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Antonio Aiazzi – Il Gioco delle Sfere di Luce
Un coinvolgente percorso sensoriale fatto di forme, luce, colori, superfici specchianti, musica e movimento.Partendo dalla realtà contingente catturata dalla fotografia o dal video, l’immagine viene scomposta, disgregata, lavorata al microcopio o attraverso lenti distorcenti e caleidoscopiche…
Comunicato stampa
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"Se le porte della percezione fossero sgombrate,
ogni cosa apparirebbe com’è: infinita."
(Willim Blake)
Sabato 18 Giugno, alle ore 21, presso l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti inaugura la mostra di Antonio Aiazzi, dal titolo Il Gioco delle Sfere di Luce. La mostra racchiude alcune delle opere più significative che hanno scandito l’intensa attività artistica di Aiazzi, regalando allo spettatore un coinvolgente viaggio sensoriale, fatto di forme, luci, colori, superfici specchianti, musica e movimento.
Una ricerca artistica quella di Aiazzi – iniziata con la grafica e la pittura – che con coerenza si protrae da oltre quarant’anni e che lo ha portato a sperimentare una grande varietà di tecniche e materiali, rimanendo tuttavia fortemente ancorato ai soggetti e ai contenuti del suo percorso iniziale. In un’arte intesa come indagine del ‘reale’ si uniscono e si mettono a confronto studi sul comportamento della materia e dell’energia, in una visione al contempo concreta e astratta, scientifica e poetica.
‘Artista alchemico’, nell’accezione junghiana, Antonio Aiazzi porta avanti la sua indagine sulle proprietà della materia, sia a livello empirico che percettivo, sperimentando e creando nuove visioni del reale. Partendo dalla realtà contingente catturata dalla fotografia o dal video, l’immagine viene scomposta, disgregata, frammentata, lavorata al microcopio o attraverso lenti distorcenti e caleidoscopiche. L’occhio si immerge nelle costellazioni della materia, dalle sue fluide dinamiche accede a mondi allo stesso tempo infiniti e infinitesimi, in perenne creazione e distruzione. I “campioni di reale” prelevati diventano oggetto di indagine e sperimentazione, filtrati dalla curiosità di una mente alla continua ricerca del bello, dell’emozione e della meraviglia.
Il caos primordiale della materia in trasformazione, soggetto di molte sue opere, trova infine – nella recente produzione artistica – approdo alla forma quieta e assoluta della sfera. Concentrazione perfetta di spazio e materia nel rapporto minimo tra superficie e volume, la sfera è infatti la figura geometrica alla quale tendono molti oggetti fisici, dalle gocce d’acqua ai corpi celesti, fino al mondo subatomico. Le proprietà fisiche e geometriche della sfera hanno da sempre affascinato filosofi, artisti e letterati. La “Divina Sfera” – come amava chiamarla Edwin Abbott nel suo romanzo fantascientifico Flatlandia – è la presenza di un mondo immenso in uno spazio finito, è la forma che più di ogni altra si avvicina alla rappresentazione dell’universo, a quella che Albert Einstein definì “una linea curva chiusa all'infinito”.
Andare oltre la visione umana significa scoprire la realtà che sta oltre di noi, oltre le forme nominabili, in cui micro e macrocosmo trovano una loro corrispondenza, facendosi insieme espressione e manifestazione di vita, di quell’Anima Mundi principio unificante e vitalizzante dell’universo.
(G. Rodani)
ogni cosa apparirebbe com’è: infinita."
(Willim Blake)
Sabato 18 Giugno, alle ore 21, presso l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti inaugura la mostra di Antonio Aiazzi, dal titolo Il Gioco delle Sfere di Luce. La mostra racchiude alcune delle opere più significative che hanno scandito l’intensa attività artistica di Aiazzi, regalando allo spettatore un coinvolgente viaggio sensoriale, fatto di forme, luci, colori, superfici specchianti, musica e movimento.
Una ricerca artistica quella di Aiazzi – iniziata con la grafica e la pittura – che con coerenza si protrae da oltre quarant’anni e che lo ha portato a sperimentare una grande varietà di tecniche e materiali, rimanendo tuttavia fortemente ancorato ai soggetti e ai contenuti del suo percorso iniziale. In un’arte intesa come indagine del ‘reale’ si uniscono e si mettono a confronto studi sul comportamento della materia e dell’energia, in una visione al contempo concreta e astratta, scientifica e poetica.
‘Artista alchemico’, nell’accezione junghiana, Antonio Aiazzi porta avanti la sua indagine sulle proprietà della materia, sia a livello empirico che percettivo, sperimentando e creando nuove visioni del reale. Partendo dalla realtà contingente catturata dalla fotografia o dal video, l’immagine viene scomposta, disgregata, frammentata, lavorata al microcopio o attraverso lenti distorcenti e caleidoscopiche. L’occhio si immerge nelle costellazioni della materia, dalle sue fluide dinamiche accede a mondi allo stesso tempo infiniti e infinitesimi, in perenne creazione e distruzione. I “campioni di reale” prelevati diventano oggetto di indagine e sperimentazione, filtrati dalla curiosità di una mente alla continua ricerca del bello, dell’emozione e della meraviglia.
Il caos primordiale della materia in trasformazione, soggetto di molte sue opere, trova infine – nella recente produzione artistica – approdo alla forma quieta e assoluta della sfera. Concentrazione perfetta di spazio e materia nel rapporto minimo tra superficie e volume, la sfera è infatti la figura geometrica alla quale tendono molti oggetti fisici, dalle gocce d’acqua ai corpi celesti, fino al mondo subatomico. Le proprietà fisiche e geometriche della sfera hanno da sempre affascinato filosofi, artisti e letterati. La “Divina Sfera” – come amava chiamarla Edwin Abbott nel suo romanzo fantascientifico Flatlandia – è la presenza di un mondo immenso in uno spazio finito, è la forma che più di ogni altra si avvicina alla rappresentazione dell’universo, a quella che Albert Einstein definì “una linea curva chiusa all'infinito”.
Andare oltre la visione umana significa scoprire la realtà che sta oltre di noi, oltre le forme nominabili, in cui micro e macrocosmo trovano una loro corrispondenza, facendosi insieme espressione e manifestazione di vita, di quell’Anima Mundi principio unificante e vitalizzante dell’universo.
(G. Rodani)
18
giugno 2016
Antonio Aiazzi – Il Gioco delle Sfere di Luce
Dal 18 giugno al 04 settembre 2016
arte contemporanea
Location
OSSERVATORIO POLIFUNZIONALE DEL CHIANTI
Barberino Val D'elsa, Strada Provinciale Castellina In Chianti, (Firenze)
Barberino Val D'elsa, Strada Provinciale Castellina In Chianti, (Firenze)
Orario di apertura
durante gli eventi di apertura dell'OPC (www.osservatoriochianti.it) oppure su appuntamento (info@osservatoriodelchianti.it)
Vernissage
18 Giugno 2016, h.21. A seguire osservazione astronomica con i telescopi
Autore
Curatore