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Antonino G. Perricone – Ricerca dell’anima
L’artista per questa mostra presenta l’opera Effemeride n.1810.05 e un variegato ciclo di lavori che chiude una ricerca durata per molte primavere
Comunicato stampa
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L’artista per questa mostra presenta l’opera Effemeride n.1810.05 e un variegato ciclo di lavori che chiude una ricerca durata per molte primavere.
In questo senso il critico d’arte Salvo Ferlito presentando l’artista scrive:
“…Quasi a compimento d’un ideale percorso circolare, il peculiare lessico pittorico di Nino Perricone pare oggi giunto a un ampio recupero della figurazione.
Senza rinnegare lo specifico stilema che lo ha caratterizzato negli anni precedenti, tuttavia il pittore carinese ha optato – in quest’ultima sua opera – per una più tangibile estensione della metrica figurativa, ripristinando una dinamica comunicativa meno improntata al gioco dei “nascondimenti che disvelano”.
Permangono ancora – in vero – le tipiche volute dai bagliori iridescenti (a mo’ di lamine metalliche, prodotte da un tornio immaginifico), ma fungono soltanto da quinte scenografiche, perimetrando un ampio proscenio, sul quale campeggiano due lignei manichini, eletti a solitari protagonisti della spoglia rappresentazione. La riflessione sottesa all’intero impianto narrativo è comunque quella di sempre: ovvero quel personale epos cosmogonico, che, tappa dopo tappa (dipinto dopo dipinto), sembra condurre dal caos primordiale a un superiore ordine cosmico. L’elemento maschile (simbolicamente incarnato dal colore rosso) e quello femminile (il colore blu) continuano a campeggiare in una sorta di dialettico incontro-scontro, ribadendo uno schema cromatico ben collaudato e così alludendo a quell’eterna interazione fra opposti, da cui – per Perricone – discenderebbe ogni forma di organizzazione della materia, e quindi la vita stessa (in tutte le sue accezioni, fisiche e spirituali)….”
In questo senso il critico d’arte Salvo Ferlito presentando l’artista scrive:
“…Quasi a compimento d’un ideale percorso circolare, il peculiare lessico pittorico di Nino Perricone pare oggi giunto a un ampio recupero della figurazione.
Senza rinnegare lo specifico stilema che lo ha caratterizzato negli anni precedenti, tuttavia il pittore carinese ha optato – in quest’ultima sua opera – per una più tangibile estensione della metrica figurativa, ripristinando una dinamica comunicativa meno improntata al gioco dei “nascondimenti che disvelano”.
Permangono ancora – in vero – le tipiche volute dai bagliori iridescenti (a mo’ di lamine metalliche, prodotte da un tornio immaginifico), ma fungono soltanto da quinte scenografiche, perimetrando un ampio proscenio, sul quale campeggiano due lignei manichini, eletti a solitari protagonisti della spoglia rappresentazione. La riflessione sottesa all’intero impianto narrativo è comunque quella di sempre: ovvero quel personale epos cosmogonico, che, tappa dopo tappa (dipinto dopo dipinto), sembra condurre dal caos primordiale a un superiore ordine cosmico. L’elemento maschile (simbolicamente incarnato dal colore rosso) e quello femminile (il colore blu) continuano a campeggiare in una sorta di dialettico incontro-scontro, ribadendo uno schema cromatico ben collaudato e così alludendo a quell’eterna interazione fra opposti, da cui – per Perricone – discenderebbe ogni forma di organizzazione della materia, e quindi la vita stessa (in tutte le sue accezioni, fisiche e spirituali)….”
01
luglio 2006
Antonino G. Perricone – Ricerca dell’anima
Dal primo al 14 luglio 2006
arte contemporanea
Location
CAFFE’ LETTERARIO
Cefalù, Via Xxv Novembre 1856, 22, (Palermo)
Cefalù, Via Xxv Novembre 1856, 22, (Palermo)
Orario di apertura
dalle ore 18.00 alle ore 02.00 festivi inclusi
Vernissage
1 Luglio 2006, ore 18.30
Autore