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Antonella Zazzera – Le origini del fare
Forgiate grazie ad una tecnica personalissima che negli anni ha migliorato ed ottimizzato sondando le molte possibilità che il rame offre, le sculture di Antonella Zazzera prendono forma, peso e spessore grazie ad un lento, meticoloso processo di sedimentazione. I fili di rame dagli spessori e dai colori diversi che usa diventano fili / segno, le cui linee di forza disegnano lo spazio e si estendono in esso, originando quello che lʼartista definisce Segnotraccia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 6 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015 Palazzo Morelli Fine Art ospita la
mostra personale di Antonella Zazzera (Todi, 1976), giovane scultrice italiana
fra le più interessanti della sua generazione che, per lʼoccasione, presenta
alcuni lavori recenti realizzati in rame (Armonici, Ritrattiche), in alluminio
(Naturalia) e in rame e polpa di cellulosa (Carte / Scultura). Forgiate grazie ad
una tecnica personalissima che negli anni ha migliorato ed ottimizzato
sondando le molte possibilità che il rame offre, le sculture di Antonella Zazzera
prendono forma, peso e spessore grazie ad un lento, meticoloso processo di
sedimentazione. I fili di rame dagli spessori e dai colori diversi che usa
diventano fili / segno, le cui linee di forza disegnano lo spazio e si estendono in
esso, originando quello che lʼartista definisce Segnotraccia. Questi fili non
vengono mai intrecciati, ma sovrapposti, dando vita ad una trama infinita dal
ritmo ostinato, nella quale si annidano bagliori e luminescenze, imprigionati
nello spazio dellʼopera che vive grazie alla luce che lʼaccarezza e la vivifica,
affermando la sua centralità nella definizione di spazi e forme.
La rassegna presenta anche un gruppo di lavori su carta del 2009, dove il
segno libero a grafite o a carboncino – una traccia appena accennata, un tocco
generato dal movimento naturale della mano, una ricerca di armonia ed
equilibrio per il corpo scultoreo – si dispiega entro i margini del foglio, rivelando
un ulteriore aspetto del fare di Antonella Zazzera. Mai esposte prima dʼoggi,
queste pagine intime e di studio dichiarano apertamente la loro relazione con le
sculture in rame che lʼartista plasma mossa dalle stesse tensioni, seppur
maggiormente veicolate e dominate, e che sulla carta si riversano in modo più
istintivo, sciolto e svincolato da strutture, sino a rivelarci alcuni degli aspetti che
stanno alla base della loro origine.
Completano lʼarticolato percorso della mostra una serie di fotografie realizzate
da Melina Mulas allʼinterno e allʼesterno dello studio di Antonella Zazzera, a
Todi, in un pomeriggio dellʼestate del 2012. Immagini altre rispetto alle opere,
questi scatti compongono una sorta di inventario del quotidiano e tratteggiano
elementi della natura e dellʼuomo che poi, in qualche modo, notiamo essere in
relazione strettissima con le opere, come possono esserlo degli arbusti, un
nido, la terra da poco lavorata, un tronco, un sasso o un attrezzo del passato.
Per lʼoccasione della mostra sarà presentato il volume con fotografie inedite di
Melina Mulas: Antonella Zazzera Le origini del fare, un libro che raccoglie
una cinquantina di scatti che raccontano Antonella Zazzera al lavoro, immersa
nelle sue opere, circondata dai suoi “oggetti dʼaffezione” e da tutto quanto sta
alla base del suo metodo. Grazie a queste immagini, lʼartista, legata come pochi
altri sanno esserlo alla sua terra e alle sue origini, rende palpabile lʼidea di una
possibile fusione totale fra arte e vita: credo che sta, da sempre, alla base del
suo procedere.
Il volume (bilingue italiano / inglese) contiene inoltre una presentazione di
Nicola Carrino, una poesia di Antonia Mulas e un testo di Federico Sardella.
Antonella Zazzera nasce il 19 gennaio1976 a Todi. Compie i suoi studi allʼAccademia di Belle Arti Pietro
Vannucci di Perugia dove si diploma in Pittura nel 1999. In seguito, sotto la guida di Mauro Salvi, approfondisce
la conoscenza dellʼarte italiana ed il recupero di valori fondamentali quali segno, luce e spazio.
La sua ricerca artistica spazia dalla pittura al disegno alla fotografia, sino alla scultura e allʼinstallazione, e si
fonda sul Segnotraccia, archetipo visivo e sensitivo che diviene identificazione totale con lʼessere nel suo
divenire. Sempre fedele alla sua intuizione iniziale, lʼattuale lavoro si presenta come il risultato di un percorso
che, partendo dallʼindagine fotografica, ha portato Antonella Zazzera ad indagare la centralità della luce nella
definizione dello spazio e della forma.
A partire dai primi anni Novanta inizia la collaborazione con Giuliana Soprani Dorazio, che proseguirà fino al
2012. Nellʼeccezionale contesto della Galleria Extra Moenia a Todi, Antonella Zazzera completa la sua
formazione artistica, con un impegno non solo teorico ma anche organizzativo, ed ha occasione di incontrare
alcuni artisti che segneranno profondamente il suo procedere come Nicola Carrino, Enrico Castellani, Carlo
Lorenzetti, Carmengloria Morales, Nini (Antonia) Mulas e Giuseppe Spagnulo.
Dopo le prime esposizioni individuali e di gruppo, tra le quali va ricordata AllʼOmbra di Bramante: sculture in un
Parco, a cura di Giorgio Bonomi e Giuliana Soprani Dorazio, presso il Parco del Bramante, a Todi nel 2004, nel
2005 vince il 1° Premio per la giovane Scultura Italiana istituito dallʼAccademia Nazionale di San Luca a Roma.
Da questo momento il suo percorso espositivo subisce una rapida impennata e si contano numerose le
partecipazioni a rassegne collettive in spazi pubblici e privati, dove il lavoro di Antonella Zazzera viene
presentato fra i più originali elaborati scultorei degli ultimi anni in Italia, seppur legato alla tradizione, alle sue
forme, modalità e valori. Nel 2006 partecipa alla XXIV Biennale di Scultura di Gubbio, a Palazzo Pretorio, a
Gubbio; nel 2007, in occasione dellʼapertura del Festival del Cinema a Venezia, è presente al Lido con una
scultura in rame di grandi dimensioni ad Open, 10. International Exhibition of Sculptures and Installations e nel
2010 viene invitata alla mostra La Scultura Italiana del XXI secolo, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, a Milano.
Nel 2011 è invitata alla 54. Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia / Umbria, allestito presso il Museo di
Palazzo Collicola a Spoleto e installa una scultura da parete nella Bocconi Art Gallery, Spazio Arte
dellʼUniversità Bocconi, a Milano. Anche il 2012 la vede protagonista di importanti rassegne dedicate alla
scultura e alle sue possibili declinazioni quali Periplo della Scultura Contemporanea 3, a cura di Giuseppe
Appella, al MUSMA Museo della Scultura Contemporanea di Matera e + 50 Sculture in città tra memoria (1962)
e presente (2012), a cura di Gianluca Marziani, al Palazzo Collicola di Spoleto dove, rendendo omaggio a
distanza di cinquanta anni alla storica rassegna organizzata da Giovanni Carandente negli stessi luoghi, opere
di maestri storici (da Alexander Calder a Ettore Colla a David Smith) sono proposte accanto a quelle di scultori
delle generazioni successive. Nello stesso anno è presente con una scultura anche alla rassegna Museion
Passage al Museion Museo dʼArte Moderna e Contemporanea di Bolzano.
Tra le principali esposizioni personali degli ultimi anni sono invece da ricordare quelle allestite presso Grossetti
Arte Contemporanea a Milano nel 2007 (con Daniele Nitti) e 2011; Museo della Musica a Bologna, Galleria Extra
Moenia a Todi, Fioretto Arte a Padova nel 2008; Antonella Cattani Contemporary Art a Bolzano nel 2009 e 2013;
Studio G7 a Bologna nel 2012; Disegno associazione per le arti contemporanee a Mantova e Galerie Frey a
Nel marzo 2014 la storica Galerie Jaeger Bucher le dedica un’ampia antologica con oltre trenta lavori nella sua
sede di Parigi, accompagnata da una monografia con scritti di Enrico Castellani, Frédéric Jaeger e Federico
Sardella. Seguiranno una mostra con Carla Accardi, Paola Pezzi e Cristina Volpi nella galleria Santo Ficara a
Firenze ed una con Herbert Golser nella Galerie Frey a Salisburgo. A settembre, su invito di Arnaldo Pomodoro,
è invece presente con una scultura di grandi dimensioni alla collettiva Highly Recommended: Emerging
Sculptors negli spazi del Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park a Grand Rapids, Michigan, uno dei più
importanti giardini botanici del mondo, con un parco di sculture che, in uno spazio di circa 139 acri, ospita una
collezione permanente all’aperto con opere dei più importanti autori contemporanei: da Picasso a Rodin a
Moore, da Serra a Oldenbourg a Bourgeois sino a Penone e Kapoor. La rassegna, dedicata alle tante possibili
declinazioni del fare scultura oggi, comprende i lavori di 16 artisti delle ultime generazioni, ognuno dei quali
individuato grazie alla segnalazione degli scultori le cui opere sono presenti nella collezione del parco.
Antonella Zazzera vive e lavora a Todi.
mostra personale di Antonella Zazzera (Todi, 1976), giovane scultrice italiana
fra le più interessanti della sua generazione che, per lʼoccasione, presenta
alcuni lavori recenti realizzati in rame (Armonici, Ritrattiche), in alluminio
(Naturalia) e in rame e polpa di cellulosa (Carte / Scultura). Forgiate grazie ad
una tecnica personalissima che negli anni ha migliorato ed ottimizzato
sondando le molte possibilità che il rame offre, le sculture di Antonella Zazzera
prendono forma, peso e spessore grazie ad un lento, meticoloso processo di
sedimentazione. I fili di rame dagli spessori e dai colori diversi che usa
diventano fili / segno, le cui linee di forza disegnano lo spazio e si estendono in
esso, originando quello che lʼartista definisce Segnotraccia. Questi fili non
vengono mai intrecciati, ma sovrapposti, dando vita ad una trama infinita dal
ritmo ostinato, nella quale si annidano bagliori e luminescenze, imprigionati
nello spazio dellʼopera che vive grazie alla luce che lʼaccarezza e la vivifica,
affermando la sua centralità nella definizione di spazi e forme.
La rassegna presenta anche un gruppo di lavori su carta del 2009, dove il
segno libero a grafite o a carboncino – una traccia appena accennata, un tocco
generato dal movimento naturale della mano, una ricerca di armonia ed
equilibrio per il corpo scultoreo – si dispiega entro i margini del foglio, rivelando
un ulteriore aspetto del fare di Antonella Zazzera. Mai esposte prima dʼoggi,
queste pagine intime e di studio dichiarano apertamente la loro relazione con le
sculture in rame che lʼartista plasma mossa dalle stesse tensioni, seppur
maggiormente veicolate e dominate, e che sulla carta si riversano in modo più
istintivo, sciolto e svincolato da strutture, sino a rivelarci alcuni degli aspetti che
stanno alla base della loro origine.
Completano lʼarticolato percorso della mostra una serie di fotografie realizzate
da Melina Mulas allʼinterno e allʼesterno dello studio di Antonella Zazzera, a
Todi, in un pomeriggio dellʼestate del 2012. Immagini altre rispetto alle opere,
questi scatti compongono una sorta di inventario del quotidiano e tratteggiano
elementi della natura e dellʼuomo che poi, in qualche modo, notiamo essere in
relazione strettissima con le opere, come possono esserlo degli arbusti, un
nido, la terra da poco lavorata, un tronco, un sasso o un attrezzo del passato.
Per lʼoccasione della mostra sarà presentato il volume con fotografie inedite di
Melina Mulas: Antonella Zazzera Le origini del fare, un libro che raccoglie
una cinquantina di scatti che raccontano Antonella Zazzera al lavoro, immersa
nelle sue opere, circondata dai suoi “oggetti dʼaffezione” e da tutto quanto sta
alla base del suo metodo. Grazie a queste immagini, lʼartista, legata come pochi
altri sanno esserlo alla sua terra e alle sue origini, rende palpabile lʼidea di una
possibile fusione totale fra arte e vita: credo che sta, da sempre, alla base del
suo procedere.
Il volume (bilingue italiano / inglese) contiene inoltre una presentazione di
Nicola Carrino, una poesia di Antonia Mulas e un testo di Federico Sardella.
Antonella Zazzera nasce il 19 gennaio1976 a Todi. Compie i suoi studi allʼAccademia di Belle Arti Pietro
Vannucci di Perugia dove si diploma in Pittura nel 1999. In seguito, sotto la guida di Mauro Salvi, approfondisce
la conoscenza dellʼarte italiana ed il recupero di valori fondamentali quali segno, luce e spazio.
La sua ricerca artistica spazia dalla pittura al disegno alla fotografia, sino alla scultura e allʼinstallazione, e si
fonda sul Segnotraccia, archetipo visivo e sensitivo che diviene identificazione totale con lʼessere nel suo
divenire. Sempre fedele alla sua intuizione iniziale, lʼattuale lavoro si presenta come il risultato di un percorso
che, partendo dallʼindagine fotografica, ha portato Antonella Zazzera ad indagare la centralità della luce nella
definizione dello spazio e della forma.
A partire dai primi anni Novanta inizia la collaborazione con Giuliana Soprani Dorazio, che proseguirà fino al
2012. Nellʼeccezionale contesto della Galleria Extra Moenia a Todi, Antonella Zazzera completa la sua
formazione artistica, con un impegno non solo teorico ma anche organizzativo, ed ha occasione di incontrare
alcuni artisti che segneranno profondamente il suo procedere come Nicola Carrino, Enrico Castellani, Carlo
Lorenzetti, Carmengloria Morales, Nini (Antonia) Mulas e Giuseppe Spagnulo.
Dopo le prime esposizioni individuali e di gruppo, tra le quali va ricordata AllʼOmbra di Bramante: sculture in un
Parco, a cura di Giorgio Bonomi e Giuliana Soprani Dorazio, presso il Parco del Bramante, a Todi nel 2004, nel
2005 vince il 1° Premio per la giovane Scultura Italiana istituito dallʼAccademia Nazionale di San Luca a Roma.
Da questo momento il suo percorso espositivo subisce una rapida impennata e si contano numerose le
partecipazioni a rassegne collettive in spazi pubblici e privati, dove il lavoro di Antonella Zazzera viene
presentato fra i più originali elaborati scultorei degli ultimi anni in Italia, seppur legato alla tradizione, alle sue
forme, modalità e valori. Nel 2006 partecipa alla XXIV Biennale di Scultura di Gubbio, a Palazzo Pretorio, a
Gubbio; nel 2007, in occasione dellʼapertura del Festival del Cinema a Venezia, è presente al Lido con una
scultura in rame di grandi dimensioni ad Open, 10. International Exhibition of Sculptures and Installations e nel
2010 viene invitata alla mostra La Scultura Italiana del XXI secolo, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, a Milano.
Nel 2011 è invitata alla 54. Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia / Umbria, allestito presso il Museo di
Palazzo Collicola a Spoleto e installa una scultura da parete nella Bocconi Art Gallery, Spazio Arte
dellʼUniversità Bocconi, a Milano. Anche il 2012 la vede protagonista di importanti rassegne dedicate alla
scultura e alle sue possibili declinazioni quali Periplo della Scultura Contemporanea 3, a cura di Giuseppe
Appella, al MUSMA Museo della Scultura Contemporanea di Matera e + 50 Sculture in città tra memoria (1962)
e presente (2012), a cura di Gianluca Marziani, al Palazzo Collicola di Spoleto dove, rendendo omaggio a
distanza di cinquanta anni alla storica rassegna organizzata da Giovanni Carandente negli stessi luoghi, opere
di maestri storici (da Alexander Calder a Ettore Colla a David Smith) sono proposte accanto a quelle di scultori
delle generazioni successive. Nello stesso anno è presente con una scultura anche alla rassegna Museion
Passage al Museion Museo dʼArte Moderna e Contemporanea di Bolzano.
Tra le principali esposizioni personali degli ultimi anni sono invece da ricordare quelle allestite presso Grossetti
Arte Contemporanea a Milano nel 2007 (con Daniele Nitti) e 2011; Museo della Musica a Bologna, Galleria Extra
Moenia a Todi, Fioretto Arte a Padova nel 2008; Antonella Cattani Contemporary Art a Bolzano nel 2009 e 2013;
Studio G7 a Bologna nel 2012; Disegno associazione per le arti contemporanee a Mantova e Galerie Frey a
Nel marzo 2014 la storica Galerie Jaeger Bucher le dedica un’ampia antologica con oltre trenta lavori nella sua
sede di Parigi, accompagnata da una monografia con scritti di Enrico Castellani, Frédéric Jaeger e Federico
Sardella. Seguiranno una mostra con Carla Accardi, Paola Pezzi e Cristina Volpi nella galleria Santo Ficara a
Firenze ed una con Herbert Golser nella Galerie Frey a Salisburgo. A settembre, su invito di Arnaldo Pomodoro,
è invece presente con una scultura di grandi dimensioni alla collettiva Highly Recommended: Emerging
Sculptors negli spazi del Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park a Grand Rapids, Michigan, uno dei più
importanti giardini botanici del mondo, con un parco di sculture che, in uno spazio di circa 139 acri, ospita una
collezione permanente all’aperto con opere dei più importanti autori contemporanei: da Picasso a Rodin a
Moore, da Serra a Oldenbourg a Bourgeois sino a Penone e Kapoor. La rassegna, dedicata alle tante possibili
declinazioni del fare scultura oggi, comprende i lavori di 16 artisti delle ultime generazioni, ognuno dei quali
individuato grazie alla segnalazione degli scultori le cui opere sono presenti nella collezione del parco.
Antonella Zazzera vive e lavora a Todi.
06
dicembre 2014
Antonella Zazzera – Le origini del fare
Dal 06 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO MORELLI FINE ART – OLDMASTERS&CONTEMPORARY
Todi, Via Del Duomo, 23, (Perugia)
Todi, Via Del Duomo, 23, (Perugia)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 10.00 alle 13 .00 e dalle 15.30 alle 19. lunedì su appuntamento
Vernissage
6 Dicembre 2014, h 17
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