti nella nostra penisola, che sono abbandonate al degrado. Strutture che potrebbero essere impiegate per la società, rimangono dimenticate e fatiscenti all’interno delle nostre città.
La mostra verrà cosi strutturata:
1. LEROS IERI
Il reportage di Antonella Pizzamiglio, consta di oltre 30 foto. Ogni scatto verrà presentato su supporti metallici volutamente trascurati, abbandonati e dimenticati che esaltano il significato del reportage stesso. La mostra è stata presentata per la prima volta all’inaugurazione di DondolandoArte Atelier nel 2010 ed è stata proposta in varie occasioni e varie sedi: dall’ex Opp di Trieste al Comune di Cremona, da Palazzo Concini in Terranuova Bracciolini (AR) alla Triennale di Milano.
2. LEROS OGGI
La mostra Leros oggi (presentata in anteprima in questa occasione) vuole mostrare attraverso le fotografie in bianco e nero di Antonella Pizzamiglio, la situazione odierna di Leros che continua a ospitare persone con vari tipi di disagio offrendo, rispetto al passato, assistenza e condizioni di vita più che dignitose. La mostra ha lo scopo di dare un nome e la dignità a ciò che, in passato, non c’era.
3. LA VERGOGNA DELL’ABBANDONO
Questa parte della mostra nasce con l’intento di raccontare, attraverso la fotografia, la storia e la situazione odierna dell’ Ospedale Psichiatrico di Colorno, oggi chiuso, per porre l’accento sull’abbandono della struttura e sul senso di vergogna di un passato ancora presente.
10
novembre 2012
Antonella Pizamiglio – Muri. Dalla ferocità di Leros ad oggi
Dal 10 novembre al 22 dicembre 2012
fotografia
Location
DONDOLANDOARTE
Martignana Di Po, via Cadeferro, 11, (Cremona)
Martignana Di Po, via Cadeferro, 11, (Cremona)
Orario di apertura
da giovedi a domenica ore 16-20
Vernissage
10 Novembre 2012, ore 18:00
Autore