Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antonello Morsillo – La vertigine della memoria. L’arte come urgenza etica
Definito dalla critica suridealista, Morsillo pone al centro della sua opera l’attenzione a temi come il pregiudizio, il razzismo, l’ingiustizia sociale, la crudeltà umana, ma anche la capacità dell’uomo di compiere gesti altruistici, di sacrificare la propria vita per garantire la vita ad altri.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lunedì 27 gennaio 2020, alle ore 18 presso la sede di via Arpi 152, il presidente e il vice presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, Aldo Ligustro e Gaetano Cristino, inaugureranno la personale di Antonello Morsillo intitolata “La vertigine della memoria. L’arte come urgenza etica”, che resterà in allestimento fino al prossimo 8 febbraio 2020.
“Lo scorso anno la Fondazione decise di partecipare con una propria iniziativa alle celebrazioni indette per la ricorrenza del Giorno della memoria – spiega il presidente Ligustro -. A tale decisione ci spinse la constatazione che, a vent’anni dall’istituzione di tale ricorrenza l’auspicio in essa espresso non solo tardasse a penetrare la coscienza collettiva, ma venisse nei fatti disatteso da comportamenti che lasciavano intravedere la sia pur remota possibilità che ciò che era stato potesse ripetersi. A distanza di un anno, la situazione sembra addirittura peggiorata, se una delle vittime delle leggi razziali, la senatrice Liliana Segre, testimone dell’Olocausto, è costretta a vivere sotto tutela perché insultata e minacciata di morte. Ecco allora che creare momenti e occasioni di confronto per non dimenticare, affinché la memoria venga ravvivata di testimonianze, risulta ancora indispensabile”.
“Quest’anno la narrazione e la riflessione su ciò che è stato – conclude il presidente della Fondazione - si avvarrà dell’arte di Antonello Morsillo, un artista definito dalla critica suridealista perché pone al centro della sua opera l’attenzione a temi come il pregiudizio, il razzismo, l’ingiustizia sociale, la crudeltà umana, ma anche la capacità dell’uomo, una volta liberatosi della benda dell’ignoranza, di compiere gesti altruistici, di sacrificare anche la propria vita per garantire la vita ad altri”.
A proprosito della mostra, il curatore Gaetano Cristino ha spiegato nell’introduzione al catalogo che “per Morsillo l’arte deve avere un senso, deve essere strumento di conoscenza della realtà sociale ed esistenziale. E da alcuni anni ormai ha dato una svolta alla sua arte ponendo in primo piano la necessità di tener viva la memoria dei martiri di ogni tipo di violenza. Questa mostra ne è un saggio. Essa contiene opere presentate in precedenti allestimenti, da Shoah, i risvolti del pregiudizio a Svestiti di carne, i martiri del pensiero a Suridealista, l’arte come urgenza etica, ma anche opere presentate per la prima volta, come Fiabe perdute, in ricordo di tutti i bambini uccisi nei campi di concentramento, che chiude la sezione dedicata ai martiri della Shoah. Un’opera essenziale e struggente, lirica e drammatica: un palloncino rosso, trattenuto da un filo spinato, con dentro una figura disperata, e tutt’intorno la deflagrazione, “l’esplosione di geni – come dice l’Autore - che avrebbero meritato un mondo diverso mentre urlano la vita”.
“Questo ci dice Morsillo anche con la galleria di personaggi che compongono la seconda sezione di questa mostra, che idealmente si ricollega, per più di un aspetto, alla prima. Eretici, visionari, libertari, pacifisti, democratici – conclude Cristino -, non hanno avuto vita facile nel corso dei secoli, come insegnano, tra le altre, le vicende esemplari di Giordano Bruno, Gandhi, Marat, Marielle Franco: martiri del pensiero e della democrazia”.
La mostra sarà visitabile fino a sabato 8 febbraio 2020, tutti i giorni esclusi i festivi, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Ingresso libero.
“Lo scorso anno la Fondazione decise di partecipare con una propria iniziativa alle celebrazioni indette per la ricorrenza del Giorno della memoria – spiega il presidente Ligustro -. A tale decisione ci spinse la constatazione che, a vent’anni dall’istituzione di tale ricorrenza l’auspicio in essa espresso non solo tardasse a penetrare la coscienza collettiva, ma venisse nei fatti disatteso da comportamenti che lasciavano intravedere la sia pur remota possibilità che ciò che era stato potesse ripetersi. A distanza di un anno, la situazione sembra addirittura peggiorata, se una delle vittime delle leggi razziali, la senatrice Liliana Segre, testimone dell’Olocausto, è costretta a vivere sotto tutela perché insultata e minacciata di morte. Ecco allora che creare momenti e occasioni di confronto per non dimenticare, affinché la memoria venga ravvivata di testimonianze, risulta ancora indispensabile”.
“Quest’anno la narrazione e la riflessione su ciò che è stato – conclude il presidente della Fondazione - si avvarrà dell’arte di Antonello Morsillo, un artista definito dalla critica suridealista perché pone al centro della sua opera l’attenzione a temi come il pregiudizio, il razzismo, l’ingiustizia sociale, la crudeltà umana, ma anche la capacità dell’uomo, una volta liberatosi della benda dell’ignoranza, di compiere gesti altruistici, di sacrificare anche la propria vita per garantire la vita ad altri”.
A proprosito della mostra, il curatore Gaetano Cristino ha spiegato nell’introduzione al catalogo che “per Morsillo l’arte deve avere un senso, deve essere strumento di conoscenza della realtà sociale ed esistenziale. E da alcuni anni ormai ha dato una svolta alla sua arte ponendo in primo piano la necessità di tener viva la memoria dei martiri di ogni tipo di violenza. Questa mostra ne è un saggio. Essa contiene opere presentate in precedenti allestimenti, da Shoah, i risvolti del pregiudizio a Svestiti di carne, i martiri del pensiero a Suridealista, l’arte come urgenza etica, ma anche opere presentate per la prima volta, come Fiabe perdute, in ricordo di tutti i bambini uccisi nei campi di concentramento, che chiude la sezione dedicata ai martiri della Shoah. Un’opera essenziale e struggente, lirica e drammatica: un palloncino rosso, trattenuto da un filo spinato, con dentro una figura disperata, e tutt’intorno la deflagrazione, “l’esplosione di geni – come dice l’Autore - che avrebbero meritato un mondo diverso mentre urlano la vita”.
“Questo ci dice Morsillo anche con la galleria di personaggi che compongono la seconda sezione di questa mostra, che idealmente si ricollega, per più di un aspetto, alla prima. Eretici, visionari, libertari, pacifisti, democratici – conclude Cristino -, non hanno avuto vita facile nel corso dei secoli, come insegnano, tra le altre, le vicende esemplari di Giordano Bruno, Gandhi, Marat, Marielle Franco: martiri del pensiero e della democrazia”.
La mostra sarà visitabile fino a sabato 8 febbraio 2020, tutti i giorni esclusi i festivi, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Ingresso libero.
27
gennaio 2020
Antonello Morsillo – La vertigine della memoria. L’arte come urgenza etica
Dal 27 gennaio all'otto febbraio 2020
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE DEI MONTI UNITI DI FOGGIA
Foggia, Via Arpi, 152, (Foggia)
Foggia, Via Arpi, 152, (Foggia)
Orario di apertura
da lunedì al sabato ore 10-13 e 17-20
Vernissage
27 Gennaio 2020, h 18:00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione