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Antonello Turchetti – Horror Vacui
fotografie
Comunicato stampa
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Horror Vacui è un progetto fotografico che nasce dalla ricerca dell’artista/ fotografo Antonello Turchetti sui concetti di Spazio e Vuoto.
Lo spazio personale delle proprie vite spesso racchiuse in piccoli contenitori (borse, portafogli, scatole). Spazi intimi che conservano e nascondono indizi della nostra esistenza.
Il vuoto, racchiude in se la capacità di generare e quindi di riempire lo spazio, sia esso materiale o metafisico. È qualcosa di estremamente dinamico, stato germinale di tutte le cose, contenitore del tutto.
In Giappone il vuoto viene rappresentato con l’ideogramma “Enso” , dalla forma circolare, paragonabile alla rappresentazione grafica dello “zero”, lo ZERO è il vuoto, in quanto viene prima dell’origine, ma è anche il pieno in quanto porta l’origine stessa alla sua completa manifestazione.
Volti di Donne, stretti in spazi ridotti, asfissianti. Sguardi apparentemente inespressivi e asettici bensì penetranti. Come pure asettica si rivela la luce volutamente fredda e piatta. Ritratti di Verità assoluta che ricorda l’(im)pietoso rispetto che fu elemento distintivo dell’opera di Diane Arbus.
Ogni donna, ogni giorno, nella sua borsa racchiude una parte del proprio mondo, contenitore di personalità; appunti di vita che possono raccontare una storia. Lo spazio si riempie e diventa narrazione. Il contenuto delle borse viene sigillato e messo sotto vuoto prima di essere fotografato, quasi a voler preservare quelle storie rendendole eterne.
Ritratti di donne diverse e immagini che rivelano il contenuto delle loro borse, sigillato e protetto. Ai visitatori la libertà di comprendere e decidere a quale donna attribuire la storia “sigillata”.
Cenni biografici di Antonello Turchetti
Nel 1993 inizia la sua ricerca artistica nel campo della fotografia concentrando la sua attenzione sulla pellicola a infrarossi. Nel 1994 lavora presso lo studio fotografico ‘In Vogue Studios’ di Manchester (Inghilterra) in qualità di assistente fotografico e responsabile della camera oscura.Successivamente si trasferisce a Milano dove lavorerà come stampatore presso “Shades of Gray” occupandosi, tra l’altro, della stampa delle immagini di alcune collezioni di haute couture di Gianni Versace. Segue numerosi workshops con esponenti della fotografia internazionale. Nel 1997 inizia la sua personale ricerca sul ‘Ritratto’ scattando immagini a diverse personalità del mondo dello spettacolo. Fotografo per numerose riviste internazionali e collaboratore dell’agenzia Getty Images di Seattle (Usa). Docente di fotografia presso IEAO di Perugia. Fotografo per il Teatro Stabile dell’Umbria, fotografo di moda e pubblicità.
Nasce a Perugia nel 1971.
Lo spazio personale delle proprie vite spesso racchiuse in piccoli contenitori (borse, portafogli, scatole). Spazi intimi che conservano e nascondono indizi della nostra esistenza.
Il vuoto, racchiude in se la capacità di generare e quindi di riempire lo spazio, sia esso materiale o metafisico. È qualcosa di estremamente dinamico, stato germinale di tutte le cose, contenitore del tutto.
In Giappone il vuoto viene rappresentato con l’ideogramma “Enso” , dalla forma circolare, paragonabile alla rappresentazione grafica dello “zero”, lo ZERO è il vuoto, in quanto viene prima dell’origine, ma è anche il pieno in quanto porta l’origine stessa alla sua completa manifestazione.
Volti di Donne, stretti in spazi ridotti, asfissianti. Sguardi apparentemente inespressivi e asettici bensì penetranti. Come pure asettica si rivela la luce volutamente fredda e piatta. Ritratti di Verità assoluta che ricorda l’(im)pietoso rispetto che fu elemento distintivo dell’opera di Diane Arbus.
Ogni donna, ogni giorno, nella sua borsa racchiude una parte del proprio mondo, contenitore di personalità; appunti di vita che possono raccontare una storia. Lo spazio si riempie e diventa narrazione. Il contenuto delle borse viene sigillato e messo sotto vuoto prima di essere fotografato, quasi a voler preservare quelle storie rendendole eterne.
Ritratti di donne diverse e immagini che rivelano il contenuto delle loro borse, sigillato e protetto. Ai visitatori la libertà di comprendere e decidere a quale donna attribuire la storia “sigillata”.
Cenni biografici di Antonello Turchetti
Nel 1993 inizia la sua ricerca artistica nel campo della fotografia concentrando la sua attenzione sulla pellicola a infrarossi. Nel 1994 lavora presso lo studio fotografico ‘In Vogue Studios’ di Manchester (Inghilterra) in qualità di assistente fotografico e responsabile della camera oscura.Successivamente si trasferisce a Milano dove lavorerà come stampatore presso “Shades of Gray” occupandosi, tra l’altro, della stampa delle immagini di alcune collezioni di haute couture di Gianni Versace. Segue numerosi workshops con esponenti della fotografia internazionale. Nel 1997 inizia la sua personale ricerca sul ‘Ritratto’ scattando immagini a diverse personalità del mondo dello spettacolo. Fotografo per numerose riviste internazionali e collaboratore dell’agenzia Getty Images di Seattle (Usa). Docente di fotografia presso IEAO di Perugia. Fotografo per il Teatro Stabile dell’Umbria, fotografo di moda e pubblicità.
Nasce a Perugia nel 1971.
13
aprile 2007
Antonello Turchetti – Horror Vacui
Dal 13 aprile al 31 maggio 2007
fotografia
Location
PRIMOPIANO HOMEPHOTOGALLERY
Napoli, Via Foria, 118, (Napoli)
Napoli, Via Foria, 118, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19,30 – sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
13 Aprile 2007, ore 21.30
Autore