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Antonello Ghezzi – Il dovere della felicità
Abbiamo il dovere di essere felici? E se così fosse, come esserlo? Forse verranno in aiuto le stelle, che accompagnano sempre la nostra ricerca. Antonello Ghezzi in dialogo con padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte a Firenze.
Comunicato stampa
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La Galleria ME Vannucci è lieta di presentare A due #3: il dovere della felicità, il terzo capitolo della serie di dialoghi e incontri A due che creano un ponte tra artisti della galleria e figure selezionate direttamente da loro o individuate per affinità elettive.
In questo caso si tratta di un dialogo particolare in quanto Nadia Antonello e Paolo Ghezzi formano dal 2009 il collettivo artistico Antonello Ghezzi, che fa del dialogo continuo il loro metodo di lavoro. È interessante verificare, attraverso la figura di padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte a Firenze, le loro relazioni interne anche rispetto al tema che hanno scelto di indagare: la necessità e il dovere di essere felici.
Il dovere della felicità è un paradosso – affermano Antonello Ghezzi – una questione, un grosso dubbio e un azzardo. Abbiamo il dovere di essere felici? E se così fosse, come esserlo? Forse verranno in aiuto le stelle, che accompagnano sempre la nostra ricerca e accompagnano da sempre l’essere umano, a cavallo di una vela, alla ricerca della propria direzione. Si vorrà cambiare il mondo? Magari ecco che saremo felici.
Seneca, nel suo saggio De Vita Beata (Sulla felicità), discute il concetto di felicità come una condizione interna e non dipendente dalle circostanze esterne:
Tutti, fratello Gallione, vogliono vivere felici, ma quando poi si tratta di riconoscere cos’è che rende felice la vita, ecco che vanno a tentoni; a tal punto è così poco facile nella vita raggiungere la felicità, che uno, quanto più affannosamente la cerca, tanto più se ne allontana, quasi esce di strada; che se poi si va in senso opposto, allora più si corre veloci e più aumenta la distanza. Perciò dobbiamo prima chiederci che cosa desideriamo; poi considerare per quale strada possiamo pervenirvi nel tempo più breve, e renderci conto, durante il cammino, sempre che sia quello giusto, di quanto ogni giorno ne abbiamo compiuto e di quanto ci stiamo sempre più avvicinando alla felicità.
Il cammino verso la felicità sul quale ci portano Antonello Ghezzi è un percorso costituito da opere quasi tutte inedite e pensate per questo viaggio.
Se nell’installazione Direzioni (2024) composta da cinque impianti semaforici, una serie di frecce colorate indica direzioni diverse, a volte persino opposte, rimandando all’idea del caos odierno che suggerisce strade e depistaggi verso la felicità, la grande vela dipinta e mossa da un vento leggero ha come titolo Seconda navigazione (2024), ossia il termine coniato da Platone per descrivere l’esperienza di conoscenza verso la verità che rende liberi e felici.
Ecco che sulle pareti appaiono piccole mappe di cieli incise su carta, con la ricostruzione scientifica della mappa delle stelle del 21 marzo 58, su Roma, ovvero quando è stato scritto da Lucio Anneo Seneca l'opera De vita beata; del 21/3/300 a. C. su Atene, ovvero quando è stata scritta da Epicuro, la Lettera a Meneceo(nota anche come Lettera sulla felicità); del 21/3/399 a.C., su Atene in memoria del processo a Socrate, avvenuto nel 399 a.C.
Forse è proprio guardando il cielo che si trova la via verso la felicità, vogliono dirci Antonello Ghezzi, senza scordare tutto quello che purtroppo ci sta succedendo intorno e riportando anche qui in mostra un’opera realizzata nel 2023 a Beirut.
La mappa delle stelle dedicata a Seneca appare anche come incisione su specchio luminoso insieme ad altre mappe di cieli stellati, stavolta invece non scientificamente esatte ma di fantasia e dipinte con calce su tela alluvionata e intelaiata.
Del cielo vediamo sempre un pezzettino, parziale, dai colori diversi a seconda dell'ora, della posizione, delle nuvole o dell'inquinamento. Uno spicchio della vastità che ci unisce come mondo, se fossimo in grado di sentirci uniti. Le tele riportano le tracce dell'alluvione avvenuta in Romagna nella primavera del 2023.
In questo caso si tratta di un dialogo particolare in quanto Nadia Antonello e Paolo Ghezzi formano dal 2009 il collettivo artistico Antonello Ghezzi, che fa del dialogo continuo il loro metodo di lavoro. È interessante verificare, attraverso la figura di padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte a Firenze, le loro relazioni interne anche rispetto al tema che hanno scelto di indagare: la necessità e il dovere di essere felici.
Il dovere della felicità è un paradosso – affermano Antonello Ghezzi – una questione, un grosso dubbio e un azzardo. Abbiamo il dovere di essere felici? E se così fosse, come esserlo? Forse verranno in aiuto le stelle, che accompagnano sempre la nostra ricerca e accompagnano da sempre l’essere umano, a cavallo di una vela, alla ricerca della propria direzione. Si vorrà cambiare il mondo? Magari ecco che saremo felici.
Seneca, nel suo saggio De Vita Beata (Sulla felicità), discute il concetto di felicità come una condizione interna e non dipendente dalle circostanze esterne:
Tutti, fratello Gallione, vogliono vivere felici, ma quando poi si tratta di riconoscere cos’è che rende felice la vita, ecco che vanno a tentoni; a tal punto è così poco facile nella vita raggiungere la felicità, che uno, quanto più affannosamente la cerca, tanto più se ne allontana, quasi esce di strada; che se poi si va in senso opposto, allora più si corre veloci e più aumenta la distanza. Perciò dobbiamo prima chiederci che cosa desideriamo; poi considerare per quale strada possiamo pervenirvi nel tempo più breve, e renderci conto, durante il cammino, sempre che sia quello giusto, di quanto ogni giorno ne abbiamo compiuto e di quanto ci stiamo sempre più avvicinando alla felicità.
Il cammino verso la felicità sul quale ci portano Antonello Ghezzi è un percorso costituito da opere quasi tutte inedite e pensate per questo viaggio.
Se nell’installazione Direzioni (2024) composta da cinque impianti semaforici, una serie di frecce colorate indica direzioni diverse, a volte persino opposte, rimandando all’idea del caos odierno che suggerisce strade e depistaggi verso la felicità, la grande vela dipinta e mossa da un vento leggero ha come titolo Seconda navigazione (2024), ossia il termine coniato da Platone per descrivere l’esperienza di conoscenza verso la verità che rende liberi e felici.
Ecco che sulle pareti appaiono piccole mappe di cieli incise su carta, con la ricostruzione scientifica della mappa delle stelle del 21 marzo 58, su Roma, ovvero quando è stato scritto da Lucio Anneo Seneca l'opera De vita beata; del 21/3/300 a. C. su Atene, ovvero quando è stata scritta da Epicuro, la Lettera a Meneceo(nota anche come Lettera sulla felicità); del 21/3/399 a.C., su Atene in memoria del processo a Socrate, avvenuto nel 399 a.C.
Forse è proprio guardando il cielo che si trova la via verso la felicità, vogliono dirci Antonello Ghezzi, senza scordare tutto quello che purtroppo ci sta succedendo intorno e riportando anche qui in mostra un’opera realizzata nel 2023 a Beirut.
La mappa delle stelle dedicata a Seneca appare anche come incisione su specchio luminoso insieme ad altre mappe di cieli stellati, stavolta invece non scientificamente esatte ma di fantasia e dipinte con calce su tela alluvionata e intelaiata.
Del cielo vediamo sempre un pezzettino, parziale, dai colori diversi a seconda dell'ora, della posizione, delle nuvole o dell'inquinamento. Uno spicchio della vastità che ci unisce come mondo, se fossimo in grado di sentirci uniti. Le tele riportano le tracce dell'alluvione avvenuta in Romagna nella primavera del 2023.
13
ottobre 2024
Antonello Ghezzi – Il dovere della felicità
Dal 13 ottobre al 30 novembre 2024
arte contemporanea
Location
Galleria Vannucci
Pistoia, Via Gorizia, 122, (PT)
Pistoia, Via Gorizia, 122, (PT)
Orario di apertura
mercoledì - venerdì 17:00 -19:30
sabato 9:30 - 12:30 / 17:00 -19:30
o su appuntamento
Vernissage
13 Ottobre 2024, 11-19:30
Autore
Autore testo critico