“Antonietta Campilongo, trascorre la sua infanzia in vari luoghi, al seguito della famiglia che si trasferisce di frequente per lavoro in Italia ed all’estero;
assimila in questi paesi tutto ciò che vede ed ascolta diverso dalla propria cultura di origine.
Queste osservazioni imprimono nella sua memoria dei “fermoimmagini”che colgono sfumature psicologiche e situazioni di un’umanità varia: persone conosciute e sconosciute soprattutto appartenenti al mondo femminile.
Questo vissuto è il bagaglio di ricordi che entrerà presto a far parte della sua maniera di raccontare con il disegno e con la pittura.
Dopo gli studi al liceo artistico si laurea alla facoltà di architettura di Roma.
Inizia già durante gli anni dell’università a viaggiare per visitare i musei d’arte nelle maggiori città d’ Europa.
Compie delle ricerche figurative classiche, si esercita nella copia dal vero delle opere dei grandi maestri e
studia privatamente disegno e modellazione. Produce una copiosa quantità di studi che replicano gli stessi soggetti
ossessivamente per
metterne a punto i dettagli più evocativi.
Dopo una parentesi di lavoro nel campo dell’architettura ritorna con determinazione a dedicarsi alle sue
figurazioni iperrealiste sperimentando anche tecniche diverse come la monocromia.
Da alcuni anni ha ripreso a portare avanti un ciclo di mostre che vedono le sue opere esposte presso gallerie e Istituzioni pubbliche in varie città italiane. Antonietta Campilongo vive e lavora a Roma.
La mostra Fram-menti presso la Torretta Valadier a Ponte Milvio raccoglie circa venti opere realizzate tra il 2002 ed il 2003.